Cinque o sei anni fa, al termine del periodo d’oro dell’It per l’euro e l’Anno 2000, tutti i grandi fornitori Erp annunciarono massicce strategie d’offerta per le medie e piccole aziende, che sembrarono un pessimo segno per i fornitori specializzati sul midmarket. Oggi in effetti molti di questi operatori sono stati comprati, soprattutto quelli attivi su scala internazionale (è di pochi giorni fa l’acquisizione di Lawson da parte di Infor), ma i pochi sopravvissuti – la stessa Infor, Epicor, Sage, Qad, per citarne alcuni – godono di buona salute, affiancati da moltissimi fornitori locali, e da soluzioni di grandi vendor finalmente ben sintonizzate sulle esigenze di questa fascia di mercato, tra cui Sap All-in-One, Microsoft Ax e Nav, e Oracle Jde EnterpriseOne.
In effetti il mercato Erp per le piccole e medie aziende da diversi anni va meglio di quello Erp generale. Prima del 2008 ha registrato un paio d’anni di crescite in doppia cifra, e durante la crisi economica ha confermato il trend con numeri molto più bassi (-1% contro il -6% del mercato Erp complessivo nel 2009, e leggerissima ripresa contro crescita zero nel 2010, dati Gartner), ma sufficienti per reggere – grazie soprattutto alla stabilità delle entrate da supporto e manutenzione – in attesa di tempi migliori.
Soluzioni mature, ma in forte evoluzione
Come ormai assodato, sul lato domanda questo mercato è formato da aziende con dimensioni e requisiti funzionali molto diversi, ma tutte con risorse It molto limitate e alla ricerca di sistemi Erp molto flessibili, e nel contempo con complessità e total cost of ownership (Tco) minimi. A queste esigenze l’offerta risponde con numerose soluzioni, spesso sul mercato da oltre dieci anni, ma che stanno vivendo una forte ondata di aggiornamento tecnologico, mirato soprattutto ad acquisire più agilità rispetto ai cambiamenti del business. Un obiettivo inseguito attraverso nuove architetture a servizi (SOA) con interfacce differenziate in funzione dei ruoli aziendali (role-based), e funzioni di modellazione dei processi (BPM) e analitiche integrate nativamente; mentre per la diffusione nel midmarket del modello Erp in software-as-a-service (SaaS) e delle applicazioni mobile i tempi, nonostante il gran parlare e un innegabile interesse, non sono ancora maturi.
“Nell’evoluzione dell’Erp prosegue il passaggio da sistemi transazionali e ‘statici’ a strumenti più interattivi e personalizzabili, con avanzate funzioni di collaboration e di configurazione di preferenze personali e processi di business senza dover scrivere codice”, spiega Paul Hamerman, vice president enterprise applications di Forrester Research. “Vedremo sempre più funzioni analitiche, che prima erano in soluzioni a se stanti, entrare a far parte nativamente dei sistemi Erp”, aggiunge Jim Sheperd di Gartner.
Modellare i processi senza toccare il codice
Finalmente poi anche nei sistemi Erp per il midmarket la combinazione dei concetti di Soa e Bpm inizia a dare valore concreto, permettendo livelli prima impensabili di reattività e adattabilità. L’obiettivo è arrivare a separare i modelli di processo dal codice sorgente, permettendo di modificarli con semplici configurazioni di parametri, senza interventi di sviluppo.
L’attenzione all’utente finale invece è dimostrata da nuove interfacce role-based, che semplificano la ricerca di dati e funzioni d’interesse, e aiutano a scegliere l’azione più corretta da intraprendere. Le opzioni di personalizzazione permettono di costruirsi percorsi immediati, senza dover navigare per molte schermate ogni volta per completare un task o trovare un dato: una cosa molto utile soprattutto per chi usa il sistema ogni tanto, che favorisce quindi la crescita del numero degli utenti. In alcuni casi, funzioni di collaborazione integrate facilitano la ricerca del giusto referente, in azienda o tra le aziende partner, per una certa informazione o compito.
