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Edge computing, i principali casi d’uso che trainano la sua crescita nel 2024



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Dall’universo IoT al monitoraggio degli asset industriali, passando per il comparto sanitario e per quello energetico. Ecco alcuni degli ambiti di applicazione in cui il modello di elaborazione dei dati periferico e decentralizzato sta manifestando le maggiori potenzialità di sviluppo

Pubblicato il 13 mar 2024

Carmelo Greco

Giornalista



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Nel 2024 il mercato dell’edge computing dovrebbe arrivare a toccare un valore pari a 15,59 miliardi di dollari. Una cifra che entro i prossimi 5 anni è destinata a raddoppiare. È soprattutto la crescente adozione dell’Internet of Things (IoT), combinata al 5G, che sta contribuendo a determinare questa crescita, nonché lo sviluppo di soluzioni ad hoc che vedono tra gli operatori più attivi brand quali Cisco, HPE, Dell e Huawei. C’è chi, come Forbes, parla addirittura di “cloud regret” per indicare un’inversione di tendenza generalizzata verso soluzioni IT in cui i dati acquisiti vengono elaborati, archiviati e analizzati in periferia. In realtà, se guardiamo a un mercato come quello italiano, è ancora forte la spinta ad adottare la “nuvola”, come si ricava dall’ultima edizione dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano.

Semmai si stanno facendo strada alcuni casi d’uso, anche nel nostro paese, in cui cloud ed edge convivono per ottimizzare costi ed efficienza operativa. Lo si ricava da un altro Osservatorio del Politecnico, quello sui Data Center, che mette in rilievo due direzioni di evoluzione dell’infrastruttura italiana. Accanto a quella dei grandi campus che ospitano cloud provider e hyperscaler, registra la nascita di piccoli edge data center decentralizzati e vicini all’utente finale per esigenze specifiche, latenza in primis.

Edge computing e mondo IoT, un legame sempre più stretto

Un ruolo determinante che si sta affermando è quello che vede l’edge computing al centro dello sviluppo dell’Internet of Things. L’Osservatorio relativo del Politecnico di Milano evidenzia che in Italia ci sono all’incirca 124 milioni di oggetti connessi, poco più di 2,1 per abitante. Tra i vari ambiti in espansione si va dalle Smart Car alle applicazioni IoT per il mondo utility, tra cui Smart Metering e Smart Asset Management.

Seguono una serie di segmenti “smart” tra cui Building, City, Factory, Home, Logistics e Agriculture. A corollario di questa crescita si assiste a un’evoluzione tecnologica trainata, oltre dal 5G, dalla diffusione delle reti LPWA (Low-power wide-area network), nonché dal lancio sul mercato di nuovi System-on-Chip da parte dei maggiori produttori di semiconduttori. Il tutto accompagnato dal rilascio di nuovi processori ed edge computer ad alte prestazioni.

L’orientamento a favore dell’edge come volano dell’IoT in generale e dell’Industrial IoT in particolare emerge anche da un recente studio condotto dalla Commissione europea. Il report, nel ricordare gli sforzi dell’Unione europea sul versante della digitalizzazione, richiama i due pilastri che rendono vincente la scelta dell’edge: sovranità digitale da un parte, grazie alla decentralizzazione dei data center, e sostenibilità dall’altra, poiché l’edge riduce le emissioni di gas serra in settori industriali chiave.

Monitoraggio in tempo reale degli asset nell’industria

Un’elaborazione molto più vicina all’asset da monitorare consente di intervenire più velocemente per riparare i guasti, riducendo così i fermi macchina. Un esempio concreto arriva dalla piattaforma che Zerynth ha fornito a Vitesco Technologies Italy che permette di estrarre i dati disponibili direttamente dai PLC e dai sensori IoT per svolgere una prima elaborazione on edge. La soluzione può essere replicata in qualsiasi contesto manifatturiero, oltre a quello dell’automotive che riguarda il caso specifico, grazie a connettori o REST Open API che facilitano l’integrazione con i sistemi IT e OT presenti nei vari shop floor.

Al servizio della “smart grid” prossima ventura

L’edge computing sarà una tecnologia fondamentale per il rafforzamento e la digitalizzazione della rete energetica o “smart grid”. Va ricordato che su questo fronte il PNRR prevede investimenti pari a 3,6 miliardi di euro e che 22 progetti in materia sono stati già approvati. L’utilizzo di sensori e dispositivi IoT collegati agli impianti implica una visibilità in tempo reale sui consumi che può essere garantita da bassa latenza e analisi condotte in loco. E questo vale anche per le fonti di energia rinnovabile che entreranno a far parte dell’offerta energetica messa a disposizione di aziende e consumatori sul territorio nazionale.

L’edge come risposta all’esigenza di privacy in sanità

Il mercato dell’Internet of Medical Things (IoMT) si sta espandendo a ritmi sostenuti. Attualmente, però, dispositivi di monitoraggio come i misuratori per la glicemia o altri strumenti sanitari devono fare i conti con la tutela della privacy dei pazienti. Motivo per il quale l’archiviazione sul cloud dei dati sensibili tende a essere vista con preoccupazione. Al contrario, un’infrastruttura periferica di elaborazione e archiviazione si presterebbe a rispondere meglio alla protezione delle informazioni di natura confidenziale. Inoltre, l’edge avrebbe il vantaggio di rilevare tempestivamente comportamenti insoliti nei pazienti su cui il personale sanitario verrebbe informato subito mediante appositi alert visualizzati su dashboard in dotazione alla struttura ospedaliera.

La soluzione giusta per la fruizione dei contenuti web

Musica, streaming video, pagine web hanno bisogno di una fruizione che non sia rallentata dalla latenza. Ecco perché i fornitori di contenuti oggi ricorrono alla CDN (Content Delivery Network), una rete capillare che sfrutta il caching per portare i contenuti in base alle esigenze di traffico degli utenti. Per farlo, si avvalgono di server edge collocati nei punti di interscambio delle diverse reti o Internet Exchange Point (IXP). Grazie all’edge si ottiene un’accelerazione automatizzata, e perciò, un’esperienza ottimizzata dei siti web. O, ancora, la riproduzione video di alta qualità è resa possibile su qualsiasi schermo a prescindere dal numero di end user online.

Infine, l’edge assicura livelli di performance adeguati alle API (Application Programming Interface) che ormai rappresentano la modalità più diffusa per far comunicare le applicazioni fra di loro. E visto che le richieste API da gestire sono sempre più numerose, occorre che la delivery sia all’altezza delle aspettative contemporanee.

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