La recessione degli ultimi dieci anni ha avuto un forte impatto sui margini e, di conseguenza, sui budget di spesa che le aziende possono affrontare.
La tempesta economica ha costretto le azienda a stringere la cinghia e a trovare il modo di risparmiare un po’ su tutto, non ultimo sul budget da destinare nell’infrastruttura IT, per garantire sempre e comuque la sicurezza dei data center.
Per questo motivo i responsabili dei data center hanno cominciato ad esplorare nuove strade per assicurare servizi a costi più contenuti. I primi passi in questa direzione sono stati mossi prendendo in considerazione le tecnologie di ultima generazione: virtualizzazione, le tecnologie cloud e nuove formule di centralizzazione dei data center.
Abbassare i costi: si può fare di più
Limare le spese richiede una buona analisi. In aiuto delle aziende vengono dunque gli esperti: proprio qualche mese fa, in occasione dell’annuale IT Operations Strategies and Solutions Summit di Gartner, Jay Pultz, Vice President and Distinguished Analyst della società di ricerca ha spiegato alle aziende come sia arrivato il momento giusto per prendere in considerazione un ulteriore taglio dei costi nell’infrastruttura IT. Pultz ha individuato sei aree di intervento che vanno interpretate nel modo corretto: per risparmiare nel medio e nel lungo termine, infatti, in certi casi sono necessari degli investimenti nel breve termine. Questa equazione va sempre messa in conto quando si parla di IT.
1) Software-defined e integrazione dei sistemi
I numeri degli analisti dicono che il 42% della voce di bilancio aziendale è legata alla gestione delle
infrastrutture e delle operation (Infrastructure & Operations – I&O). Per abbattere questi costi, Gartner consiglia di adottare due approcci: i data center software defined e le infrastrutture convergenti. Adottare un Software-Defined Data Center (SDDC) consente di avere una flessibilità e un’efficienza superiore quando un software viene utilizzato per fornire e gestire risorse di calcolo che vengono messi in comune in tutto il data center. Questa procedura elimina i cosiddetti silos IT tradizionali, portando le aziende a concentrarsi e a ripensare a una gestione più oculata dei server, della rete e dello storage, in linea con il proprio fabbisogno. Per attuare i SDDC e le converged infrastructure (CI) servono investimenti non di certo bassi, ma il valore di questa spesa, nel lungo termine, è maggiore di quanto sostenuto per realizzarla. Come spiega Pultz “Si scopre che la combinazione di data center software-defined e sistemi integrati è molto più conveniente rispetto al TCO. Se un SDDC porta flessibilità, i sistemi integrati consentono di ridurre lo spazio fisico dove installarli ed avere spese di manutenzione più basse e un servizio più efficiente”.
2) Modernizzare i server
Altra spesa che le aziende devono ciclicamente sostenere riguarda la sostituzione dei vecchi server con modelli più attuali che siano in grado di sostenere i sempre più elevati carichi di lavoro. Aziende che dispongono di un notevole numero di server possono prendere in considerazione i le formule on demand come i commoditized server così come progetti computazionali aperti (Open Compute Project – OCP).
I server commoditizzati, in dettaglio, possono essere costruiti su misura in base alle proprie esigenze e, visto il costo davvero basso, possono essere considerati alla stregua dei dispositivi usa e getta quando questi non sono più in linea con le proprie necessità. Inoltre non si stipulano onerosi accordi di manutenzione e questo abbassa non di poco il TCO dei server che, sempre e in ogni caso devono essere messi in sicurezza.
3) Abbattere le spese per la telecomunicazione
Le reti possono pesare quasi il 26% sul bilancio di un’azienda alla voce “infrastrutture” con la maggior parte di questo costo concentrato su quei servizi di telecomunicazione che forniscono la connettività tra la sede centrale e le filiali dislocate in altre aree geografiche (WAN e LAN). I prezzi per i servizi di carrier, quali il nuovo 4G, sono in calo, ma spesso le aziende acquistano molta più larghezza di banda di quanta ne hanno bisogno ed è normale per alcune aziende stipulare contratti con più fornitori.
