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SAP TechEd: in viaggio con il Capitano Kirk verso la trasformazione digitale

Attraverso la metafora di Star Trek, il CTO e President SAP Cloud Platform Bjorn Goerke ha vestito i panni del Capitano Kirk per illustrare, durante il SAP TechEd di Barcellona, le tecnologie messe a disposizione da SAP per supportare le aziende nel viaggio verso l’Intelligent Enterprise

Pubblicato il 15 Nov 2017

sap teched apertura star trek1

BARCELLONA – “Capitano Kirk! Abbiamo una missione per te. Urgente. Le aziende sono sotto attacco. Ci sono competitor che stanno per distruggere il loro business. Devi mostrare come costruire una Intelligent Enterprise che possa compiere con successo l’imprevedibile viaggio verso la trasformazione digitale. E ricordati: sei al SAP TechEd, rendilo memorabile!”. È un’apertura con effetti speciali quella del SAP TechEd 2017 di Barcellona: un vero e proprio viaggio nel complesso mondo della trasformazione digitale attraverso le galassie del machine learning, della blockchain, dell’IoT, delle reti neurali e di tutte le più recenti innovazioni tecnologiche. Un viaggio compiuto utilizzando la metafora di Star Trek con Bjorn Goerke, CTO e President SAP Cloud Platform nelle vesti del Capitano Kirk e la voce fuori campo che dalla base gli assegna il difficile compito.

“Insieme al mio equipaggio condividerò con voi – esordisce Bjorn-Kirk alla platea di clienti, partner, analisti e sviluppatori presenti in sala per il keynote di apertura – i tre elementi fondamentali necessari per costruire l’azienda intelligente: i dati, la benzina della vostra azienda; una piattaforma, indispensabile per lanciare le innovazioni; una user experience ‘luminosa’”.

Il CTO di SAP ha quindi guidato la platea attraverso le tecnologie SAP, fornendo un quadro complessivo, comprensivo dei più recenti annunci e di alcune novità.

I dati, benzina dell’azienda intelligente

Bjorn-Kirk ha ricordato come, per supportare l’articolato mondo dei dati cui l’azienda può attingere oggi (strutturati e non strutturati nei più svariati formati e dimensioni), SAP abbia “re-immaginato il mondo dell’analisi in tempo reale con la tecnologia dell’in-memory computing che ha dato una nuova energia a questi dati e oggi, con SAP Hana 2.0, questa energia è stata ulteriormente potenziata con l’integrazione di tecniche di machine learning: oltre 90 algoritmi speciali e TensorFlow [modo per fare il training e usare le reti neurali per compiti come riconoscimento di immagini, di testo e traduzione linguistica ndr] consentono alla piattaforma di incrementare le proprie capacità di analisi”.

Il CTO di SAP ha inoltre annunciato il supporto di SAP Hana 2.0 anche al framework ABAP per semplificare la migrazione delle applicazioni sviluppate nel linguaggio di programmazione per l’ambiente SAP verso SAP Hana.

E per estendere la possibilità di analisi a tutti i tipi di dati disponibili per l’azienda, Bjorn-Kirk ha annunciato la versione beta della tecnologia SAP di anonimizzazione dei dati “che – ha spiegato – introduce tecniche di data security allo stato dell’arte e consente di analizzare i dati senza risalire al singolo individuo. Grazie a questa tecnologia, le aziende potranno quindi utilizzare tutti i dati a loro disposizione, anche quelli sensibili, senza violare le normative in tema di data privacy”. E dalla prossima release di SAP Hana sarà possibile anonimizzare i dati in tempo reale.

Il passo successivo è stato “portare questa velocità, queste capacità di computing in tempo reale all’interno del vostro business con SAP S/4 Hana [la business suite di SAP rilasciata quasi 3 anni fa basata integralmente su SAP Hana, con la quale l’azienda ha completamente ridisegnato le proprie business application ndr] offrendo uno strumento potente e flessibile già utilizzato da oltre 6.900 clienti”.

Bjorn-Kirk ha quindi ricordato SAP Vora, che consente di estendere le capacità di in-memory computing di SAP Hana anche ai big data conservati in altri database come, per esempio, in cluster Hadoop: “Se SAP Hana abilita i processi in memory a livello centrale, SAP Vora consente di distribuirli massivamente su hardware commodity”.

Ma cosa possiamo fare con i nostri dati se non siamo in grado di governarli? “Per rispondere a questa domanda – ha detto Bjorn-Kirk – alla fine di settembre abbiamo introdotto SAP Data Hub”. Secondo un nuovo studio globale promosso da SAP, il 74% dei decisori IT ha dichiarato che il proprio data landscape (l’insieme dei sistemi di dati presenti in azienda) era così complesso da limitare l’agilità e l’86% ha detto che avrebbe potuto fare molto di più con i dati se solo avesse potuto accedervi semplicemente.

Obiettivo di SAP Data Hub è proprio quello di gestire, organizzare, orchestrare questo insieme di dati al fine di condividerli e distribuirli agilmente in tutta l’organizzazione aziendale: “Sviluppata con la logica dei container, SAP Data Hub è un’architettura che consente di operare sui vostri dati in qualsiasi ambiente: on premise, in cloud e in ambienti ibridi. E oggi annunciamo che metteremo questa architettura nella vostre mani – ha dichiarato il CTO rivolgendosi alla platea di sviluppatori presenti in sala – rilasciando entro fine mese la versione per sviluppatori di SAP Data Hub”.

