“Il cloud computing ha tutte le carte in regola per rispondere ad esigenze di efficientamento e ottimizzazione degli investimenti, senza tralasciare alcun settore, soprattutto quello della sicurezza”, osserva Valeria Caracuta, Head of Mediterranean Region for Symantec.cloud Services. “Il cloud permette una nuova distribuzione tra risorse hardware e software, sia fruendo di servizi interni (private cloud), sia esterni (public cloud), ma al tempo stesso richiede una maggiore attenzione alla sicurezza dei dati che si appoggiano su tali infrastrutture. Sicurezza che, grazie al cloud, può essere fruita in modalità as a service, anche se, ancora oggi, c’è una certa disparità tra geografie europee. L’Inghilterra, per esempio, è molto avanti a livello di fruizione di soluzioni di sicurezza come servizio Germania e Italia, invece, devono ancora maturare”.
Ma la manager di Symantec si dice fiduciosa e prospetta un cambio di rotta nei prossimi due anni, tempo necessario, dice, “affinché maturi la cultura necessaria, non tecnologica, quanto piuttosto organizzativa e di processo. Scegliere di adottare soluzioni in modalità di servizio significa porre attenzione a tematiche molto importanti come l’assessment iniziale, la governance e la revisione di processo, il controllo e la mitigazione del rischio, il livello di servizio (e quindi la contrattualistica)”.
“Ma Symantec non è certo rimasta ferma ad attendere che il mercato fosse pronto culturalmente – sottolinea Caracuta – e negli ultimi anni ha fatto notevoli investimenti sui propri data center (con progetti di consolidamento, virtualizzazione, sicurezza, ecc.) e ha strategicamente migliorato la propria posizione attraverso importanti acquisizioni [mirato in questa direzione, infatti, l’acquisto di MessageLabs del 2008, azienda specializzata in servizi di filtraggio del traffico web – ndr]”.
E i dati di mercato confermano la validità della politica della multinazionale: più di nove milioni di utenti finali in oltre 21.000 organizzazioni che vanno da piccole e medie aziende alle Fortune 500 utilizzano Symantec.cloud Services per proteggere e gestire le informazioni archiviate sugli endpoint e scambiate tramite e-mail, web e messaggistica istantanea.
“Grazie all’acquisizione di MessageLabs – precisa Caracuta – oggi possiamo offrire, attraverso la divisione Symantec.cloud Services, in modalità as a service, soluzioni di e-mail archiving per la gestione dello storage, reperimento legale e conformità normativa delle e-mail; e-mail continuity, un sistema in standby che fornisce un accesso praticamente ininterrotto alle e-mail in caso di interruzione operativa del server di e-mail; e-mail encryption, servizi che attivano comunicazioni tramite e-mail sicure e riservate senza richiedere hardware o software on-site; e-mail security, per bloccare virus e spam (applica le policy di utilizzo accettabile e controlla le informazioni sensibili); instant messaging security, servizio che offre funzioni di sicurezza e controllo per le aziende che utilizzano client di messaggistica istantanea pubblici; web security per proteggere l’azienda dal malware trasmesso sul web e dall’utilizzo non corretto di Internet”.
A queste, si aggiungono, infine, il servizio di endpoint protection che offre sicurezza per sistemi basati su Windows nella forma di servizio in hosting. “Il nostro obiettivo è poter offrire soluzioni di sicurezza di livello Enterprise a tutte le aziende (di qualsiasi settore e dimensione), indifferentemente dalla modalità di fruizione, on site o come servizio in the cloud”, conclude Caracuta.
SaaS: la sicurezza a portata di click
Sicurezza On site o as a service? Dipende dalla tipologia di azienda, dalla complessità dell’It, dalle esigenze. Valeria Caracuta, Head of Mediterranean Region for Symantec.cloud Services (nella foto), illustra la strategia Symantec in ambito as a service, con servizi di protezione e gestione delle informazioni archiviate sugli endpoint e trasmesse tramite e-mail, web e messaggistica istantanea.
Pubblicato il 14 Feb 2011
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