Top performance nei servizi cloud: la risposta di Ibm

Sullo sviluppo delle soluzioni storage enterprise di Ibm, con particolare riguardo alle nuove prospettive portate da cloud e big data in area data center, Francesco Casa, Responsabile delle Storage Solutions di Ibm Italia, dice: “Tendiamo in questo momento a soluzioni che siano per quanto più possibile fruibili anche come servizio cloud, introducendo uno strato software che tende a disaccoppiare la tecnologia di base dalle risorse hardware, per erogare in modo più flessibile i servizi richiesti. A questa componente software vanno però aggiunti elementi prestazionali, quindi molto più legati alla tecnologia, per cercare di rispondere in modalità real-time, o comunque il più performante possibile, alle esigenze tipiche dei big data”.

Pubblicato il 09 Giu 2014

Ovviamente Ibm non è l’unica a pensare in tal modo e in effetti, prosegue Casa: “Queste due caratteristiche stanno cambiando l’offerta storage di tutti i vendor”. Soprattutto sono le memorie flash ad avere portato un elemento di novità, anche se si tratta di tecnologie presenti da anni: “C’è stato però un fattore di scala, creato dal mercato consumer, che ne ha sviluppato il mercato abbattendo i costi sino a renderle interessanti per il mondo enterprise”. Il quale più che al costo iniziale guarda al Tco che, per consumo energetico, spazio rack e Tbf (time between failure), risulta decisamente vantaggioso rispetto al disco magnetico. Ma più che per i costi lo storage flash si sceglie per le prestazioni: “Nel mondo delle analytics e dei big data – osserva Casa – dare tempi di risposta real-time è un punto determinante”.

Francesco Casa, Responsabile delle Storage Solutions di Ibm Italia

Questi principi si concretizzano, in casa Ibm, nei nuovi FlashSystem 840, disponibili da un paio di mesi. Si tratta di sistemi all-flash che offrono fino a 48 TB di memoria utile (non ‘raw’ come è di solito riferita la memoria dei dischi) in sole due unità rack di spazio e che, soprattutto, arrivano fino a 1,1 MIOps (milioni di operazioni input/output per secondo), il doppio dei precedenti FlashSystem 820. Questo exploit è dovuto alla tecnologia Ibm Microlatency, che abbatte il tempo medio di accesso ai dati a meno di 135 microsecondi e, di fatto, annulla quello che è il tipico collo di bottiglia dei sistemi analitici, cioè l’accesso al dato memorizzato, altrimenti superabile (e non del tutto) portando le basi dati in Ram e svolgendovi analisi in-memory.
Con il sistema 840 è anche disponibile la nuova FlashSystem Enterprise Performance Solution, soluzione software integrata che si basa sulla collaudata tecnologia Ibm System Storage SVC (San Volume Controller) e offre funzionalità come il thin provisioning, la replica dati integrata alle applicazioni e agli ambienti operativi e la compressione dati in real-time, che ottimizza la capacità del flash-array. E soprattutto, come sottolineato da Casa, consente di erogare servizi storage virtualizzati in infrastrutture cloud anche open-source (come OpenStack) in un’ottica di storage software-defined.

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