Una crescita di sei volte del traffico cloud globale da qui al 2016. E’ la previsione principale contenuta nella seconda edizione dello studio annuale di Cisco, il Global Cloud Index che analizza la crescita e i trend del traffico IP globale relativi ai data center.
4,3 zettabyte nel 2016
Il tasso di crescita composto annuale è del 44%. Da 683 exabyte di traffico del 2011 si arriverà a 4,3 zettabyte nel 2016, una massa di dati che più o meno equivale a 92 trilioni di ore di musica in streaming o 16 trilioni di ore di conferenza web aziendale e 7 trilioni di ore di streaming video ad alta definizione.
Il ruolo dei data center
La stragrande maggioranza del traffico non viene generato dall’utente finale bensì dai data center e dai workload cloud-computing utilizzati in attività che sono virtualmente invisibili alle persone.
Per il periodo 2011-2016, si prevede che circa il 76% del traffico data center rimarrà all’interno di queste strutture e sarà in gran parte generato dai dati storage, di produzione e di sviluppo.
Un ulteriore 7% del traffico datacenter sarà generato tra i DC e sarà principalmente guidato dalla replicazione dei dati e dagli aggiornamenti software e di sistema.
Il restante 17% del traffico sarà alimentato dagli utenti finali che accedono al cloud per la navigazione web, l’e-mail e lo streaming video, VoD.
Da un punto di vista geografico, lo studio Cisco Global Cloud Index stima che entro il 2016, Medio Oriente e Africa avranno il più alto tasso di crescita del traffico cloud, mentre l’Asia-Pacifico elaborerà il numero maggiore di workload cloud, seguita dal Nord America.
Globalmente, il traffico cloud crescerà dal 39% (57 exabyte al mese e 683 exabyte annualmente) del traffico datacenter totale nel 2011 al 64% (circa i due terzi – 355 exabyte al mese e 4,3 zettabyte annualmente) del totale del traffico datacenter nel 2016.
Per quanto riguarda la cloud readiness, Asia Pacifica, Europa Centrale e Orientale, Nord America ed Europa Occidentale sono attualmente in grado di supportare applicazioni avanzate di cloud-computing su reti fisse. Solo l’Europa occidentale vanta però prestazioni di rete medie in grado di supportare applicazioni di cloud-computing intermedie su reti mobile.