Anche se l’adozione delle nuove tecnologie si muove a ritmo serrato, è un errore pensare che tutti i software, le infrastrutture e gli impianti realizzati prima di una certa data si possano semplicemente disattivare. Le ragioni per cui non è possibile abbandonare i sistemi legacy, all’interno delle aziende o delle organizzazioni pubbliche, sono diversi.
Quello più evidente è senza dubbio l’investimento necessario, ma esistono anche casi diversi, per esempio la difficoltà di modificarli, o anche l’incompatibilità con macchinari e impianti datati ma comunque strategici per il business o il servizio. Uno scenario che, diversamente da quello che ci si aspetterebbe, non riguarda esclusivamente alcuni settori né in particolare il mercato italiano. La stessa McKinsey inserisce anche i sistemi legacy fra le sfide future nel suo Global Insurance Report 2022.
Una soluzione per migrare facilmente i sistemi legacy
A muoversi in questo scenario piuttosto impegnativo è Italtel, storico player delle telecomunicazioni ora evolutosi in Advanced System Integrator, che ha sviluppato una soluzione per permettere ad aziende e organizzazioni la migrazione, anche graduale, dei sistemi legacy in Cloud. “La nostra soluzione si chiama Fast-Shift” spiega Camillo Ascione, head of Partnership, Technology & Communication. “Si basa su una strategia semplice ed efficace: intervenire ai livelli più bassi del networking per gestire i cambiamenti, in particolare a livello di indirizzamento IP, che non è possibile realizzare direttamente all’interno delle applicazioni”.
Una soluzione realizzata in collaborazione con i partner Microsoft e Cisco, che permette di superare il problema più “spinoso” nella transizione al Cloud delle realtà che non possono fare a meno di sistemi o impianti non modificabili.
Soluzione specifica per problemi specifici
La soluzione Fast-Shift nasce dall’osservazione sul campo e da un obiettivo preciso: quello di rendere replicabile e scalabile una serie di soluzioni tecniche che in qualche modo erano già tecnicamente percorribili, ma scarsamente affidabili, di difficile replicabilità e soprattutto molto fragili dal punto di vista dell’implementazione. Soluzioni, insomma, che si reggevano interamente sulle intuizioni di alcuni tecnici, ma che non avevano fondamenti solidi su cui appoggiarsi.
Ascione riassume così la genesi di questo progetto: “Grazie all’osservazione del mercato, Fast-Shift è pensata per rispondere alla necessità di imprese che devono migrare in modo semplice e sicuro quelle applicazioni che hanno una dipendenza o devono sottostare a requisiti di conformità da indirizzi IP specifici.”
Per esempio, le applicazioni configurate con indirizzo IP cablato, cioè un indirizzo statico configurato all’interno del codice che non può essere modificato. “In questo scenario, presente per lo più in applicazioni obsolete ma ancora considerate business-critical, si rende necessario dover estendere la rete del Data Center aziendale verso il Cloud pubblico.”
Un’esigenza che Fast-Shift risolve è la migrazione selettiva e graduale delle applicazioni, che possono rimanere raggiungibili, senza bisogno di effettuare modifiche o sostituirle.
Questo approccio lean alla migrazione permette alle aziende di avvicinarsi gradualmente alla trasformazione digitale e valutarne i vantaggi in modo ponderato. “Nel concreto – sottolinea Ascione – Fast-Shift accelera i tempi di migrazione, senza la necessità di apportare modifiche né al codice delle applicazioni né all’infrastruttura di rete presente dal cliente.”
Migliorare la sicurezza senza aumentare la complessità
Per quanto riguarda le applicazioni obsolete, bisogna ricordare anche le problematiche legate alla fine del supporto (End of Support) dei prodotti. Spesso le applicazioni legacy si appoggiano, per i motivi di cui sopra, a versioni di Windows Server e SQL server non più supportate, quindi esposte a maggiori rischi per la sicurezza. Nel passaggio al Cloud Azure i server Windows e SQL in end of support ricevono un periodo di supporto aggiuntivo e aggiornamenti di sicurezza gratuiti.
