Le telco dovranno sudare parecchio e accettare di
trasformarsi, per cavalcare il fenomeno del Cloud
Computing e farlo diventare una nuova importante fonte
di ricavi.
E’ l’analisi contenuta in un rapporto di Forrester
Research, uscito pochi giorni fa (“Telcos as Cloud
Rainmakers”).
Il punto di partenza è un dato di fatto: è evidente che
i principali operatori mondiali (e italiani) stanno scommettendo
sempre più sulle offerte Cloud. Scelta un po’
obbligata, per due motivi. Per compensare la perdita di ricavi
tradizionali e per non trasformarsi in un “dumb
pipe”, un “tubo stupido” affollato dai
contenuti e servizi degli over the top. Che già fanno parecchio
Cloud.
Dalla visione all’esecuzione
Questa è la visione, ma l’esecuzione è un altro paio di
maniche. Per prima cosa, le telco devono fare i conti con il
fatto di essere diverse dagli over the top, nel bene e nel male.
Nel male: sono abituate tradizionalmente a vendere più prodotti
che soluzioni; devono fronteggiare la concorrenza di player
globale (gli over the top, appunto) e già partiti da tempo sul
mercato del Cloud pubblico; hanno sempre fatto i conti con alti
costi fissi connessi alla propria rete, mentre il Cloud li spinge
a una maggiore flessibilità.
Nel bene: gestiscono la stessa rete dove sarà fornito il
servizio Cloud e hanno una grande esperienza in network security,
gestione dei dati, fatturazione su larga scala; hanno una grande
base clienti e una migliore comprensione (rispetto agli over the
top) dei propri mercati nazionali. La loro presenza sul
territorio permetterà loro inoltre di offrire servizi e
assistenza più personalizzati.
Secondo Forrester, quindi, le telco dovrebbero fare leva
su questi punti di forza: puntando su offerte con qualità del
servizio garantita (cosa che alcuni attori, anche
italiani, già fanno) e sul rispetto delle normative
nazionali; ma anche– cosa meno scontata-
accettando di mettersi a capo di un ecosistema che parta
dal proprio territorio nazionale.
Il primo passo è creare sviluppare un expertise verticale per
soddisfare specifiche esigenze dell’industria (alcuni
operatori già la fanno, con soluzioni Cloud per il settore
farmaceutico o dell’automotive).
Secondo Forrester, è una buona idea puntare sui servizi machine
to machine, che sono ben localizzati sul territorio e verticali.
Il passo successivo sarà aprirsi a terze parti e ad altre reti.
In vario modo: facendo offerte wholesale e white label; lanciando
soluzioni anche non centrate sulla propria rete; fino a stringere
accordi Cloud con altre telco e persino con gli over the top.
La telco si trasformerà– come ultimo passaggio
di evoluzione- quindi, in nome del Cloud, in un gestore
di ecosistemi federati; un broker e un creatore di
servizi.
Come si vede, le telco dovranno adattare la propria cultura
aziendale al Cloud, rivoluzionandola. Ma ne vale la pena.