Un grande pulsante che ricorda quello dei quiz televisivi di una volta. Simbolicamente lo si preme per una “photo opportunity”, realmente si inaugura invece una nuova fase per il Global Innovation Centre di Lenovo, l’unico europeo di questa azienda, a Budapest, il primo suo al mondo a poter sfoggiare sul proprio tetto 5.072 pannelli solari capaci di fornire l’energia necessaria a un’auto elettrica per percorrere 10.800 miglia.
Una svolta da 3 megawatt che permette al centro inaugurato nell’ottobre 2023 di far testare agli utenti carichi di lavoro HPC con energia solare al 100%. Una svolta che racconta come questa azienda si stia evolvendo sempre di più per potersi dire alleata di ben due transizioni necessarie, quella digitale, per i singoli business, e quella ecologica, per il Pianeta.
Solare “on”, cambio di mindset “work in progress”
Negli ultimi anni, l’attenzione per il proprio impatto ambientale è diventata un must esattamente quanto l’innovazione tecnologica che, anche a seguito della pandemia, era già diventata inevitabile in ogni settore, area geografica e categorie. Non si tratta di una miracolosa quanto attesa “folgorazione green”: le aziende si sono rese conto nei fatti che non si può ignorare la crisi climatica, perché non lo fa il mercato e nemmeno i legislatori. Per lo meno nella maggior parte del mondo.
Senza indagarne le cause, anche Stefan Brechling Larsen, Global Sustainability Services Engagement Leader in Lenovo, manifesta chiaramente questa sua generale impressione. “Stiamo toccando con mano che il cambio di mindset sta avvenendo in modo deciso, ed è accompagnato da reali modifiche anche nei comportamenti dei nostri clienti. Questo è un passaggio fondamentale: le tecnologie non mancavano nemmeno prima, ma adesso emerge una vera intenzione di essere sostenibili da parte di quasi tutte le aziende. Le politiche ambientali influiscono anche a livello di processo decisionale. Noi vogliamo offrire quindi un supporto sempre più significativo per aiutarle a raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità”.
Lo afferma a Budapest, commentando l’evento “solare”, programmato in un giorno di pioggia non programmabile. Ma si riferisce a tutto il mondo, non solo al mercato europeo a cui l’hub ungherese è principalmente dedicato. “L’Europa era e resta leader quanto ad attenzione per l’ambiente ma oggi ovunque operiamo, percepiamo un forte desiderio di implementare strategie per ridurre le emissioni” aggiunge. Questo spiega perché Lenovo stia espandendo l’uso dell’energia solare in tutto il mondo, con 17MW di energia solare elettrica attualmente operativi, e perché stia studiando ulteriori opportunità per installazioni solari in Brasile, Messico e Cina.
Sostenibilità by design, ed è solo l’inizio
Oltre che sconfinare in ogni area del pianeta, o quasi, la voglia di sostenibilità sembrerebbe essersi presa spazio anche all’interno dei processi aziendali. Qualsiasi essi siano. In particolare, come fa notare Larsen, “i nostri clienti pensano alla produzione e a come minimizzarne l’impatto. La vera buona notizia però è la sostenibilità by design. Si vuole pensare all’ambiente da subito, dall’inizio, prestandovi attenzione anche in ogni fase a seguire”. Quelli europei – lo stabilimento di Budapest ne ha servito oltre 2.500 in 70 mercati dell’area EMEA – non solo possono produrre i propri sistemi in uno stabilimento più sostenibile. Lenovo vuole garantire loro anche modalità di trasporto e servizi di bulk packaging più sostenibili, un ulteriore contributo per ridurre al minimo i chilometri e le emissioni. E poi, aggiunge Stefan Brechling Larsen, “c’è la possibilità di acquistare crediti di compensazione delle emissioni di carbonio per contribuire a compensare le emissioni di CO2 stimate associate al ciclo di vita medio degli acquisti tecnologici, tramite crediti a sostegno di Climate Action Project verificati, e con Lenovo Premier Support Plus. I nostri Asset and Value Recovery Services possono inoltre estendere la vita dei dispositivi così come gestire in modo più responsabile la tecnologia obsoleta.”
Intelligenza artificiale, alleata green convincente
Una strategia che rende la sostenibilità avvolgente e, in un certo senso, “comoda” da sposare. Lenovo sembra aver scelto questa tattica per spingere il proprio mercato verso valori ambientali “di valore”, sviluppando una tecnologia sempre più progettata per questa mission. Un altro esempio è quello del raffreddamento, con impianti a liquido in grado di garantire un’efficienza di rimozione del calore del 95% e una riduzione del consumo energetico fino al 40%. Proprio il Global Innovation Centre di Budapest, oltre ai pannelli solari, ospita anche il primo centro europeo di test e dimostrazione di Lenovo per il raffreddamento a liquido sostenibile. Un modo per lasciarne sperimentare ai clienti l’efficienza prima dell’acquisto. Un modo per mostrare i benefici della sostenibilità anche sul piano del business, trasformando in conveniente una scelta che spesso si pensa di dover compiere “solo” coscienza.
Un altro strumento utile per questo tipo di operazione sostenibile è l’intelligenza artificiale. È lo stesso Larsen a svelarlo: “noi la usiamo molto per capire come proporre tecnologia e pratiche green ad aziende di tipologia molto diversa, nel modo più efficace possibile. Ci aiuta, con dati, proiezioni e simulazioni, a far comprendere loro che il guadagno è anche economico. In ogni situazione, bisogna toccare tasti diversi, perché esistono background, valori e dinamiche molto differenti: l’AI ci supporta nel comprendere come mostrare che la sostenibilità è accoppiata al risparmio. Anche e soprattutto nel frammentato e vario mercato italiano, si sta dimostrando una valida alleata”.