Mentre le aziende si orientano sempre più verso modelli economici incentrati sul digitale, il cloud si candida a svolgere anche in futuro un ruolo centrale nei processi di sviluppo del business grazie alla capacità di garantire maggior efficienza, flessibilità e resilienza. Il cloud negli ultimi anni è stato l’elemento fondante delle strategie web, mobile e data-driven e un recente studio IDC conferma la tendenza per le organizzazioni a privilegiare gli approcci cloud first anche in futuro.
La spesa globale per i componenti hardware e software e i servizi professionali relativi al cloud è destinata infatti a passare dai 706,6 miliardi di dollari registrati nel 2021 a oltre 1,3 trillion (migliaia di miliardi) di dollari nel 2025, con un tasso di crescita annuo composto del 16,9%.
Un IT sempre più ibrido per garantire agilità e resilienza
In un mondo come quello che viviamo, le performance aziendali sono legate a doppio filo alla capacità di acquisire, elaborare e utilizzare i dati ovunque si trovano per garantire lo sviluppo rapido di servizi innovativi. Questo è possibile solo se i pilastri delle strategie digitali sono costruiti su infrastrutture solide, certo, ma anche scalabili, versatili e soprattutto sicure.
Difficile trovare la quadra rispetto a esigenze così diverse se non abbracciando modelli di IT ibrido e multicloud. Modelli che se da un lato assicurano al business resilienza e agilità, dall’altro aumentano sensibilmente la complessità gestionale e i rischi per la sicurezza.
La divisione Orange Cloud for Business è stata creata nel 2013 all’interno di Orange Business Services proprio per supportare le aziende nei percorsi di adozione di modelli del cloud e dei modelli di Hybrid IT. “In Orange Business Services – sottolinea Gianfranco Gargiulo, Cloud Architect della divisione – siamo fermamente convinti che il multicloud rappresenti la scelta ideale per progettare, sviluppare e operare qualsiasi applicazione strategica all’interno di qualunque piattaforma. Ecco perché investiamo in modo consistente in tecnologia, infrastrutture e partnership con i principali hyperscaler come Amazon, Google e Microsoft, e fornitori di infrastrutture iperconvergenti come Dell Technologies, Nutanix e VMware”.
Orange Business Services, spiega Gargiulo, accompagna il cliente lungo tutte le fasi di audit sull’infrastruttura esistente, disegno dell’architettura, assessment, progettazione delle fasi di migrazione, automazione delle operation, ottimizzazione di quanto implementato e Change Management.
Il gruppo Orange ha anche una propria offerta di nuvola privata, basata su OpenStack, inclusa nel cloud pubblico Flexible Engine. «I nostri clienti – sottolinea il manager – hanno la certezza di avere al loro fianco un provider globale, presente in 240 Paesi, che vanta 12 centri d’eccellenza e oltre 2600 esperti di cloud».
FinOps per allineare i KPI del cloud agli obiettivi aziendali
Uno dei principali problemi per i clienti che migrano i propri ambienti legacy e tradizionali nel cloud è legato alla difficoltà di stimare correttamente i costi. Per tenere sotto controllo questo aspetto e aiutare i professionisti a integrare la responsabilità finanziaria nel modello di spesa del cloud, Orange Business Services promuove una gestione interfunzionale e dinamica delle risorse basata su FinOps.
Questa metodologia abbatte i confini che tradizionalmente separano le linee di business, allineando l’ottica finanziaria con quella più prettamente IT e operativa. I tool FinOps assicurano alle organizzazioni la massima trasparenza su consumi, risorse e performance dei diversi servizi cloud in uso. Permettono di valutare in pochi step i percorsi di ottimizzazione attraverso policy di configurazione e action plan che includono raccomandazioni utili a ridurre i costi ricorrenti.
“Questo framework stabilisce un punto di vista comune per i team IT e finance, che possono così iniziare a collaborare per migliorare, in ottica continuativa, le implementazioni cloud allineandole agli obiettivi aziendali di costi, qualità e flessibilità”, commenta Gargiulo.
L’infrastruttura diventa trasparente per l’utente
La connettività è un elemento centrale nelle strategie multicloud. “Tutti i servizi cloud hanno al loro interno anche una parte di Software Defined Networking e Software Defined Security – spiega il manager – e bisogna conoscere bene queste tecnologie per sfruttarle al meglio. Orange Business Services lavora come un vero e proprio one-stop-shop fornendo connettività fisica, virtualizzazione dell’infrastruttura e tutto quel che serve per accelerare lo sviluppo, il deployment e l’orchestrazione delle risorse cloud attraverso l’uso di DevOps, delle infrastrutture serverless, dei microservizi e degli approcci Infrastructure-as-a-Code”.
“Tutti questi scenari sottintendono il progressivo spostamento dell’interesse dell’IT delle aziende verso lo sviluppo e la gestione delle applicazioni, lasciando ai provider esterni la gestione dell’infrastruttura e delle piattaforme. Su questi trend noi lavoriamo attivamente e abbiamo creato alcuni anni fa una practice che lavora sui principali tool di mercato offrendo soluzioni che sono il complemento naturale di un’infrastruttura multicloud” prosegue.
Il controllo del deployment e dell’aggiornamento dell’infrastruttura o delle piattaforme che appartengono a provider diversi è invece affidato alle API. “Questo approccio risponde a quegli obiettivi di governance multicloud che tutte le aziende oggi ricercano” sottolinea l’esperto di Orange Business Services. “Il cliente si connette alla rete MPLS Orange e ha un accesso unico ai diversi servizi cloud, senza dover attivare connessioni dedicate. Questo assicura una gestione semplificata e automatizzata dell’intera infrastruttura, sia per i componenti di networking sia per quelli di cloud computing, a vantaggio degli SLA”.