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Il percorso di trasformazione delle telco nell’era del Cloud

Le telco dovranno sudare parecchio e accettare di trasformarsi, per cavalcare il fenomeno del Cloud Computing e farlo diventare una nuova importante fonte di…

Pubblicato il 27 Mar 2012

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Le telco dovranno sudare parecchio e accettare di
trasformarsi, per cavalcare il fenomeno del Cloud
Computing
e farlo diventare una nuova importante fonte
di ricavi.

E’ l’analisi contenuta in un rapporto di Forrester
Research, uscito pochi giorni fa (“Telcos as Cloud
Rainmakers”).

Il punto di partenza è un dato di fatto: è evidente che
i principali operatori mondiali (e italiani) stanno scommettendo
sempre più sulle offerte Cloud
. Scelta un po’
obbligata, per due motivi. Per compensare la perdita di ricavi
tradizionali e per non trasformarsi in un “dumb
pipe”, un “tubo stupido” affollato dai
contenuti e servizi degli over the top. Che già fanno parecchio
Cloud.

Dalla visione all’esecuzione

Questa è la visione, ma l’esecuzione è un altro paio di
maniche. Per prima cosa, le telco devono fare i conti con il
fatto di essere diverse dagli over the top, nel bene e nel male.

Nel male: sono abituate tradizionalmente a vendere più prodotti
che soluzioni; devono fronteggiare la concorrenza di player
globale (gli over the top, appunto) e già partiti da tempo sul
mercato del Cloud pubblico; hanno sempre fatto i conti con alti
costi fissi connessi alla propria rete, mentre il Cloud li spinge
a una maggiore flessibilità.

Nel bene: gestiscono la stessa rete dove sarà fornito il
servizio Cloud e hanno una grande esperienza in network security,
gestione dei dati, fatturazione su larga scala; hanno una grande
base clienti e una migliore comprensione (rispetto agli over the
top) dei propri mercati nazionali. La loro presenza sul
territorio permetterà loro inoltre di offrire servizi e
assistenza più personalizzati.

Secondo Forrester, quindi, le telco dovrebbero fare leva
su questi punti di forza: puntando su offerte con qualità del
servizio garantita
(cosa che alcuni attori, anche
italiani, già fanno) e sul rispetto delle normative
nazionali; ma anche
– cosa meno scontata-
accettando di mettersi a capo di un ecosistema che parta
dal proprio territorio nazionale
.

Il primo passo è creare sviluppare un expertise verticale per
soddisfare specifiche esigenze dell’industria (alcuni
operatori già la fanno, con soluzioni Cloud per il settore
farmaceutico o dell’automotive).

Secondo Forrester, è una buona idea puntare sui servizi machine
to machine, che sono ben localizzati sul territorio e verticali.

Il passo successivo sarà aprirsi a terze parti e ad altre reti.
In vario modo: facendo offerte wholesale e white label; lanciando
soluzioni anche non centrate sulla propria rete; fino a stringere
accordi Cloud con altre telco e persino con gli over the top.
La telco si trasformerà– come ultimo passaggio
di evoluzione- quindi, in nome del Cloud, in un gestore
di ecosistemi federati
; un broker e un creatore di
servizi.

Come si vede, le telco dovranno adattare la propria cultura
aziendale al Cloud, rivoluzionandola. Ma ne vale la pena.

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