In un mondo in cui sempre più attività sono svolte con applicazioni digitali, che utilizzano piattaforme diverse, e generano (e hanno bisogno di) un’immensità di dati e modelli di dati diversi, Oracle ha rilanciato sul tema dei database. E lo ha fatto il 13 gennaio con un evento online in cui ha lanciato innovazioni in tre ambiti interconnessi: servizi cloud, software database e tecnologie di sviluppo.
Padrone di casa dell’evento, è stato Andrew Mendelsohn, Executive Vice President, Database Server Technologies di Oracle ( in foto). Il responsabile del business database ha introdotto le novità con un richiamo alla strategia di “converged database”, che guida le innovazioni lanciate di Oracle nel settore dei dati negli ultimi anni e in questi giorni.
Mendelsohn ha proposto un’analogia suggestiva: “Una volta i cellulari erano uno strumento che permetteva solo di telefonare. Poi si è aggiunta la messaggistica, la fotografia, la ripresa video e così via. Oggi molti sviluppatori e analisti sono costretti a utilizzare diversi database e altre risorse separate per gestirli. Un converged database è come lo smartphone che ha integrato diversi device. Con un database convergente gli sviluppatori e gli analisti diventano più produttivi perché in un’unica piattaforma possono trovare diversi tipi di database e strumenti che vari vendor e cloud provider offrono solo in modo separato.
Database e strumenti di sviluppo
Anche se sono state citate innovazioni avvenute di recente nell’ambito di Oracle Autonomous Database e di Data Safe (da dicembre in grado di gestire e monitorare la sicurezza a livello multi-cloud), le novità più attese all’evento online erano la disponibilità su Oracle Cloud della nuova versione del database convergente Oracle Database 21c, con oltre 200 innovazioni, e la disponibilità, sotto forma di servizio cloud, della piattaforma di sviluppo applicativo low-code Oracle APEX (Application Express) Application Development.
A differenza di quanto fatto da Mendelsohn, parliamo prima di Oracle Database 21c e quindi di APEX. “Oracle Database 19c – ha precisato il top manager – è una long-term release, che sarà supportata fino al 2027. Oracle Database 21c, invece, è quella che noi definiamo una ‘innovation release’, destinata ai mercati ipercompetitivi. Molte delle innovazioni introdotte in Oracle Database 21c, comunque, saranno rese disponibili anche sulla versione 19c, migliorandone la qualità”.
Le novità presenti in Oracle Database 21c sono moltissime, ma ci limitiamo a segnalare queste: tabelle blockchain immutabili, JavaScript In-Database, dati binari JSON nativi, AutoML per il machine learning (ML) in-database e persistent memory store. Come si può notare, sono state integrate nella stessa piattaforma database funzionalità che spesso si trovano in strumenti separati e che, come fanno notare da Oracle, “risulteranno molto ricercate nel 2021 e nei prossimi anni”.
Per quanto riguarda APEX, va sottolineato che si tratta di una piattaforma di programmazione low code già disponibile da anni e che, secondo Mendelsohn, “oggi è utilizzata da oltre mezzo milione di sviluppatori, è realmente matura e consente di realizzare applicazioni data-driven e di livello enterprise in modo da venti a trenta volte più veloce che con altri strumenti”.
Per la prima volta viene resa disponibile come servizio sulla IaaS (infrastructure as a Service) Oracle Cloud Infrastructure (OCI) preconfigurato con Oracle REST Data Services (ORDS) e SQL Developer Web. Il servizio ha un costo che parte da 360 dollari al mese per più di 500 utenti e applicazioni illimitate e può scalare elasticamente quando è necessaria maggiore capacità. Gli sviluppatori interessati ad adottare un tipo di sviluppo semplice e dichiarativo, invece che la complessa programmazione di tipo tradizionale, inoltre, possono iniziare a creare applicazioni low code gratuitamente usando il nuovo servizio APEX Application Development incluso in Oracle Cloud Free Tier. Si tratta di un’offerta trial valida 30 giorni che permette di sviluppare e implementare applicazioni che beneficiano dei livelli di sicurezza, scalabilità, disponibilità e performance offerti da Oracle Autonomous Database.