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Cohesity: nuove sinergie per potenziare il ramo della protezione dei dati anche ai sistemi legacy



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A pochi mesi dall’annuncio dell’unione con Veritas, la “nuova” Cohesity delinea il futuro della data protection con l’integrazione ai sistemi legacy e gli strumenti di intelligenza artificiale.

Pubblicato il 19 lug 2024



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Maggiore sicurezza e migliore gestione dei dati sono due aspetti sempre meno intercambiabili nel panorama digitale. Nell’ultimo anno, come riportato nel Rapporto Clusit, abbiamo assistito ad un aumento del 12% di incidenti informatici con ben l’81% di violazioni considerate “gravi” con il ransomware tra gli attacchi più utilizzati.

Quasi il doppio di violazioni rispetto a quanto accadeva nel 2019.

Di pari passo è cresciuta l’importanza di mettere in sicurezza i dati proteggendoli in qualunque ambiente si trovino e allo stesso tempo, gestendo policy e rischi di non conformità anche rispetto alle ultime normative introdotte.

Lo sa bene la californiana Cohesity, realtà in crescita nell’offerta di gestione e backup del dato che, in un incontro con la stampa, ha parlato degli ultimi aggiornamenti tecnologici a pochi mesi dall’annuncio di una partnership con Veritas, realtà che, a sua volta, si occupa della protezione dei dati multicloud.

Una collaborazione, ancora in fase di definizione, che darà vita a una nuova realtà nel campo della data protection. L’obiettivo, a quanto raccontato, mira a combinare le forze di entrambe le aziende per affrontare un panorama che include la presenza di minacce o malware sempre più mirati, una conformità normativa non sempre lineare (NIS2 e regolamento DORA in primis) e la necessità di garantire la disponibilità e l’integrità dei dati in un ambiente IT sempre più diversificato e distribuito.

“Le imprese si trovano in difficoltà nella gestione dei propri dati, aggravata da un preoccupante aumento degli attacchi informatici, non solo in termini di numero ma anche di aggressività. Unire le forze per creare un nuovo ecosistema di partner crea un vantaggio fondamentale per affrontare il mercato della data protection, che è estremamente complesso” ha sottolineato Olivier Savornin, Group VP EMEA di Cohesity.

Olivier Savornin, Group VP EMEA di Cohesity

Espandere la data protection ai sistemi legacy

Nel futuro della “nuova Cohesity” definita in questo modo dallo stesso Savornin, c’è anche il ruolo strategico, legato al background legacy, che si porta dietro Veritas. In particolare, con il marchio veterano NetBackup, centrale nell’ecosistema dei servizi di data protection dell’azienda.

L’estensione della protezione dei dati ai sistemi legacy riguarda molte grandi aziende che operano in ambienti IT. Non meno, quelle italiane dove Veritas è radicata da tempo.

“La parte tecnologica di Veritas è preziosa. Ci sono settori come quello Pubblico e della Difesa dove la componente legacy è ancora molto presente. Ora possiamo essere un interlocutore unico per tutte le grandi aziende e offrire soluzioni avanzate per la protezione dei dati, coprendo, così, sia sistemi legacy che moderni” ha chiarito Savornin.

La scalabilità e il ruolo italiano

Il risultato della fusione dei due rami delle aziende rappresenta anche l’opportunità di migliorare l’innovazione tecnologica. “Questa fusione ci fornirà le risorse necessarie per investire ulteriormente nell’innovazione tecnologica e allo stesso tempo, integreremo le migliori tecnologie delle nostre aziende per creare una roadmap innovativa” ha dichiarato Olivier Savornin.

Il manager ha poi sottolineato, delineando la nuova direzione, come il ruolo della country italiana di Veritas sia considerato centrale in questo processo: “In Italia, dove Veritas ha già una presenza significativa, l’accordo potrebbe triplicare la nostra forza lavoro, offrendo al contempo un supporto molto più avanzato per tutti i clienti e partner”.

Un approccio che, in sostanza, permetterà a Cohesity di combinare l’innovazione e la velocità della propria tecnologia con l’affidabilità e l’esperienza di Veritas per offrire soluzioni nuove e soprattutto scalabili per la gestione e protezione dei dati in un panorama digitale sempre più complicato.

Ma l’ecosistema su cui può contare l’azienda non si ferma qui. Sono recenti gli accordi con IBM che ha introdotto come parte della sua offerta la soluzione di backup e ripristino di Cohesity o l’accordo con AMD per lavorare, lato hardware, sull’efficienza dei data center dal punto di vista energetico.

L’intelligenza artificiale affina il dato aziendale

A completare l’offerta di Cohesity che punta a “conquistare” il dato a tutto tondo non mancano gli strumenti di intelligenza artificiale. “Gaia è la nostra interpretazione dell’AI basata sul concetto Talk to your data ovvero un assistente pensato per permettere alle aziende di parlare direttamente con i propri dati” dichiara Manlio De Benedetto, Senior Director Sales Engineering EMEA di Cohesity.

Manlio De Benedetto, Senior Director Sales Engineering EMEA di Cohesity

Cohesity Gaia è una narrow AI, indirizzata, dunque, a compiere azioni precise. Ed è basata su RAG (Retrieval Augmented Generation) un modello che unisce le capacità generative dei LLM con le capacità di reperire informazioni da una fonte esterna, in modo da aumentare il numero di risposte precise e rilevanti.

“La nostra AI è stata creata da zero dal nostro fondatore (Mohit Aron) e garantisce risposte molto precise, senza allucinazioni, basate sui dati forniti. È in grado di rispondere molto rapidamente alle domande su una base dati davvero notevole” ha sottolineato De Benedetto.

Il riferimento è a uno strumento e tecnologia che lavora su più ambienti, cloud e on premise, e soprattutto su dati di backup già gestiti da Cohesity.
“Gaia aiuta i team IT a implementare e gestire l’AI in modo sicuro, controllato e governato all’interno dell’azienda stessa. Quando andiamo a creare la base dati siamo molto attenti a chi accede ai dati anche perché è fondamentale riuscire a mantenere la sicurezza alta” ha concluso De Benedetto.

L’obiettivo è, dunque, migliorare le fasi decisionali all’interno di una qualunque realtà aziendale, consentire di fare domande ai propri dati e fornire risposte in maniera sicura, controllata e completamente governata dall’azienda stessa.

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