È un anno di grandi attese il 2011, per Interoute. Proprio in avvio del nuovo anno, infatti, la società si appresta a lanciare i propri servizi di virtualizzazione di data center cui seguirà, nel terzo trimestre, l’offerta delle prime applicazioni in modalità cloud computing.
Si tratta di un significativo sviluppo nell’offerta della società verso il mondo enterprise, indirizzato fino ad oggi con un portafoglio servizi (hosting, Vpn, servizi Internet) in modalità sia ‘managed’ sia in outosurcing, basati su quella che per Interoute è un vero e proprio asset strategico, cioè la propria ‘rete internazionale di nuova generazione’ realizzata su circa 60mila chilometri in fibra ottica, articolata su 21 reti metropolitane e supportata da 8 data center e 32 co-location center.
Oltre che sulle proprie risorse dirette, Interoute ha ampliato la propria presenza sul mercato globale anche attraverso un solido sistema di alleanze e partnership che le hanno procurato clienti in 29 paesi su un’area che oltre all’intera Unione Europea si estende a Nord Africa, Turchia, Russia e paesi delle economie emergenti in Europa (Slovacchia e Repubblica Ceca).
Con l’aggiunta dei nuovi servizi, Interoute disporrà anche in Italia di un portafoglio di soluzioni integrate voce e dati con servizi basati su reti fisiche e virtuali. A proposito di questa offerta, Interoute insiste sul concetto di Ict Unificata che, così recita una nota della società, comprende “la creazione e la gestione dell’intera infrastruttura Ict aziendale come servizio integrato fornito da una piattaforma di rete sicura per offrire costi, prestazioni ed efficienza ottimali”. Questo per rispondere alle esigenze di una clientela enterprise in cerca di infrastrutture flessibili, scalabili secondo necessità e capaci di erogare servizi efficienti ed economici.
Naturalmente l’offerta di servizi cloud non potrà che alimentare ulteriormente la crescita della società, che ha i suoi clienti – ad oggi in parti uguali – soprattutto tra le grandi aziende e gli operatori che utilizzano le sue infrastrutture di rete.
Interoute è posseduta per l’80% dalla Sandoz Foundation e per il restante 20% dall’emiro del Dubai (non caso quindi ha una filiale proprio in quel Paese). Nel primo semestre del 2010 ha registrato ricavi per 139 milioni di euro con utili operativi prima delle tasse in crescita del 18%.
Intanto la filiale italiana della società, guidata da Simone Bonannini ha superato la boa dei 10 anni di attività. Dopo aver ottenuto la licenza da parte del Ministero delle Telecomunicazioni è infatti nel 2000 che Interoute ha erogato il suo primo servizio nel nostro paese dove oggi impiega 40 dipendenti e vanta, tra i propri clienti storici, nomi come Finmeccanica. Uno dei contratti più recenti riguarda l’accordo di collaborazione siglato a fine novembre con Milan Internet Exchange (Mix, azienda che offre servizi di interconnessione Ip ad Isp Italiani e stranieri), sulla base del quale questa aprirà un Point of Presence presso la struttura Interoute di Bari, garantendosi nuove opportunità di interconnessione nel sud Italia.
2011, arriva la ‘nuvola’ nel cielo di Interoute
La società, con la propria rete pan-europea in fibra ottica, punta ancora di più al mercato enterprise. A marzo i primi servizi di virtualizzazione per data center, nel terzo trimestre applicazioni in modalità cloud
Pubblicato il 09 Mar 2011
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