La piattaforma di lancio per l’innovazione

Bjorn-Kirk è quindi passato ad analizzare il secondo elemento dell’azienda intelligente: la piattaforma di lancio per l’innovazione: “Questa piattaforma è la SAP Cloud Platform che facilita l’estensione di ogni ambiente IT nel cloud per costruire applicazioni sempre più potenti. Aperta, multicloud, basata su microservizi e API e un ampio ecosistema di partner e sviluppatori, è la piattaforma che porta l’agilità e la flessibilità in azienda”.

Già disponibile per AWS e Azure, nello scorso marzo è stata annunciata anche la partnership con Google e la disponibilità su Google Cloud Platform. Sul palco di SAP TechEd è stato quindi chiamato Brian Stevens, CTO di Google Cloud, che ha confermato come, grazie a questa partnership, le due aziende “intendono accelerare la digital transformation del business dei clienti con applicazioni intelligenti, come app conversazionali capaci di guidare gli utenti attraverso flussi di lavoro e transazioni complesse e di rispondere a domande sulla propria organizzazione”. In particolare Stevens ha ricordato come quella di gestire e mitigare i rischi nella gestione dei dati sia una priorità per qualsiasi organizzazione che adotta il cloud pubblico: “Nell’ambito della nostra parternship con SAP proponiamo un data custodian model [una sorta di “custode” dei dati ndr] che consentirà alle aziende di monitorare continuamente il posizionamento e l’accesso ai propri dati; la nuova funzionalità Access Transparency di Google Cloud Platform consente di abilitare questo modello andando a fornire una risposta chiara alla domanda delle domande che le aziende che operano in ambienti cloud pubblici si pongono: dove sono i miei dati e chi vi può accedere?”

Salutato il CTO di Google Cloud, Bjorn-Kirk ha quindi ricordato come per operare con successo in ambienti cloud le API siano tasselli fondamentali, da qui l’adesione di SAP al progetto Open API e il rilascio di SAP API Hub nel quale gli sviluppatori possono trovare tutte le API disponibili, capire come funzionano, testarle e gestirle.

Ma il SAP TechEd è l’occasione anche per un nuovo annuncio: “Oggi presentiamo SAP Leonardo Machine Learning Foundation che aumenta le capacità delle applicazioni esistenti e di quelle nuove attraverso le tecniche di machine learning” ha dichiarato Bjorn-Kirk che ha spiegato come sia possibile utilizzare le funzionalità di machine learning attraverso il SAP API Hub in tre modalità: servizi pronti per essere utilizzati per chi non ha alcuna competenza in ambito machine learning; servizi predefiniti personalizzabili; bring-your-own model, che consente di utilizzare le funzionalità di machine learning nei propri modelli di dati.

“Ma una piattaforma non è nulla senza un adeguato ecosistema – ha quindi aggiunto Bjorn-Kirk – e per rendere più facilmente accessibili le soluzioni sviluppate da partner e sviluppatori, abbiamo messo a disposizione il SAP App Center, un markeplace che consente ai clienti di trovare facilmente la soluzione più adatta alle loro esigenze”. Il CTO ha quindi concluso questa parte del suo intervento con un annuncio che ha suscitato una vera e propria standing ovation da parte degli sviluppatori presenti, ossia la disponibilità di ABAP per la SAP Cloud Platform. In realtà non è una novità dato che l’annuncio ufficiale è stato fatto alcune settimane fa, ma l’esigenza di poter portare facilmente in cloud le applicazioni on premise sviluppate con questo linguaggio era evidentemente tale che l’applauso è apparso liberatorio.

E risale a qualche mese fa anche l’annuncio di un servizio blockchain incluso in SAP Cloud Platform per realizzare estensioni di applicazioni e nuove soluzioni usando la distributed ledger technology (DLT) mentre durante il SAP TechEd è stato annunciato che sono oggi 27 le realtà che hanno aderito a questa iniziativa.

User experience ottimale per compiere un viaggio di successo

Il viaggio verso la trasformazione digitale si conclude garantendo agli utenti un’esperienza di utilizzo della applicazioni che “faccia loro desiderare di utilizzarle ancora e ancora”, ha detto Bjorn-Kirk. E per aiutare gli sviluppatori a rilasciare applicazioni che consentano di garantire una user experience ottimale, SAP ha messo loro a disposizione un’ampia serie di tool kit per le diverse necessità.

Nel corso dell’evento è stato illustrato il Software Development Kit per iOS versione 2.0 per lo sviluppo di applicazioni native in questo ambiente e il CTO di SAP ha ricordato come SAP Fiori (la piattaforma per portare in versione mobile le applicazioni SAP) sia stata ulteriormente potenziata.

E sempre nell’ottica di un continuo miglioramento della user experience, è stato illustrato il nuovo assistente digitale basato su linguaggio naturale, per interagire con le applicazioni aprendo una vera e propria conversazione.

Il viaggio in compagnia del Capitano Kirk-Bjorn Goerke e del suo equipaggio si conclude qui, ma per i partecipanti dal SAP TechEd è proseguito con la partecipazione alle numerose sessioni di approfondimento. Per quanto ci riguarda, ZeroUno ha realizzato alcune interviste specificatamente su Blockchain e Machine Learning che vi proporremo nei prossimi giorni.

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