La possibilità di fare modifiche senza toccare il codice, peraltro, insieme all’analisi dei dati, continua a essere tra le aree più problematiche per gli Erp rivolti al midmarket. Gartner fa l’esempio dell’annosa difficoltà di introdurre anche i più piccoli cambiamenti in report e documenti: “In alcuni casi, persino l’inserimento di semplici messaggi come ‘il magazzino è chiuso per ferie per tutto il mese di agosto’ in una nota di consegna richiede interventi di programmazione’”. Altrettanto annose sono le difficoltà di formattazione dei report, per cui i fornitori stanno ricorrendo a motori di reporting più potenti, o all’integrazione nativa di analytics nelle loro soluzioni, anche per superare il classico e rischioso passaggio ‘esportazione in Excel-reinserimento nell’Erp’.
Cloud e mobile: è ancora presto?
Come tutto l’It, anche il mondo Erp deve fare i conti con l’avvento del cloud computing, che qui si traduce nella crescente disponibilità di veri Erp in SaaS, come quelli di NetSuite, Plex, e presto anche Business ByDesign di Sap. “L’attenzione va soprattutto ai modelli cloud che ‘fissano’ il Tco, come il SaaS e l’hosting su infrastrutture as a service con gestione applicativa”, spiega Hamerman di Forrester. La vera e propria adozione, però, per ora è molto bassa. La stragrande maggioranza delle piccole e medie aziende ha ancora sistemi Erp installati ‘in casa’, anche se stanno crescendo i casi di adozione di moduli e soluzioni collaterali (Crm, e-mail, web conferencing, HR). Tuttavia gli analisti assicurano che anche le offerte SaaS dei moduli Erp ‘core’ (amministrazione, finance) sono ormai mature, e sono un’opzione concreta da valutare soprattutto per aziende senza esigenze complesse, anche perché sono spesso accompagnate da modelli di hosting, abbonamenti per utente-mese (o più spesso utente-anno), e servizi di application management.
Un altro trend ‘caldo’ in tutto il mondo applicativo è quello delle soluzioni mobile. Il successo dei tablet sta cambiando lo scenario, perché supera i limiti degli smartphone, il cui fattore di forma rende difficoltosa la fruizione di molte soluzioni Erp. "Molti lavoratori mobile e addetti ‘sul campo’ stanno sostituendo i laptop con i tablet", riconosce Simon Ellis, practice director di Idc. Il grande interesse nasce dal fatto che moltissimi utenti usano smartphone e tablet come consumatori, "ma è molto difficile che uno smartphone possa sostituire un terminale specializzato per il magazzino, o che il tablet possa diventare la piattaforma di riferimento per usi mobili delle applicazioni come quelli nella supply chain".
Migliora l’apporto del canale
Un altro fattore che è sempre stato cruciale per il successo di un’offerta Erp per piccole e medie aziende, soprattutto in Italia, è il canale indiretto. La carenza di skill specialistici di implementazione, supporto e conoscenza dei processi verticali nella rete di partner è un problema storico. Anche nel midmarket, poi, i progetti di estensione di Erp a filiali estere oggi non sono pochi, e questi richiedono la possibilità di inviare risorse all’estero e/o coordinare una rete internazionale di partner . Queste esigenze contrastano con le misure, a volte drastiche, di riduzione dei costi intraprese anche nel mercato dei servizi Erp in questi anni. Comunque gli analisti, e Gartner in particolare, vedono nelle reti di partner un miglioramento di copertura geografica, skill tecnici e di processo, e livelli di servizio, fino al caso di Microsoft, “che è riuscita a capitalizzare il suo Partner Network anche come fonte di funzionalità aggiuntive e moduli verticali per la sua soluzione Dynamics Ax”.