Reply: «Il cloud computing è nel nostro dna»

Modelli di fruizione della tecnologia adattabili alle necessità non tanto dell’It quanto delle singole linee di business aziendali. Questo è ciò che chiede il mercato ed ecco perché Reply sta facendo della tecnologia on demand il proprio punto di forza. L’obiettivo è supportare progetti di trasformazione

Pubblicato il 14 Apr 2009

MILANO – È una società di consulenza, system integration e application management. Nel 2007 il fatturato consolidato ha raggiunto i 277,2 milioni di Euro, in crescita del 20,4% rispetto all’esercizio 2006. Con riferimento al terzo trimestre 2008, il gruppo ha raggiunto un fatturato consolidato pari a 80,2 milioni di Euro, in crescita del 22,5% rispetto allo stesso periodo del 2007. Nei primi nove mesi del 2008, ha registrato un fatturato consolidato pari a 240,4 milioni di Euro, con un incremento del 19,4% rispetto allo stesso periodo del 2007.

Stiamo parlando di Reply, gruppo fortemente specializzato nella progettazione e nell’implementazione di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione ed i media digitali. “Come gruppo ci posizioniamo sul mercato con l’obiettivo di portare innovazione all’interno delle aziende e quindi ci focalizziamo principalmente sui progetti di trasformazione”, spiega Filippo Rizzante (nella foto), Executive Partner di Reply. “Progetti che in questo momento abilitano le aziende ad essere più competitive sul mercato”.
“In questo contesto la nostra forza risiede nella nostra struttura fatta di tante micro realtà che si muovono sul mercato in modo indipendente. Il modello organizzativo si basa, in sostanza, su una struttura a rete costituita da società controllate e focalizzate per linee di offerta”, aggiunge Rizzante. “In questo modo riusciamo a coniugare la capacità progettuale ed organizzativa tipiche di entità di grandi dimensioni con la flessibilità, la specializzazione e il dinamismo che caratterizza, invece, le piccole strutture”.
Tre gli ambiti di competenza del gruppo: processi (aiutare a sfruttare la tecnologia come fattore abilitante dei processi di business); applicazioni (progettare e realizzare soluzioni applicative verticali per rispondere alle esigenze specifiche del core business dei clienti nei diversi settori industriali); tecnologie (ottimizzare l’utilizzo delle tecnologie e replicare soluzioni di provata efficacia per garantire quello che oggi il mercato chiede: efficienza e flessibilità).
Per il 2009 Rizzante vede accentuarsi fortemente il modello di fruizione della tecnologia come servizio, trend già registrato nel 2008 ma che, complice le forti esigenze di riduzione della complessità e di controllo dei costi, troverà terreno fertile nei prossimi mesi. “Il cloud computing è nel nostro dna; – dice il manager del gruppo – possiamo certamente portare alle aziende tutta la nostra esperienza in termini di applicazioni on demand e di infrastrutture di cloud computing. Quello su cui focalizziamo molto la nostra attenzione è l’introduzione in azienda di modelli adattabili alle singole linee di business. In diversi casi l’It è ancora costretto a gestire le operations e difficilmente riesce ad avere quel ruolo strategico necessario per attuare progetti di trasformazione. Spesso, questi partono proprio dalle singole linee di business (alle quali Reply si rivolge direttamente) che necessitano quindi di modelli flessibili proprio per poter sostenere quell’innovazione di cui hanno bisogno per migliorare la propria funzione e sostenere correttamente le strategie del business”.
Modelli che trovano riscontro nella trasformazione tecnologica che vede, per esempio, le applicazioni sempre più web based. “Noi crediamo molto nella cosiddetta logica dell’assemblaggio, ossia nella creazione di un ecosistema di servizi uniti tra di loro che sfruttano le tecnologie del web 2.0 (mash up, strumenti di collaborazione e social networking, device mobili, ecc.) che unite tra loro e con i “tradizionali” sistemi presenti in azienda danno origine, per esempio, ad ulteriori nuovi servizi a valore aggiunto per il business nel suo complesso”, conclude Rizzante.

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