Distribuzione, Disaccoppiamento e Correlazione: la nuova frontiera dell’IT

Nel mondo dell’IT oggi è in atto un grande cambiamento, esistono varie iniziative che ne descrivono solo una parte, senza avere completamente chiara la correlazione con le altre. Oggi, una visione d’insieme non è ancora delineata, ma sono percepibili tre forze distinte in campo.

Pubblicato il 08 Nov 2012

Un’antica parabola indiana racconta di un gruppo di ciechi che descrivono un elefante. Uno gli tocca le zampe e lo descrive come grande e massiccio, un altro tocca la coda e dice che è sottile e resistente, e il terzo tocca la proboscide definendolo viscido e bagnato. Ognuno di loro è nel giusto nell’ambito della propria limitata esperienza, e tuttavia nessuno riesce a dare una descrizione dell’animale nel suo insieme. Nel mondo dell’IT oggi è in atto un grande cambiamento, esistono varie iniziative che, parallelamente a quanto avveniva nella parabola indiana prima accennata, ne descrivono solo una parte, senza avere completamente chiara la correlazione con le altre. Espressioni di moda come “cloud computing”, “big data”, “Smart City” sono utilizzate per stigmatizare alcune viste dell’intero cambio di paradigma che è in atto nell’IT. Oggi, una visione d’insieme non è ancora delineata, ma sono tuttavia percepibili tre forze distinte in campo:

  1. Distribuzione – È fuori di dubbio che un’IT totalmente centralizzata, con applicazioni, dati, server e storage che risiedono in un unico data center, sarebbe la soluzione tecnicamente ideale. Oggi tuttavia, numerosi fattori concorrono a rendere l’IT distribuita la nuova normalità. La disponibilità di hardware e software as a service costituisce un incentivo finanziario a distribuire applicazioni e dati aziendali fra vari provider. Gli standard che supportano l’integrazione consentono di rivolgersi a terzi per la fornitura di servizi comuni (per esempio la verifica del credito) rendendo più rapida ed economica l’esecuzione dei processi. Analogamente alle applicazioni, distribuite su numerose piattaforme e in numerose ubicazioni, anche i dati aziendali saranno distribuiti. La necessità di integrare e utilizzare dati esterni — dal Web, da fornitori emergenti di “data as a service” — è una ragione in più per occuparsi di distribuzione dei dati, inoltre il solo volume dei dati generati rende impraticabile l’idea di avere tutti i dati in un’unica ubicazione.
  2. Disaccoppiamento – Quando dati e applicazioni sono distribuiti, l’architettura non può essere monolitica, ma la modularità e l’interoperabilità sono requisiti chiave. I principi della progettazione modulare sono stati ampiamente adottati, prima con la modellizzazione a oggetti e più recentemente con l’architettura orientata ai servizi (Soa) che hanno reso più interoperabili e riusabili singole parti di applicazioni. Ma la Soa si è rivelata una soluzione solo parziale per il disaccoppiamento, in quanto concentrata sulle applicazioni e non sui dati. Negli ultimi 25 anni infatti sono stati disaccoppiati i servizi software, mentre i dati sono rimasti sostanzialmente legati al modello “relazionale”, che, per sua natura non è modulare, pertanto è emersa una serie di nuovi paradigmi di gestione dei dati non relazionali (NoSQL) che cercano di gestire dati distribuiti, in tempo reale, multimediali, metadata e così via.
  3. Correlazione – I metadata stanno crescendo in volume a un ritmo da due a 20 volte più velocemente dei dati stessi. L’analisi dei metadata sta diventando una procedura abituale per l’individuazione delle minacce alla sicurezza. L’analisi dei social network finalizzata a valutare le opinioni dei consumatori sta diventando un’abitudine per la maggior parte dei reparti marketing. I retailer stanno iniziando ad analizzare le sequenze video del traffico dei clienti nei punti vendita per prevedere i tassi di conversione. Nel manifatturiero, le informazioni raccolte dai sensori vengono utilizzate per ottimizzare le operazioni degli stabilimenti. Nel settore della fornitura di energia elettrica, le informazioni in tempo reale rilevate dai contatori intelligenti vengono utilizzate per allineare il consumo alla produzione, per ottimizzare la rete di distribuzione e per trasformare la rete elettrica in una “smart grid”.

L’impressione dei tecnici spesso è che c’è ancora molta nebulosità di pensiero dietro le espressioni di moda nell’IT, mentre l’opinione degli uomini di Business è che sono concettualmente interessanti ma tecnicamente ancora immature. Non è ancora chiarissima forse la visione d’insieme del modello finale … ma le tre forze sopra descritte indicano sicuramente la direzione in cui guardare per essere pronti al futuro.

* = Massimo Cannizzo è Responsabile It Strategy di Accenture

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