Attualità

Insurance & banking: come e perché conciliare mainframe e cloud

La modernizzazione dell’IT con l’impiego dei servizi di cloud sta oggi investendo anche le aziende del settore assicurativo e bancario finora frenate nel cambiamento dall’impiego di sistemi legacy e normative stringenti. L’esperto di Storm Reply spiega come usare il cloud per l’innovazione

Pubblicato il 11 Ott 2021

Insurance & Banking

Assicurazioni e banche sono oggi tra le realtà d’impresa più sollecitate dalla trasformazione digitale, sull’onda dei cambiamenti che hanno riguardato sia il panorama competitivo sia le aspettative dei clienti. Per garantire all’utente finale la semplicità d’utilizzo dei servizi, la chiarezza delle informazioni e l’assistenza di cui ha bisogno è sempre più necessario ridisegnare i processi core-business, intervenire su ciò che può dare flessibilità nei confronti dei futuri cambiamenti, mantenendo al massimo livello la sicurezza e la protezione dei dati personali. Una sfida quasi impossibile per le realtà che hanno ancora in produzione software legacy e infrastrutture basate su mainframe: “Affrontabile attraverso l’uso dei servizi basati su cloud e percorsi di modernizzazione applicativa”, come ci spiega Ivan Scarcipino, Senior Manager di Storm Reply, offrendoci, qui di seguito, le indicazioni utili per impostare strategie e progetti efficaci.

Le sfide della trasformazione digitale per il settore insurance & banking (I&B)

La sfida che oggi accomuna le aziende del settore I&B è quella di accelerare il cambiamento e aumentare la velocità nel rilascio dei servizi che sono alla base del business. “Il settore è sollecitato dalla necessità di gestire nuovi scenari di rischio, sempre più articolati, assieme a una mole di dati sempre più ampia – constata Scarcipino –. Ci sono molte ragioni per cui oggi è necessario adottare nuove tecnologie, ma ogni minimo cambiamento deve tenere conto dell’aderenza con le normative: aspetto che incide fortemente sulla rapidità d’innovazione”.

Il settore I&B è però ancora fortemente legato ai sistemi legacy, come i mainframe, per la gestione delle attività del core business. “Con riferimento al mercato italiano, possiamo dire che la migrazione da queste tipologie di sistemi non è stata mai seriamente affrontata dalle imprese a causa della grande complessità. Il consolidamento del legacy e l’uscita dal mainframe comportano cambiamenti e rischi che molte realtà B&I non hanno mai voluto affrontare”.

È possibile conciliare sistemi legacy e innovazione nel B&I? Finora è stato possibile, molte aziende hanno implementato soluzioni nuove pur lasciando sui sistemi legacy le applicazioni di core business. “In molte realtà sussiste convivenza tra nuovo e legacy attraverso integrazioni realizzate mediante layer API (Application Programming Interface) sia verso sistemi in on-premise sia verso il cloud, per esempio, verso moderni data lake che girano in cloud – afferma Scarcipino –. Mediante strumenti di Change Data Capture viene effettuato l’offloading dal mainframe dei carichi di lavoro più onerosi, riducendo i MIPS impiegati e i costi associati”.

Si tratta in ogni caso di soluzioni complesse, adottate con la logica di ridurre il rischio, a cominciare da quello relativo alle competenze, difficili da reperire nell’ambito del mainframe. “Per molte aziende la convivenza con il mainframe è stata fatta per evitare un pericoloso salto triplo – precisa Scarcipino – con: conversione del codice, migrazione verso le architetture X86 e poi verso il cloud. Il legacy convive con il cloud, ma il passo successivo può essere solo quello di modernizzare il codice sfruttando i tool automatici, in prima battuta, procedere a un raffinamento del codice e quindi con la collocazione nel cloud”.

Dove ha senso usare il cloud per fare innovazione

Le realtà B&I, al pari di molte altre, hanno individuato nel cloud lo strumento ideale per introdurre innovazione nell’ambito della gestione dei dati. “Le data platform permettono di sfruttare l’elasticità dello storage e dell’elaborazione in cloud per offrire, per esempio, una migliore conoscenza dei clienti – spiega Scarcipino –. Come Storm Reply agevoliamo i clienti I&B ad adottare le piattaforme di cloud AWS per le migrazioni delle soluzioni esistenti d’elaborazione su big data. Il cloud viene inoltre scelto per dare supporto alla new demand applicativa e per l’high performance computing (HPC), quest’ultimo utilizzato, in particolare, nel calcolo del rischio”. Il cloud è inoltre utilizzato in tutte le iniziative che mirano ad avvicinare le realtà I&B ai loro clienti. “Iniziative che hanno avuto una grande rilevanza nel periodo pandemico – precisa Scarcipino –. Il cloud è inoltre un supporto efficace per le promozioni a tempo (instant lending, ndr) poiché permette di supportare gli elevati picchi di traffico con grande elasticità e di creare call center innovativi grazie all’intelligenza artificiale e all’utilizzo degli assistenti vocali, ancora purtroppo poco adottati per le remore dei clienti circa la sicurezza”.

Gli aspetti da affrontare per portare il cloud nel settore I&B

Il settore I&B guarda oggi con favore alle soluzioni data center ibride che permettono di sfruttare il cloud come estensione dell’on-premise dove restano le attività core business. “Molti clienti privilegiano l’impiego delle tecnologie di container per evitare il rischio di lock-in sul particolare cloud provider – spiega Scarcipino –. L’utilizzo dei servizi gestiti aiuta a ridurre le attività operative sulle infrastrutture la cui gestione viene demandata al cloud provider”. Il modello d’acquisto dei servizi nel cloud costituisce un ostacolo da superare nel B&I, dal momento che genera prevalentemente costi operativi (OPEX) mentre le realtà del settore preferiscono di solito capitalizzare i costi (CAPEX). “L’acquisizione delle risorse in cloud resta un tema dibattuto laddove le aziende non hanno già acquisito esperienza con le nuove tipologie di provisioning dei servizi IT”, precisa Scarcipino. Ulteriori aspetti riguardano la creazione di una solida governance sui servizi in cloud e sulla collocazione geografica dei dati. “In merito a quest’ultimo punto registriamo positivamente l’impegno dei provider, in particolare di AWS nel costruire data center nel nostro Paese – continua Scarcipino –. La compliance con le normative europee e nazionali sui dati è diventato un tema d’interesse per i cloud service provider che vogliono offrire servizi alle società del settore I&B”.

Reply ha supportato l’adozione del cloud in numerose realtà del settore, disegnando su misura strategie e le roadmap di trasformazione. “Una strategia efficace non può prescindere dall’integrazione delle applicazioni, dall’utilizzo dei servizi cloud nativi, dall’efficienza operativa e dal controllo dei costi – conclude Scarcipino –. Dal lato organizzativo è fondamentale supportare la creazione di un centro d’eccellenza cloud aziendale con il compito di portare avanti le trasformazioni. Tra i progetti realizzati da Reply per aiutare realtà del I&B a sfruttare le risorse in cloud, c’è la creazione di landing zone, ovvero di un datacenter in cloud, scalabile e modulari per il veloce provisioning delle risorse. Una pietra angolare per ulteriore passo d’innovazione.

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