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Il Finance è un settore fortemente regolamentato e condizionato dal legacy. Tuttavia, le aziende non hanno scartato a priori l’ipotesi cloud, ma stanno valutando soluzioni ibride. Alcune realtà finanziarie italiane hanno raccontato la propria esperienza durante l’Executive Dinner milanese (“Business-oriented It: architetture e modelli a supporto dell'innovazione digitale”), organizzato da ZeroUno con Fastweb e Cisco.
![]() | Di questo servizio fanno parte anche i seguenti articoli: |
![]() | LO SCENARIO – IaaS, come disegnare infrastrutture agili |
![]() | IL DIBATTITO – Il cloud conviene? Ecco dove e quando |
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Troppa standardizzazione, poca data governance
- Michele Rubin, It Manager di Geri Hdp si è dimostrato scettico circa l’eccessiva standardizzazione dei servizi cloud: “Lo IaaS pubblico non ci permette di arrivare in profondità rispetto ad alcuni servizi [ovvero, l’offerta non è customizzabile in base alle necessità specifiche, ndr] quanto una struttura interna virtualizzata. La soluzione potrebbe essere il cloud ibrido”.
Francesco Sorgato, Information System Manager di Geri Hdp
Il collega Francesco Sorgato, Information System Manager di Geri Hdp, ha sollevato il tema della data governance: “Non si può andare in cloud se non si ha la piena padronanza sulle informazioni e la loro qualità” perché per spostare i dati bisogna mettere ordine, capire quali dati sono inutili, dove sono ubicati ecc., in un’ottica di efficienza.
Rotta sulla nuvola, ma con prudenza e compliance
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“Abbiamo approcciato il cloud soprattutto per la componente SaaS, ottenendo numerosi benefici – ha raccontato Iacopo Salacrist, Responsabile divisione infrastrutture di Creval -. Tra le maggiori criticità, nel nostro settore c’è sicuramente la compliance”.
Iacopo Salacrist, Responsabile divisione infrastrutture di Creval
Salacrist ha evidenziato la necessità di skill specifici nell’abbracciare il cloud: “Occorrono nuove competenze, soprattutto in ambito contrattualistico”. Sul fronte infrastrutturale, Creval ha avviato ormai da anni un processo di virtualizzazione spinta: “Non sentiamo la necessità di una migrazione al cloud, per una questione di costi e integrazione. La nuvola pubblica è una soluzione interessante ma per i workload che sono cloud-native”.
Raffaele Sergio, Responsabile Infrastrutture e Telco di GE Capital
Raffaele Sergio, Responsabile Infrastrutture e Telco di GE Capital ha sottolineato l’importanza di un approccio ponderato: “Il mondo bancario guarda con interesse al cloud, ma ci sono ancora resistenze sotto il profilo culturale e della conformità. Stiamo studiando quali aree possono trarre vantaggio dalle soluzioni cloud, secondo un approccio ibrido e graduale. Su applicazioni vecchie preferiamo l’outsourcing verso provider che tradizionalmente sono legati al contesto bancario”.
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Sul tema della conformità ha risposto Alessandro Perrino, Business Development Senior manager di Fastweb: “La compliance è un argomento molto sentito: noi offriamo la garanzia di data center ubicati sul territorio italiano.
Alessandro Perrino, Business Development Senior manager di Fastweb
Abbiamo lavorato per offrire contratti semplici e in linea con le esigenze di mercato, chiarendo, ad esempio, come verranno trattati i dati anche dopo un'eventuale chiusura del contratto”.