
Piuttosto, come definisce “openness”, Microsoft? “Creare software aperto dalle fondamenta, che supporta gli standard esistenti, aiutare i clienti a usare i servizi cloud interoperando anche con tecnologie open source come Php e Java e garantendo che i prodotti Microsoft girino con il cloud”, spiega Jean Paoli, Gm Interoperability strategy di Microsoft (nella foto qui a destra). Insieme a Zend Technologies, Ibm e Rackspace, Microsoft co-finanzia l’iniziativa www.simplecloud.org, che guida gli sviluppatori a scrivere applicazioni Cloud funzionanti su tutte le maggiori piattaforme cloud. Viene in mente l’iniziativa Simple Object Access Protocol (Soap) fra Ibm e Microsoft che ha fatto da innesco alla fortunata diffusione dei servizi Web. Significativo è il lavoro collaborativo nel costruire i “technical bridge”: è stato per esempio rilasciato il Windows Azure Software Development Kit (Sdk) per Php, Java ed Eclipse 1.0.