Il consiglio di Gartner è quello di rivalutare con costanza i propri fornitori dei servizi di telecomunicazione, valutando per bene per ciascuno degli operatori telcom presenti sul mercato costi e servizi offerti. Questo tempo investito nella valutazione di un nuovo operatore potrebbe portare a una consistente diminuzione delle spese in questo ambito ed avere al tempo stesso più benefici. Vale quindi la pena fare lo sforzo di rinegoziare il contratto con il proprio carrier di telecomunicazioni cercando condizioni più favorevoli, soprattutto se il vostro attuale accordo è prossimo alla scadenza.
4) Wireless? Perché no!
Dove è possibile è bene considerare l’implementazione di una rete wireless piuttosto di una LAN cablata. Le reti wireless sono più facili da gestire e non richiedono spostamenti per rattoppare un cablaggio malfunzionante ogni qualvolta se ne presenti uno sulla rete.
Se si dispone di un provider di colocation per la propria connettività di rete, potrebbe essere utile utilizzare la loro rete per alcune delle vostre esigenze di larghezza di banda, piuttosto che investire in servizi di telecomunicazione aggiuntivi o attrezzature a livello locale.
5) Valutare la gestione dei dispositivi client
I client sono una spesa che a bilancio I&O vale il 19%. Per le aziende che dispongono di un elevato numero di pc client, Gartner suggerisce di valutare attentamente come sono gestiti gli endpoint. Ad esempio, i classici pc desktop possono essere estremamente costosi da mantenere e gestire a causa delle diverse attività che possono impegnare gli IT Manager, quali l’applicazione di patch per versioni di software differenti per ogni pc dell’azienda.
Passare a sistemi più snelli e standardizzati come i tablet o notebook ibridi permette di risparmiare sui costi di acquisto e, al tempo stesso, di risparmiare tempo, tramite l’utilizzo di strumenti efficaci per la diagnosi e la risoluzione di problemi dovuti a errori di configurazione. Questo inoltre rafforza la sicurezza della propria rete contro attacchi provenienti dall’esterno che possono sfruttare falle dovute alla cattiva configurazione dei propri client. Un’altra soluzione possibile è quella di adottare il BYOD.
Questa pratica consente di risparmiare soldi nell’acquisto di endpoint, ma è da tenere presente che si dovranno fare investimenti maggiori per la sicurezza di questi dispositivi. Le aziende che vogliono il massimo dell’uniformità degli endpoint dovrebbero prendere in considerazione la virtualizzazione dei PC desktop passando ai thin client. Questo però richiede importanti risorse a livello di data center, soprattutto per quelle aziende (come i call center) che dispongono di un elevato numero di utenti con le stesse identiche esigenze.
6) Self Service Desk per risolvere piccoli problemi
L’Help Desk ha un costo pari al 13% del bilancio di un’azienda a livello I&O. Gartner fa notare che l’85% di tale costo è dovuto al personale. Se si considera che il 60% delle chiamate all’help desk sono poi interventi di routine è facile intuire come l’attuazione di una strategia di self-service sia estremamente allettante per risparmiare sui costi.
Ad esempio, gli utenti che possono che sono in grado di eseguire attività di base, come il ripristino delle proprie password o il recupero dei messaggi eliminati, permettono di ridurre le chiamate all’help desk e di diminuire così i notevoli costi delle infrastrutture IT aziendali alla voce personale.
E sul considerare di spostarsi sulla nuvola?
Nessuna discussione sulla riduzione dei costi dell’infrastruttura IT sarebbe completa senza includere il ruolo del cloud computing in un’azienda moderna. Secondo l’esperto, le risorse cloud come quelle offerte da Amazon Web Services EC2 possono ridurre i costi di I&O del 47% in tre anni, mentre le soluzioni di storage offerte da S3 possono far risparmiare il 79% dei costi di I&O nello stesso periodo. Ma le variabili in gioco possono essere diverse: nel caso della virtualizzazione, ad esempio, le valutazioni comportano anche altri aspetti che possono incidere a livello di TCM (Total cost of Maintenance).
Rispetto ai 6 punti citati, Gartner sottolinea che i risparmi ottenuti potranno comuque essere investiti in altre risorse, come per l’appunto optare per una semplificazione della governance, puntando all’implementazione della nuvola. Di fatto, le soluzioni a supporto della resilienza in cloud stanno migliorando e la gamma di applicazioni che possono funzionare in modo affidabile in un cloud pubblico sono in crescita. Ma le applicazioni mission-critical, per il momento, è ancora meglio conservarle in casa, dove il personale IT può esercitare un controllo diretto sulla loro sicurezza e disponibilità.