Intervista

Il cloud secondo Oracle, sempre più core

Da un incontro con il country manager Fabio Spoletini, ecco la strategia dell’azienda per lo sviluppo di servizi autonomi sul fronte della gestione, applicazioni cloud in grado di avvantaggiarsi delle tecnologie di real time e d’intelligenza artificiale, e per evolvere la tradizionale relazione fornitore-cliente verso un più schietto rapporto di partnership

Pubblicato il 27 Lug 2018

foto di fabio spoletini oracle

Dalla fine del marzo scorso, quando è stato presentato ufficialmente il primo servizio basato sull’Oracle Autonomous Database (con il nome di Autonomous Data Warehouse Cloud), il concetto di autonomia, ossia la capacità dei servizi di gestirsi da soli, sta diventando il mantra della società americana.

“Autonomous caratterizzerà l’offerta Oracle dei prossimi 5 anni – spiega Fabio Spoletini, country manager di Oracle Italy -. Mette a frutto la nostra capacità di alimentare con dati utili gli algoritmi intelligenti per l’operational efficency, in grado di agire al posto delle persone”. La gestione automatica promette di abbattere gran parte dei costi operativi associati all’IT, ma anche di rispondere alle esigenze di business in fatto di security e livelli di servizio. “Oggi, quando pubblichiamo una patch di security, possono volerci dei mesi prima che gli amministratori la applichino. Usare sistemi ‘Autonomous’ significa avere sistemi sempre aggiornati, quindi sicuri sul fronte dell’operatività e che non mettono a rischio la brand reputation”, precisa Spoletini.

Un obiettivo di Oracle è oggi puntare sul rinnovamento dei processi di business in atto nelle aziende. “Il software come servizio cloud Saas non solo rende più semplici le trasformazioni del portafoglio applicativo, ma permette d’introdurre elaborazioni in real-time e sfruttare l’intelligenza artificiale (AI) in processi di procurement, di gestione delle risorse umane e marketing – continua Spoletini -. Le capacità real time consentono a un’impresa come la nostra di chiudere il bilancio in un solo giorno e di avere in ogni istante la situazione aggiornata per prendere decisioni. Con i dati segregati in silos e servizi sparsi tra differenti provider questo non è possibile”.

Secondo Oracle, la creazione della moderna “data driven company” richiede di cambiare approccio nelle scelte applicative, privilegiando standardizzazione e integrazione. “Non si possono scegliere servizi in cloud con la logica del best of breed come si faceva nel passato con il software on premise, perché altrimenti si creano complessità e silos di dati – afferma il top manager -. Serve fare una scelta di campo, sapendo che dalla nostra parte (Oracle, ndr) c’è un ampio portafoglio di applicazioni capace di coprire tutte le necessità. A cominciare dall’area marketing, dove abbiamo 23 soluzioni as-a-service in grado di supportare processi molto complessi”. La rinuncia al best of breed o al multi-cloud applicativo impegna Oracle a gestire comunque in modo differente dal passato il rapporto con il cliente, spostando il focus sulla customer success, ossia sul raggiungimento degli obiettivi del cliente. “Se la nostra soluzione risponde almeno al 70-80% delle necessità, allora certamente il cliente avrà dei vantaggi ad avvalersi della nostra esperienza e metodologia, diversamente avrà bisogno di soluzioni custom – spiega Spoletini -. Questo ha bisogno di trasparenza nei rapporti tra cliente e fornitore, e attività nel post-vendita: impegni che Oracle può assumersi grazie alla sua forte presenza sul territorio e capacità di supporto nei progetti end-to-end”.

Per quanto riguarda l’Italia e il mercato italiano, Spoletini accenna al forte interesse delle imprese nella razionalizzazione dei fornitori e revisione dei processi aziendali. “Vediamo le aziende impegnate a consolidare i servizi e a realizzare implementazioni cloud significative anche in ambiti di core business.

Quest’anno abbiamo concluso progetti importanti presso A2A, Ministero del Lavoro, Danieli e consolidato la nostra posizione nell’ambito della gestione delle risorse umane. Pirelli ha rivisto con noi i processi del marketing digitale. Ci aspettiamo che un numero ancora maggiore di progetti cloud vada in porto nel corso del prossimo anno”, precisa Spoletini. A luglio Gartner ha riconosciuto Oracle Commerce e Oracle Commerce Cloud Oracle tra i leader nel quadrante magico delle soluzioni di Digital Commerce 2018, “per la completezza della visione, la capacità di rispondere alle esigenze del mercato offrendo strategia e supporto per i modelli di business più innovativi”, si legge nella motivazione . Oracle risulta inoltre tra i leader nel quadrante delle soluzioni di Access Management 2018, “per le capacità nel risolvere problemi di sicurezza in grandi imprese ed enti governativi”.

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