Dopo aver innovato diversi ambiti aziendali e industriali, la trasformazione digitale e la transizione verso il cloud non sta escludendo nemmeno i mondi CAD (computer aided design) e PLM (product lifecycle management). Lo si deduce anche dalle iniziative che le imprese del settore intraprendono per completare la propria offerta di soluzioni nell’area del software as a service (SaaS). In questa direzione va, ad esempio, l’acquisizione strategica di Onshape, completata a novembre 2019 da PTC, società che nella propria gamma di prodotti combina soluzioni di CAD, PLM, realtà aumentata (AR) e Industrial IoT. La piattaforma cloud-based di sviluppo prodotti creata da Onshape è fruibile in modalità SaaS attraverso un normale browser e fonde funzionalità CAD, gestione dati, strumenti di collaborazione, tool di analisi dati in tempo reale, per aiutare gli ingegneri a gestire meglio l’intero processo di progettazione del prodotto.
Software CAD in modalità SaaS, i vantaggi
In una lettera aperta a clienti e partner, Jim Heppelmann, presidente e CEO di PTC, ha sottolineato come il modello SaaS elimini l’onere d’installare costosi server hardware, e permetta di avere un software sempre aggiornato, senza necessità per gli amministratori d’implementare patch ed eseguire regolari upgrade. Con l’acquisizione di Onshape, ha aggiunto Heppelmann, PTC intende fornire ai clienti l’opportunità di scegliere tra l’opzione SaaS e quella, classica, d’implementare on-premise il software, attraverso prodotti come Creo e Windchill.
Il software per l’ingegneria (CAD/CAE/CAM) è uno dei mercati SaaS in più rapida crescita, rileva uno studio di IDC. Tuttavia, precisa la società di ricerche, oltre il 90% di tutte le licenze di applicazioni d’ingegneria è ancora on-premise o su cloud privati, non su cloud pubblici, dunque la sfida naturale resterà superare l’inerzia nella transizione verso il cloud, soprattutto nelle grandi organizzazioni, che ancora usano molteplici strumenti legacy.
Anche alla luce di questi trend, abbiamo chiesto a PTC chiarimenti sulla strategia di approccio al mercato che verrà messa in atto: “L’acquisizione di Onshape – spiega Paolo Delnevo, Vice President PTC Southern Europe – ha l’obiettivo fondamentale di anticipare una ‘disruption’, quindi un cambiamento, che PTC prevede potrà avvenire nel prossimo futuro. In questo momento, il target principale dell’acquisizione di Onshape sono le piccole e medie aziende e startup, che richiedono flessibilità e contenimento dei costi infrastrutturali e di gestione della piattaforma CAD. Riteniamo, quindi, che, in questa fase, le grandi organizzazioni non faranno il passo verso il modello SaaS, tanto è vero che gli investimenti su Creo e Windchill non solo sono confermati, ma rafforzati”.
PLM, sempre più ospitato nel cloud
Dallo studio IDC emerge anche che le imprese del settore guardano al cloud per supportare specifici processi connessi all’innovazione, come revisione progetti, collaborazione con i fornitori, gestione della qualità. Inoltre, i rispondenti a una survey riportano che quasi metà delle licenze PLM e SLM (service lifecycle management) sono cloud-based: molti, tuttavia, desiderano ancora mantenere on-premise un set nativo di file di progetto, per proteggere la proprietà intellettuale (IP) o ottemperare alla conformità con le normative, e usare il cloud per la collaborazione. Qual è il suo punto vista? “Il PLM nel cloud è un vantaggio, non un problema. I rischi del cloud sono un’obiezione che, talvolta, alcuni clienti mi fanno ancora: ormai però è dimostrato dai fatti che i dati sul cloud sono più sicuri che on-premise, perché gli investimenti dei colossi della security non sono paragonabili a quelli della singola organizzazione. Questo, tra l’altro, è un trend che sta cambiando anche in Italia: solo cinque anni fa l’IT e gli stessi piccoli e medi imprenditori vedevano nel cloud un rischio di perdita della propria proprietà intellettuale. Oggi, sono loro stessi a chiederci d’installare il PLM direttamente sul cloud. Ciò detto, in settori con normative molto restrittive, come quello aerospazio e difesa, permane la necessità di adottare un data server, o un cloud, entro i confini italiani”.
Creo 7, tra le novità ‘generative design’ e ‘multibody’
Su quali aree si focalizzeranno maggiormente le soluzioni di PTC nei prossimi mesi? “A marzo è in programma un annuncio estremamente importante, quello di Creo 7: sarà una major release e, tra le molte novità, vedrà l’integrazione di un motore di ‘generative design’ e della funzionalità ‘multibody’”. Il primo è una tecnologia mutuata a seguito dell’acquisizione, nel 2019, di Frustum, società di software evoluto per la progettazione generativa. In sostanza, quest’ultima sfrutta l’intelligenza artificiale (AI) per generare opzioni di progettazione. “La funzionalità multibody, invece – conclude Delnevo – permette, nella progettazione di un dato componente, di definire diversi materiali, con caratteristiche meccaniche differenti, per le varie parti che lo compongono, e poi di produrre l’intero componente in una sola volta, utilizzando le tecniche di fabbricazione additiva”.