MILANO – L’approccio di Citrix Systems nei riguardi delle tematiche e delle tecnologie di virtualizzazione è da sempre caratterizzato da una visione che privilegia il posto di lavoro. Questo viene visto come il punto di arrivo di un percorso che passando dalla virtualizzazione di storage e server prima, a quella delle applicazioni poi, arriva, virtualizzando il desktop, al fine ultimo di rendere ogni attività dell’utente del tutto indipendente dalla sottostante infrastruttura It. Coerentemente a tale visione, la società ha fatto negli ultimi mesi una serie di annunci, culminati nella presentazione di XenDesktop4, una soluzione innovativa che viene definita come “la prima e unica per il delivery di qualunque tipo di desktop virtuale da un’unica soluzione integrata”. Un’affermazione ‘forte’, considerato che proviene da una casa tradizionalmente sobria nel suo stile di comunicazione, per verificare la quale abbiamo voluto sentire il country manager di Citrix Italia, Aldo Rimondo.
“In realtà – esordisce Rimondo – l’aspetto più importante dell’annuncio non riguarda tanto il contenuto tecnologico della proposta, che pure c’è, quanto il messaggio di focalizzazione della nostra azienda sulla virtualizzazione del posto di lavoro, un concetto che appare in linea con quanto ci sta chiedendo il mercato”. Infatti, con un percorso aperto dalle grandi imprese ed esteso alle medie realtà, si sta andando dal consolidamento e virtualizzazione del Data center, verso una seconda fase, che è appunto la virtualizzazione del posto di lavoro. L’area desktop, che oggi non è più legata al Pc ma comprende dispositivi di accesso alle applicazioni d’ogni genere, dal notebook allo smart-phone, assorbe gran parte dei budget It e ha modelli di acquisto, gestione, manutenzione e aggiornamento che vanno rivisitati. “L’errore però – prosegue Rimondo – è affrontare il problema come si è fatto con i server. Virtualizzando tutti i desktop e portandone la gestione al centro senza passare prima attraverso un’analisi dei diversi profili degli utenti, si possono avere sorprese sgradevoli”. La proposta Citrix nasce da questa constatazione, e il suo contenuto innovativo sta appunto nel fatto di offrire in un unico prodotto, XenDesktop4, e sotto una licenza unica, tutte le tecnologie occorrenti per virtualizzare l’ambiente di lavoro in funzione di ben sei diversi profili di utente. Implementando architetture diverse, con desktop semplicemente condivisi o completamente virtualizzati; che fruiscano di risorse hardware comuni oppure dedicate; che permettano l’esecuzione delle applicazioni in streaming o che le abbiano localmente installate, si possono soddisfare le esigenze di utenti che possono andare dal cosiddetto ‘task worker’ (tipo operatore di sportello) alle figure professionali più avanzate (tipo un consulente temporaneamente distaccato presso l’azienda), che debbano poter operare sia connesse, in ufficio o da remoto, alla rete aziendale, sia in modo stand alone. Ciò è reso possibile in parte dall’evoluzione della tecnologia Hdx (High Definition Experience) che governa la comunicazione tra host e desktop e in parte dall’integrazione di tutte le tecnologie Citrix preesistenti nella nuova piattaforma, ma, ripetiamo, il contenuto innovativo non sta nella tecnologia in sé ma nel come questa viene proposta al mercato. Per esempio, con un programma di migrazione che prevede la sostituzione delle licenze per utenti concorrenti con licenze nominali, in modo che l’azienda possa scegliere i profili di utenza per lei più convenienti da adottare.
Niente crisi per Citrix
Il 2009 è stato un buon anno per la società: i risultati finanziari relativi al quarto trimestre e all’intero esercizio, chiuso il 31 dicembre, mostrano una crescita del 9% per il primo e del 2% per il secondo, con un fatturato annuo totale di 1,61 miliardi di dollari. Ma sono i profitti ad aver fatto un balzo in avanti, con utili netti (Gaap) di 88 milioni di dollari: + 46% rispetto ai 60 del 2008. Per Mark Templeton, Presidente e Ceo di Citrix, il lancio, ad ottobre, di XenDesktop in coincidenza con l’interesse del mercato per la desktop virtualization ha permesso di chiudere un trimestre record, nel quale inoltre è cresciuta parecchio la quota derivante dai servizi di consulenza e formazione (+20%), a vantaggio degli utili.