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Il Wi-Fi 7 entra in scena: nuove prospettive per le reti aziendali



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La transizione al Wi-Fi 7 è in pieno svolgimento con molte aziende già impegnate nel lancio di dispositivi e soluzioni compatibili con il nuovo standard e ambienti come quelli industriali e OT pronti a cogliere tutti i vantaggi. Le cose da sapere

Pubblicato il 12 dic 2024



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Il Wi-Fi 7 è ormai una realtà concreta. Molti attori tecnologici hanno già avviato il lancio di dispositivi e soluzioni basate su questo nuovo standard.
Dalla prima bozza dello IEEE 802.11be (questo il nome dello standard), annunciata nel marzo 2021, fino al programma di certificazione ufficializzato dalla Wi-Fi Alliance a gennaio 2024, il settore ha visto una rapida evoluzione. E, considerate le premesse, nel 2025 ci si aspetta una diffusione ancora maggiore di dispositivi, router e punti di accesso compatibili.
Una transizione che non è solamente tecnica. Il Wi-Fi 7 risponde a esigenze strategiche e concrete di scalabilità, affidabilità e sicurezza, fondamentali nelle infrastrutture moderne. Progettato per ambienti densi di dispositivi e applicazioni ad alte prestazioni, sono in tanti a pensare come questa evoluzione nella rete wireless possa diventare indispensabile in settori pubblici e privati come la sanità, la produzione e l’automazione industriale oltre, naturalmente, al settore domestico.
Cerchiamo di fare il punto su come il nuovo standard, ad ora, si colloca rispetto ai precedenti.

Le tecnologie chiave dietro al Wi-Fi 7 

Fin da subito, il Wi-Fi 7 è stato presentato come un salto tecnologico significativo rispetto ai suoi predecessori. Tra le novità, possiamo ricordare l’utilizzo di canali più ampi, fino a 320 MHz, che raddoppiano la larghezza di banda disponibile rispetto al Wi-Fi 6. Cosa che aumenta di tanto la velocità di trasmissione fino a raggiungere, almeno teoricamente, i 46 Gbps. Oppure, la modulazione del segnale che viene portata a 4096-QAM (lo standard precedente si ferma a 1024-QAM), per consentire di trasmettere più dati per ogni simbolo inviato ovvero avere più velocità senza la necessità di ulteriori aumenti di frequenza. 
Ma, il Wi-Fi 7 ha introdotto anche la Multi-Link Operation (MLO), una funzione per connessioni Wi-Fi simultanee su più bande di frequenza con il vantaggio di avere una maggiore stabilità e ambienti liberi da congestioni o da interferenze: pensiamo all’uso più diretto di strumenti come sensori o dispositivi IoT. 
Il MU-MIMO (Multi-User, Multiple Input Multiple Output), infine, già presente nel Wi-fi 6E, è stato potenziato da 8 a 16 per gestire flussi di dati più numerosi in modo che più dispositivi possano ricevere e inviare dati contemporaneamente evitando la congestione del traffico come nel caso di comunicazioni rapide e simultanee tra macchinari.  

Retrocompatibilità e sicurezza 

Un punto a favore del Wi-Fi 7 è anche la retrocompatibilità con gli standard precedenti come Wi-Fi 5 e 6. Cosa che permette alle aziende di integrare gradualmente la nuova tecnologia senza dover sostituire immediatamente tutte le infrastrutture anche se non si potrà beneficiare del tutto dei miglioramenti.  
È prevista anche più sicurezza. Il protocollo di sicurezza WPA3 (Wi-Fi Protected Access) introdotto per il Wi-Fi 6, rimane centrale anche nel Wi-Fi 7 con l’obiettivo di proteggere da accessi non autorizzati.  
Inoltre, la Multi-Link Operation non deve essere vista solo come una funzionalità per migliorare la velocità ma ha un ruolo importante anche nel rafforzare la sicurezza della rete. Infatti, l’uso di diverse bande, rende più difficile per un attaccante sfruttare vulnerabilità specifiche su una singola frequenza. Se una banda viene compromessa o subisce interferenze, i dati possono essere instradati attraverso un’altra banda. Questi miglioramenti, uniti a controlli più rigorosi sull’accesso e a una crittografia avanzata, fanno del Wi-Fi 7, almeno sulla carta, una scelta più sicura per le reti aziendali e industriali, anche in ambienti critici come la sanità o l’automazione industriale. 

Applicazioni: dove il Wi-Fi 7 brilla 

Mentre per le reti domestiche, il Wi-Fi 7 punta sulla velocità di navigazione, sullo streaming e in modo evidente, va incontro al gaming, nelle reti industriali l’accento è decisamente sulla stabilità della comunicazione, la bassa latenza e la gestione di un alto numero di dispositivi connessi.  
Per questi motivi, in settori come l’automazione industriale, il Wi-Fi 7 risulta particolarmente compatibile con applicazioni mission-critical come il controllo remoto o la robotica.  
La funzione Time-Sensitive Networking (TSN) di cui è fornito, ad esempio, consente la sincronizzazione precisa dei dati in tempo reale. Una risposta rapida nei processi produttivi fondamentale per scongiurare i ritardi e gli eventuali danni collegati. In ambienti congestionati, come ospedali e centri logistici, la capacità di gestire reti dense con prestazioni elevate serve a garantire più efficienza e qualità del servizio.  
Questo nuovo standard può consentire alle imprese di migliorare le operazioni, riducendo sia i rischi che gli stessi costi. Ma, molto dipenderà dalla capacità di rispondere alle esigenze specifiche dei vari settori e dalla centralità e dal numero di casi d’uso. La capacità di adattarsi a esigenze specifiche potrebbe essere determinante per rendere il Wi-Fi 7 un alleato delle infrastrutture digitali. 

Wi-Fi 7 e 5G: complementarietà o competizione? 

La discussione che coinvolge Wi-Fi 7 e 5G si concentra più sulla loro complementarietà piuttosto che sulla competizione. Sono tecnologie che si rivolgono a scenari diversi: il Wi-Fi 7 eccelle negli ambienti chiusi o limitati, dove alte velocità, bassa latenza e un costo per unità di banda ridotto sono essenziali. Dall’altro lato, il 5G si distingue per la sua capacità di offrire connettività in mobilità su ampie aree geografiche ed è adatto per applicazioni come le infrastrutture delle smart city o la connettività per i veicoli.  
Il 6G sebbene ancora embrionale, invece, potrebbe ulteriormente ridisegnare il panorama. Nonostante sia troppo presto per determinare il suo ruolo, potrebbe diventare il ponte che rafforzerà la convergenza tra queste tecnologie attraverso una connettività ultra avanzata che supporta applicazioni ultra esigenti. E, le premesse, ad oggi, sembrano esserci tutte. 

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