Poche settimane fa Citrix Systems ha affidato a Massimiliano Ferrini, Sales Manager di Citrix Italia, la guida della filiale italiana, con il mandato di sviluppare il business e in particolare le soluzioni di desktop virtualization, networking e cloud computing, nonché i settori Pubblica Amministrazione e Telecomunicazioni. Lo abbiamo intervistato per approfondire i suoi piani d’azione e la sua visione della domanda nel nostro Paese.
“L’attenzione alle Tlc nasce dal fatto che personalmente mi occupo da tempo di questo mercato – ci spiega Ferrini -. Quanto alla Pa, per noi è un mercato in forte sviluppo: proprio per seguirlo al meglio, soprattutto la Pa centrale, abbiamo appena aperto una filiale a Roma”.
Tra i clienti pubblici, Ferrini nomina l’Azienda Ospedaliera Carlo Poma di Mantova e la Provincia di Bologna (“ce ne sono molti altri, anche a livello centrale”), ma la filiale di Roma servirà anche a seguire da vicino il mercato Tlc: “Telecom Italia è un cliente fondamentale; ha un progetto per virtualizzare 20.000 pc con le nostre tecnologie, ma vogliamo anche approfondire i rapporti con gli altri quattro gruppi principali in Italia (Fastweb, H3G, Vodafone e Wind, ndr): di questo, almeno per quest’anno, mi occuperò personalmente”.
In tempi come questi, un aspetto che spicca nel mandato di Ferrini è la facoltà di fare assunzioni, sia in ambito commerciale e marketing, sia nel supporto tecnico e nei servizi, per rafforzare la struttura italiana. “Questo rientra in una riorganizzazione a livello mondiale di Citrix che prevede più vicinanza ai clienti e ai progetti, anche se rimarremo prima di tutto un’azienda di prodotto”.
Più in dettaglio, Citrix ha diviso il territorio italiano in distretti – Nord-Est, Nord-Ovest, Roma, Finance e Telco -, e sta assumendo figure dedicate che manterranno un rapporto diretto e continuativo con i maggiori operatori in queste regioni o mercati: “Prima, Citrix in Italia essenzialmente gestiva il canale, più che lavorare direttamente presso i clienti: è il mercato che ci ha chiesto di cambiare, perché i progetti di cloud computing e virtual desktop sono più che mai strategici per le aziende”. A regime, quindi, Citrix Italia arriverà a quasi 40 persone, “molte di più dell’anno scorso: un segno che l’azienda crede molto al mercato italiano, dove d’altra parte nel primo trimestre 2011 siamo cresciuti più della corporate (che ha registrato un +18% di fatturato, ndr)”. Quanto al canale, l’azienda ha introdotto il programma Elite Partner, “che selezionerà un numero ridotto di partner, in Italia qualche decina, che diventeranno il nostro ‘braccio destro’, con certificazioni tecniche e commerciali, e livelli elevati di capacità di gestione di progetto, sia in ambito networking che in ambito virtualizzazione”.
Una task force per cloud e networking
Passando alle tecnologie, come accennato Ferrini dedicherà particolare attenzione alle soluzioni di networking (NetScaler e Branch Repeater per l’ottimizzazione delle performance, e Access Gateway per la sicurezza degli accessi) e di cloud computing: “La nostra piattaforma OpenCloud è pensata per aiutare ciascuna azienda, in base alle sue specifiche necessità, a orchestrare la gestione e utilizzo di software-as-a-service, cloud privato e servizi cloud pubblici come se fossero in un unico ambiente”.
Molte aziende, continua Ferrini, non hanno ancora un quadro chiaro su cosa sia il cloud: “Viene percepito come un virtual hosting e invece è molto di più e di altro; il cloud è una tendenza fondamentale, tanto che abbiamo creato un gruppo che si occupa specificamente di cloud e di networking”.
Una recente mossa di Citrix che può impattare fortemente sul mercato italiano è poi l’acquisizione di Kaviza, produttore di Vdi-in-a-Box, soluzione di virtual desktop per piccole e medie imprese che completa l’offerta Citrix in questo campo, XenDesktop, più indirizzata al mercato enterprise. “Kaviza si rivolge alla fascia di aziende da una a 500 utenze, che in Italia è la stragrande maggioranza del mercato: in sostanza è una desktop virtualization alla portata delle Pmi, quindi ha grandi potenzialità in Italia”. Citrix insomma crede molto al mercato italiano, conclude Ferrini, anche perché qui c’è ancora molto da lavorare: “La domanda è un paio d’anni indietro rispetto ad altri Paesi avanzati: c’è stata un’altissima attenzione alla server virtualization, perché il consolidamento dei data center è stato un problema molto sentito. Ma sulla virtualizzazione a 360 gradi, con reti, applicazioni, desktop e client, risparmio energetico e così via, anche in ottica cloud, dobbiamo recuperare: perciò è importante non perdere un treno che porta enormi opportunità”.