Questo, aggiunto alla possibilità di migrare anche le applicazioni più datate, offre alle aziende e alle organizzazioni un periodo di grazia indispensabile per la messa in sicurezza della propria infrastruttura, senza contare la maggiore sicurezza intrinseca che, mediamente, contraddistingue le risorse in Cloud rispetto alle soluzioni on-premises o in housing presso datacenter.
Una soluzione scalabile e internazionale
Abbiamo accennato come l’intuizione alla base di Fast-Shift sia quella di creare una soluzione standard per un problema diffuso ma ampiamente sfaccettato. “L’obiettivo iniziale – ricorda Ascione – era quello di costruire una soluzione secondo il modello As a Service”. Obiettivo raggiunto, dal momento che i due vendor partner, Microsoft e Cisco, stanno valutando l’inserimento di Fast-Shift nei rispettivi Marketplace.
La soluzione sviluppata da Italtel, infatti, comprende anche deploy e configurazione dei componenti virtuali Cisco che costituiscono la soluzione stessa, sia in ambiente Data Center che su Cloud Azure.
La stretta collaborazione con due dei principali partner di Italtel ha permesso di mettere a fuoco meglio alcuni aspetti legati a questo tema. La partnership con Microsoft, secondo Ascione, ha infatti permesso di capire le necessità dei clienti per accompagnarli, in modo rapido e sicuro, verso il processo di adozione del cloud ed è fondamentale per la migrazione e la configurazione dell’ambiente Cloud Azure.
Cisco è di fatto leader nell’Enterprise Networking e Italtel è da anni Cisco Gold Partner. Nel caso specifico della soluzione, Cisco ha introdotto le sue soluzioni, i suoi “apparati”, in grado di utilizzare specifici protocolli di comunicazione, inizialmente sviluppati da Cisco stessa e oggi diventati standard di mercato, che sono di fatto il cuore della soluzione.
Garantire la continuità
L’esperto di Italtel individua la principale differenza fra Fast-Shift e altre soluzioni meno strutturate per la gestione di questo tipo di networking nella scalabilità e nell’affidabilità. Quest’ultima, in particolare, è fondamentale in un momento storico in cui la business continuity è uno dei principali bisogni di aziende e organizzazioni.
Proprio per garantire l’alta affidabilità della soluzione, Italtel ha sviluppato “Italtel Fast-Shift Redundancy Software”, un software implementato in Cloud per la gestione del failover automatico, per passare senza interruzioni a un sistema di backup affidabile. Questo software coinvolge i componenti di rete virtuali Cisco sul Cloud Azure, sia in presenza di malfunzionamenti che in previsione di attività di manutenzione programmate.
In sostanza, il software di ridondanza introduce l’automatismo nella gestione della fault tolerance. In assenza di questo sviluppo, ogni attività di ripristino sarebbe da svolgere manualmente, con le criticità che questo comporta: possibilità di errore umano, tempistiche più lunghe e, di conseguenza, impatti sui costi.
La risposta a un bisogno
Ascione ci ricorda che questa soluzione non è stata pensata esclusivamente per il mondo business, ma che si sposa perfettamente anche con le esigenze di alcune realtà della pubblica amministrazione, per esempio i piccoli comuni che in alcuni casi hanno già iniziato a sviluppare soluzioni grazie ai fondi del PNRR, che aiuteranno i system integrator e gli interlocutori ad accelerare sulla digitalizzazione.
Fast-Shift ha ottenuto riscontri positivi dal mercato. Oltre che, come accennato, attraverso l’ingresso nei marketplace dei partner, anche dalle prime implementazioni. “I feedback ricevuti sinora dai nostri clienti, che siano service provider, imprese e pubblica amministrazione, sono più che positivi”, chiude Ascione.
Per rendere più comprensibile i reali vantaggi, Italtel ha inoltre allestito un ambiente di demo che consente, oltre ad effettuare reali migrazioni da ambiente on-premise verso il Cloud, anche di testare l’alta affidabilità della soluzione tramite gli automatismi introdotti dall’ “Italtel Fast-Shift Redundancy Software”.
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