Analisi

Modernizzare il data center

Parte da tecnologie quali cloud, virtualizzazione e Software Defined Networking la sfida verso la creazione di centri dati più efficienti e meno spreconi. Ecco in dettaglio come i nuovi trend influenzeranno questa trasformazione che è già in atto

Pubblicato il 11 Lug 2013

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Il mobile computing e altre tendenze hanno alterato in modo significativo il modo in cui le imprese lavorano e le necessità legate ai datacenter, con lo scopo di trovare nuovi modi per soddisfare esigenze di elaborazione sempre più complesse.

Il cloud computing, l’archiviazione flash, le reti software-defined (SDN), la virtualizzazione e i nuovi strumenti di gestione dei datacenter aiuteranno senza dubbio i manager dei CED a fornire ai loro clienti o agli utenti finali quello di cui hanno bisogno. Queste tecnologie porteranno anche a una completa modernizzazione del centro dati.

Cloud computing per migliorare l’accesso ai dati
Il cloud computing rappresenta la tecnologia più pervasiva all’interno dei moderni datacenter, e anche quella che più sarà in grado di trasformare l’aspetto del CED così come lo intendiamo oggi, in quanto offre un modo per fornire l’accesso ai dati da qualsiasi dispositivo connesso a Internet.

Sempre più servizi, siano essi applicazioni o business-as-a-service, si stanno muovendo in direzione del cloud. La conseguenza è che i CED aziendali e quelli dei carrier sono sottoposti a una reingegnerizzazione spinta, sostiene Brian Lillie, CIO di Equinix, un fornitore globale di tecnologie per i datacenter.

Mentre le imprese hanno iniziato a incorporare l’uso dei cloud pubblici, privati e ibridi all’interno del loro modello di business, l’adozione di questi nuovi modi per erogare tecnologia pronta all’uso non è ancora così diffusa. TechTarget ha recentemente condotto un sondaggio su un campione di 625 CIO e IT manager.

Rispondendo a una domanda circa i piani per l’implementazione del cloud pubblico o privato all’interno della loro azienda nei prossimi 12 mesi, è risultato che solo il 20,2% delle aziende ha implementato un cloud privato e il 15,5% lo farà entro i prossimi 12 mesi. Solo il 5,3% degli intervistati ha dichiarato aver implementato un cloud pubblico e solo il 4,5% prevede di farlo nei prossimi 12 mesi.

Parte del motivo per cui le aziende considerano il cloud una fonte di risparmio è che i servizi cloud non richiedono l’investimento in infrastrutture, software e manutenzione, tutti aspetti che pesano (e non poco) sulla scelta dell’IT on-premise. La nuvola si traduce anche in una riduzione dei consumi energetici, specie se al cloud si abbina l’utilizzo di blade server a basso costo e micro server, che offrono maggior potenza di calcolo concentrata in minor spazio.

Flash storage per migliorare le prestazioni
L’avvento degli array di archiviazione flash avrà un impatto notevole sul datacenter, fornendo un accesso più veloce ai dati, riducendo lo spazio di archiviazione e generando consistenti risparmi a livello di consumi energetici. Questa nuova tecnologia di memorizzazione deriva da start-up come Pure Storage, Nimbus Data, Violin Memory, Whip Tail Technologies e una miriade di altre piccole aziende.
La flash sarà una tecnologia particolarmente rilevante per le applicazioni di calcolo ad alte prestazioni (High Performance Computing) utilizzate, in particolare, nel settore dei servizi finanziari. Avere un vantaggio millisecondo per una transazione può tradursi, infatti, in un valore di milioni di dollari per un’azienda che opera in un mercato particolarmente frenetico quale quello finanziario.

Oggi, il costo per gli array di archiviazione flash è ancora alto e lo scenario più probabile è quello ibrido, dove alcune applicazioni utilizzano la tecnologia flash e altre i dischi tradizionali o le unità a nastro.

Software-defined Networking per migliorare il routing dei dati
L’SDN (Software-defined networking) dovrebbe avere un impatto significativo sui datacenter, consentendo un routing più efficiente dei dati. “Se si guarda al datacenter, la rete è uno degli aspetti più costosi di tutto l’assetto computazionale dell’impresa”, sostiene Prakash Radware, Vice Presidente delle attività Application Delivery Controller dell’israeliana Radware.
L’SDN promette di fornire un routing più efficiente dei dati lungo tutta la rete e può assicurare un ritorno sugli investimenti non solo agli operatori del centro dati, ma anche ai clienti enterprise.
Con l’SDN, gli amministratori IT possono utilizzare una console di controllo centralizzata senza dover configurare manualmente l’hardware. Gli amministratori di rete potranno impostare le regole e attribuire le priorità che verranno applicate ai pacchetti di dati quando saranno inviati lungo la rete, con lo scopo di migliorare il servizio.
L’SDN aiuta anche a far sì che i dati che vengono indirizzati agli utenti finali siano trattati in sicurezza. È in grado di fornire diversi livelli di sicurezza per affrontare concretamente questioni importanti quali la cifratura dei dati o il DoS (Denial of Service).

Virtualizzazione per aumentare l’efficienza
La virtualizzazione dei server è una tecnologia mainstream propedeutica alla virtualizzazione delle reti, che può aggiungere maggior efficienza al CED grazie alla creazione di piccoli sottoinsiemi di reti all’interno di un’infrastruttura di rete più ampia. In questo modo, diverse reti virtualizzate possono coesistere sulla medesima rete fisica.

Strumenti di gestione dei datacenter
Gli strumenti di gestione dei datacenter stanno diventando sempre più maturi, con funzionalità ottimizzate di monitoraggio e provisioning dell’hardware fisico, spiega Glenn Ford, Analista Senior presso 451 Research. La società di ricerche di mercato ha recentemente previsto che il mercato globale dei datacenter multi-tenant crescerà a un tasso medio annuo del 18.85% nel periodo 2010-2014, grazie soprattutto alle funzionalità di storage self-healing e all’auto-diagnosi integrata degli UPS.

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