Attualità

Le innovazioni VMware e il loro impatto sul mercato italiano

A margine del recente VMworld si è svolta una tavola rotonda per approfondire gli annunci di VMware contestualizzandoli nella realtà italiana. All’incontro hanno partecipato il country manager Raffaele Gigantino, il Vice President of Cloud Marketing Vittorio Viarengo e due clienti. Focus soprattutto sull’offerta VMware Cloud Foundation

Pubblicato il 11 Nov 2020

VMware 2020

Il recente VMworld è stato il palcoscenico per il lancio o l’annuncio di molte nuove soluzioni e innovazioni su tutto il portfolio di offerta di VMware. Nella cornice dell’evento si è tenuta una tavola rotonda dedicata all’impatto che alcune delle principali novità emerse a VMworld possono avere sul mercato italiano.

Pandemia: chi ha investito in digitale resiste meglio

Nel suo primo intervento, Raffaele Gigantino, Country Manager VMware Italia, ha ricordato che “il PIL italiano è decresciuto in seguito alla pandemia”. Ma ha anche aggiunto che “tutti i CEO e i CIO concordano che investire nel digitale sia essenziale. Le aziende che si erano già dotate di un’infrastruttura e di un’organizzazione digitale moderna hanno visto, durante il lockdown, un andamento a V del loro business. Subito dopo l’inizio si è registra un calo del fatturato: poi questo è tornato a salire. Le innovazioni che VMware ha introdotto possono aiutare tutte le aziende che hanno subito un andamento a L a tornare a passare a un trend a V”.

foto Raffaele Gigantino
Raffaele Gigantino, Country Manager VMware Italia

Quando il legacy svolge ancora un ruolo importante

Molte imprese private e organizzazioni pubbliche hanno applicazioni business-critical create per girare su infrastrutture on-premises. “Migrare le applicazioni da on-premises in cloud richiede il refactoring”, ha sottolineato Vittorio Viarengo, Vice President of Cloud Marketing VMware, intervenendo da un camper parcheggiato in Oregon e dotato di un’ottima connessione 4G garantita da una parabola sul tetto. “La nostra strategia multi cloud – ha aggiunto – mira ad aiutare i clienti non solo a creare applicazioni cloud native che girano dappertutto (grazie al portfolio VMware Tanzu, ndr) ma anche a far girare, accedere, gestire e proteggere in cloud quello che si è creato per l’on-premises senza modificarlo”.

foto Vittorio Viarengo
Vittorio Viarengo, Vice President of Cloud Marketing VMware

La principale soluzione in questo ambito (già esistente prima di VMworld, ma che in occasione dell’evento si è arricchita di ulteriori novità) è VMware Cloud Foundation. Si tratta di uno stack che può essere installato su qualsiasi cloud per far girare – valorizzando gli skill già esistenti in azienda – i workload sviluppati per un ambiente VMware on-premises. “In questo ambito AWS emerge come partner privilegiato – ha precisato Viarengo – perché abbiamo assunto molti venditori per proporre questa offerta congiunta [Vmware Cloud on AWS si basa sui data center Amazon ma è gestita da VMware, ndr]. Ma oggi VMware Cloud Foundation è accessibile anche su Azure, Google Cloud Platform, Ibm Cloud, Oracle Cloud, Alibaba e oltre 4.000 cloud provider”.

Come ridurre l’Opex e aggiungere nuove soluzioni

Fra i clienti che hanno iniziato a utilizzare con successo le soluzioni VMware sul cloud, già da prima della crisi Covid-19, si segnalano Ansaldo Energia e Kiko Milano. “La nostra azienda – ha raccontato Ivan Monti, Head of ICT Infrastructures and Operations Ansaldo Energia – basa molto del proprio business sui servizi offerti a infrastrutture critiche sparse nel mondo. In passato abbiamo optato per far girare le applicazioni sugli hyperscaler per via della resilienza e delle performance dei loro ambienti, rispetto a quelli che potevamo gestire internamente. Ma i costi per VM risultavano molto elevati. Con VMware Cloud on AWS, per gli stessi euro annuo che prima spendevamo per 20-25 VM, oggi disponiamo di 4 host con lo stesso numero di virtual machine”.

Kiko Milano, azienda italiana leader nei cosmetici e presente in 23 paesi con negozi gestiti con i suoi sistemi, già nel 2019 – ha rivelato Fabio Bogoni, Head of Technology – era migrata su VMware Cloud on AWS per le soluzioni Erp Sap Hana, e-commerce e digital. Durante il lockdown, utilizzando le soluzioni VMware vMotion e VMware vMotion HCX, come media, abbiamo completato la migrazione su VMware Cloud on AWS del nostro data center”. Fra i vantaggi ottenuti, Bogoni segnala una riduzione del 20-25% dei costi Opex e la disponibilità di un Disaster Recovery sufficiente alle loro esigenze, a costi molto contenuti.

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