Attualità

Nutanix, iperconvergenza e soluzioni multi cloud per l’era Covid-19

L’azienda di HCI supporta le aziende nell’adozione di modelli IT ibridi e multi cloud con una strategia multiprodotto e multicanale. Le soluzioni del vendor possono essere fruite on-premise e tramite public cloud in modo flessibile, anche grazie all’automazione. Fra le novità anche servizi cloud gestiti, inclusi l’EUC e la VDI

Pubblicato il 21 Apr 2020

Nutanix

In linea con tutti i più importanti vendor IT, anche Nutanix, multinazionale californiana specializzata nei settori delle infrastrutture iperconvergenti (HCI, Hyperconverged Infrastructure) e delle soluzioni per la gestione multi cloud, ha trasformato un evento per il mercato italiano da fisico in virtuale per venire incontro alla situazione di lockdown provocata dalla pandemia di Covid-19. “Nel riprogettare l’evento – hanno spiegato in apertura dello streaming Alberto Filisetti e Christian Turcati, rispettivamente Country Manager e Technical Director dell’azienda in Italia – abbiamo anche deciso di chiamarlo Nutanix Now, a sottolineare la peculiarità del momento e la tempestività con cui Nutanix è in grado di aiutare i clienti ad affrontarlo al meglio”.

Da sinistra: Alberto Filisetti, Country Manager di Nutanix per Italia e Christian Turcati, Technical Director di Nutanix per Italia durante Nutanix Now

Un’azienda multi cloud e multicanale

L’esigenza di tecnologie IT innovative, flessibili e scalabili, da parte delle aziende impegnate nei loro percorsi di digital transformation, si manifesta, oltre che nell’adozione di paradigmi software-defined e nella crescita dei modelli di acquisito Opex, anche nell’implementazione di architetture aperte e multi cloud. “In quanto azienda software-independent – ha affermato Tarkan Maner, Chief Commercial Officer dell’azienda – Nutanix permette di creare infrastrutture componibili che supportano qualsiasi stack software e che permettono di far girare dalle applicazioni legacy a quelle cloud-native. Le nostre soluzioni HCI sono le stesse, sia che siano implementare on-premises o utilizzate su diversi cloud pubblici. Questo consente a noi e ai nostri clienti di sfruttare un unico tipo di ‘logistica’. Il futuro di Nutanix è sempre più multiprodotto e multicanale”.

foto Tarkan Maner
Tarkan Maner, Chief Commercial Officer di Nutanix

Negli ultimi tempi, insomma, la società nota soprattutto per le soluzioni omonime di iperconvergenza destinate ai private cloud si è trasformata in un vendor di soluzioni multi cloud. Di qui anche lo sforzo di mettere a disposizione, come ha sottolineato il Chief Commercial Officer, “le stesse soluzioni che offriamo per l’on premise anche sul cloud, attraverso accordi con cloud provider e aziende telco sparse in tutto il mondo. La maggior parte dell’offerta, come ad esempio i servizi di Disaster Recovery as a Service (DRaaS), sarà accessibile soprattutto attraverso gli hyperscaler come Azure, AWS, Google Cloud Platform. Ma stiamo lavorando anche con Alibaba, Aspera e altri”. A permettere a Nutanix di consentire il provisioning delle sue tecnologie sia on-premise sia nel multi cloud è anche l’ampliamento delle offerte di tipo bare metal da parte dei cloud provider.

Verso un’IT ibrida adatta all’era del Covid-19

“Non è sufficiente – ha concluso il proprio intervento Maner – permettere agli utenti di effettuare il provisioning delle architetture implementabili on-premises anche attraverso gli hyperscaler. Una vera IT ibrida e multi cloud richiede il ripensamento di alcune strategie, da quelle relative alla modernizzazione delle infrastrutture on-premise, con uno sforzo più deciso verso il consolidamento dei data server, al rafforzamento della sicurezza, all’automazione delle operazioni”.

Diamo ora un’occhiata ad alcune delle sempre più numerose soluzioni targate Nutanix. Prism, per esempio, è una soluzione end-to-end di gestione di ambienti virtualizzati data center con un’interfaccia intuitiva che combina diversi aspetti di amministrazione e reportistica, ed è alimentata da una tecnologia di machine learning (ML).

Nutanix AOS (Acropolis Operation System) è invece l’evoluzione di Nutanix, il sistema operativo di Nutanix per le sue infrastrutture iperconvergenti, che si è arricchito di numerose nuove funzionalità intelligenti e si può installare on top di tutti i principali hypervisor.

Fra le soluzioni Nutanix più “cool” si segnala Calm, una piattaforma di orchestrazione che aiuta i team IT a selezionare, effettuare il provisioning e gestire in modo semplificato le applicazioni aziendali sia sull’infrastruttura privata che su quella pubblica.

Fra le ultime novità più interessanti, anche per le esigenze di scalabilità e affidabilità emergenti in questo periodo, spicca Xi Cloud Services. Si tratta di un insieme di servizi cloud gestiti da Nutanix che consentono sia di ampliare l’ecosistema hybrid e multi cloud già esistente di un cliente, sia di implementarne uno da zero as-a-service. Fra i Xi Cloud Services merita un’attenzione particolare Xi Frame, una soluzione per l’end-user computing (EUC) e le virtual desktop infrastructure (VDI) erogata da Nutanix attraverso gli hyperscaler AWS e Azure. Fra i suoi punti di forza la semplificazione dei processi di Continuous Integration e Continuous Delivery (CI-CD) delle applicazioni di digital workspace.

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