A poche settimane dalla conclusione del NetApp Insight 2020, Roberto Patano, Senior Manager Solution Engineering di NetApp Italia, commenta gli impatti delle novità introdotte dalla “cloud-led, data-centric software company” nel suo recente evento virtuale. “L’ottica in cui vanno visti questi annunci – esordisce – è quella di semplificare la vita di chi si occupa di gestione dello storage sia a livello enterprise sia sul cloud”. Per rafforzare l’importanza di questa impostazione, Patano ricorda che “ormai il 93% delle aziende ha abbracciato il modello multi cloud e l’87% è impegnato anche in quello dell’hybrid cloud” (fonte Flexera State of the Cloud Report, 2020): “L’emergenza Covid-19 ha stimolato una grande accelerazione in questi ambiti non solo nelle aziende con modelli di business che erano già vicini al digitale, ma anche in industrie per così di dire ‘vecchio stile’ (molte delle quali nel manufacturing), che hanno accelerato processi di trasformazione digitale che magari erano già stati previsti”.
Un mondo che cambia nella domanda e nell’offerta
“La stessa NetApp – dichiara Patano, riferendosi evidentemente agli effetti di questa trasformazione sia sulla domanda sia sull’offerta di soluzioni di nuova generazione- si ritrova competitor che prima non esistevano nel suo business e è diventata lei stessa un nuovo competitor in arene in cui prima non lo era: vedi la Virtual Data Infrastructure. Gli annunci effettuati al NetApp Insight 2020 testimoniano la volontà del vendor di essere un protagonista nei trend incentrati sulle “nuove esigenze delle applicazioni sia che si trovino tutte on-premise, tutte nel cloud o in questi due mondi”. Scelte legate a considerazioni che in passato non si potevano fare: “Chi va sul cloud – puntualizza Senior Manager Solution Engineering di NetApp Italia – non lo fa solo perché lì trova maggiore flessibilità, ma perché adesso è possibile ottenere sul cloud gli stessi vantaggi che prima poteva avere solo nel data center. Questa realtà deve essere ormai considerata in modo diffuso. Il cloud sta diventando un’estensione del data center. Anzi, cloud e data center sono diventati ormai un’unica realtà”. Con riferimento sempre alle più recenti mosse di NetApp, Patano sottolinea che l’obiettivo è “portare nell’on-premise la semplicità del cloud e, allo stesso tempo, rispondere anche nel cloud alle esigenze di data service nello stesso modo in cui lo faremmo nel data center”. Conclusione: “Da noi i clienti trovano una soluzione completa sia che intendano portare tutto nel cloud, sia che preferiscano mantenerlo on-premise, sia che optino per un modello ibrido”.
Obiettivo architetture software-defined e application-driven
Nel corso di NetApp Insight 2020, fa notare Patano, “si è parlato ancora molto del software ONTAP (il sistema operativo storage di NetApp, giunto alla versione 9.8), ma è emersa anche la tendenza di NetApp a presentarsi come un’azienda con una visione tutta software-defined”. Lo dimostra, ad esempio, il grande spazio dedicato alle novità in ottica software-defined di SolidFire eSDS, “il nostro portfolio per l’iperconvergenza per data center sempre più application-driven. L’approccio software-defined permette a NetApp di offrire soluzioni che permettono ai dipartimenti IT di offrire servizi di infrastruttura sempre migliori in diverse situazioni: solo per fare un esempio citiamo NetApp FlexCache, una funzionalità di ONTAP 9 che “porta i dati e le applicazioni più vicine all’utente finale e permette di operare al meglio anche in realtà dove la bassa latenza non è ancora molto disponibile”.
Perché ormai è chiaro che, sia per via della digitalizzazione sempre più spinta nei processi operativi e periferici delle aziende, sia per il ricorso in crescita al lavoro da remoto, si deve veramente pensare da data center, Cloud e Edge con un’unica realtà in cui siano garantiti interoperabilità, automazione, performance, apertura verso il futuro, ottimizzazione dei costi, sicurezza e compliance. Un’unica realtà governabile centralmente, ad esempio con la piattaforma NetApp Cloud Manager, che ora, sottolinea Patano, “è in grado di gestire anche l’infrastruttura on-premise, eliminando la necessità di tool diversi”.