Compiere la digital transformation oggi non è più un fattore differenziante, lo resta invece il completarla portando le proprie soluzioni su scala. Solo così si diventa “leader” beneficiando di un ritorno 3 volte maggiore sulle soluzioni scalate e risparmiando il 15% dei costi IT sostenuti. È quanto emerge dalla recente ricerca svolta da Boston Consulting Group per Google che mostra chiaramente l’importanza del “come” si attua la migrazione al cloud. Non è più infatti questione di “se”.
La carenza di competenze IT e cloud, la presenza di sistemi legacy, le priorità in ambito security e il bisogno di mostrare il ROI delle iniziative digitali ne rappresentano le maggiori sfide. Una strategia cloud strutturata unita a scelte IT lungimiranti è ciò che fa la differenza tra leader e inseguitori.
Le scelte di oggi su dati e cloud scrivono il futuro delle aziende
La centralità della valorizzazione dei dati è una delle poche certezze sopravvissute anche alla disruption pandemica. Anzi, la possibilità di misurare e controllare tramite numeri, in un presente così ricco di imprevisti è diventata più che mai fondamentale.
Seppur consolidato come concetto, il valore altamente competitivo dei dati fatica però ancora a tradursi in azioni concrete. Lo sfruttamento del patrimonio informativo non è ancora ottimale e spesso a mancare non è la consapevolezza. Ciò che serve sono soluzioni in grado di rimuovere la complessità dei sistemi legacy, proteggere i dati e sfruttarli per approfondimenti interni condividendoli in sicurezza con esterni.
Le più lungimiranti, puntano anche su AI o ML, per massimizzare insights, automatizzare processi e fare previsioni intelligenti. La varietà e l’irrefrenabile crescita dei dati rendono il cloud un imprescindibile presupposto per implementare strumenti di analisi intelligente, confermandone la forza propulsiva per la trasformazione digitale.
Oltre a garantire agilità e scalabilità, il cloud sblocca l’innovazione permettendo alle aziende di rispondere ad altre tre priorità. La protezione degli asset strategici, identificando e gestendo meglio i rischi. La riduzione dell’impatto ambientale, soddisfacendo le nuove e mutevoli regolamentazioni per le emissioni. La collaborazione tra team, eliminando silos e altri ostacoli tecnici o operativi.
Team agili per trasformazioni digitali vincenti: il ruolo del cloud
Nella digital transformation la forza lavoro non ha solo il compito di usare gli strumenti di UCC a disposizione . É fondamentale che diventi un soggetto attivo: un team propositivo e coinvolto è infatti una condizione necessaria per il successo di ogni evoluzione.
Le nuove realtà possono crearlo da zero con una forte propensione al digitale, ma tutte le altre devono prevedere una digital transformation a livello HR. Si punta prima sull’implementazione della nuova filosofia data-driven, per poi coltivare la proattività, per lo meno nelle persone più coinvolte. Tre sono gli elementi su cui basarsi per innescare il cambiamento, tutti fortemente vincolati alla presenza del cloud, di un cloud con particolari caratteristiche
- Infrastrutture e tecnologie agili per trasformare app aziendali o di crearne di nuove cloud native, offrendo valore più rapidamente, in modo affidabile e con maggiore scalabilità. L’ambiente ibrido e multi cloud riduce il rischio di lock in e offre resilienza dei servizi e opportunità di migrazione. Se il cloud è anche aperto, si può offrire maggiore diversificazione ottimizzando anche i costi.
- Intelligence data-driven per sfruttare al meglio la grande mole di dati, spesso disorganizzati, dispersi in più compartimenti stagni o completamente inaccessibili. Per organizzarli e ricavare rapidamente insights significativi servono database, data warehouse o data hub scalabili e strumenti di AI/ML per personalizzare ulteriormente l’employee experience. Meglio poi optare su soluzioni industry centric e già note, con avanzati controlli di sicurezza, governance e affidabilità per i dati, ovunque si trovino gli utenti.
- Cultura della collaborazione e dell’innovazione per una condivisione interna di informazioni agile, basata su strumenti inclusivi ed employee centric. Per implementarli con successo, serve tener conto della diversità di esigenze e di background e dell’integrabilità con tool preesistenti. La sicurezza deve restare in primo piano, ma senza ostacolare l’operatività, una pretesa che trova risposta nell’approccio Zero Trust.
Google Cloud Platform, due nuove Region per accelerare l’Italia
L’evoluzione dei servizi cloud in questa direzione è confermata dalla strategia espressa da Google con la sua Google Cloud Platform, che aspira a offrire una piattaforma a zero rischio lock-in. Aperta e basata sulla filosofia open source, la soluzione consente di utilizzare dati ed eseguire app su qualsiasi cloud e in qualsiasi ambiente, garantendo coerenza e agilità nella modernizzazione e nello sviluppo applicativo.
L’architettura studiata da Google Cloud punta su alcuni aspetti chiave:
- Utilizzo intelligente dei dati. AI e ML massimizzano gli insights, automatizzano i processi, fanno previsioni intelligenti e semplificano gestione e operazioni.
- Collaborazione e connessione. Con Google Workspace, i team possono condividere informazioni e co-creare prodotti e soluzioni innovativi e customer centric
- Sicurezza avanzata. Crittografia e strumenti di sicurezza per la conformità e la privacy a protezione di dati, applicazioni, infrastruttura e clienti
- Basso impatto ambientale. Un cloud carbon neutral, alimentato da energia compensata al 100% con rinnovabili, rivolti a innescare o potenziare i percorsi in linea con gli ESG
- Efficienza e risparmio. Le soluzioni sono orientate verso la proposizione di prezzi trasparenti e offerte pensate per ottimizzare la spesa IT.
Questi aspetti, e molto altro, saranno affrontati da Google Cloud il prossimo 15 giugno, in occasione dell’evento di lancio delle due nuove Google Cloud Region, a Milano e a Torino. Sarà possibile seguire l’evento on line iscrivendosi a questo link.