Dopo essersi aggiudicati il primo posto alle finali italiane, il 29 luglio quattro studenti del Politecnico di Milano voleranno a Seattle, presso il quartier generale di Microsoft, per la finale mondiale della Imagine Cup 2015, la competizione mondiale sulle tecnologie del colosso del software dedicata agli studenti.
I 4 ragazzi italiani, tra i 22 e i 23 anni, come racconta StartupItalia, sono stati scelti come rappresentanti di tutta l’area Western Europe. E a Seattle ci andranno con la loro app HeartWatch, pensata per monitorare il cuore e prevenire aritmie cardiache.
Quella del 2015 è la 13esima edizione dell’Imagine Cup di Microsoft: in palio c’è un montepremi di un milione di dollari. A vincere sarà il team di studenti che inventerà un servizio, una soluzione o un prodotto innovativo partendo dalle tecnologie di Microsoft. Le sfide si dividono in 4 gruppi: Games, Innovation, World Citizenship. Ogni paese del mondo ha una propria finale nazionale della Imagine Cup: chi arriva primo nel proprio paese accede alle finali mondiali. L’app HeartWatch del team italiano si è aggiudicata la categoria World Citizenship, che premia idee in grado di risolvere problemi di natura sociale. Il team #idontgiveanapp è costituito da studenti del Politecnico di Milano: Guido Magrin, 22 anni, di Monza; Luca Bruno, 24 anni, di Mestre; Luca Montanari, 22 anni, di Lecco; e Matteo Pilotto, 22 anni, di Monza.
«Mio nonno purtroppo è morto per disturbi al cuore, gli sono stati diagnosticati troppo tardi, e per questo le cure non sono bastate». Guido Magrin è il portavoce del gruppo e lavora ad HeartWatch fin dall’inizio. «Mi sono sempre chiesto come posso aiutare le persone a prevenire le malattie cardiache e la risposta mi è venuta dalla Microsoft Band (il primo wearable device di Microsoft, ndr). Siamo conviti che la consapevolezza di una persona sia la chiave per una vita migliore. E siccome vogliamo che tutti usino HeartWatch, l’abbiamo pensata gratuita per il consumatore finale».
HeartWatch è stata realizzata con la consulenza dei medici dell’Ospedale San Raffaele di Milano, e serve per rilevare aritmie cardiache tramite l’analisi del battito e segnala eventuali anomalie impreviste. L’app incrocia i dati che arrivano dalla Microsoft Band, che rileva i dati biometrici dell’utente in tempo reale, e le impostazioni dello smartphone. HeartWatch è anche in grado di geolocalizzare il paziente, consentendo di inviare soccorsi in un luogo preciso e di notificare il problema a una lista di parenti e amici via SMS. Oltre che per gestire le emergenze, l’app può essere utilizzata come un normale cardiofrequenzimetro per monitorare il battito cardiaco durante sessioni di allenamento. «L’aritmia cardiaca, capace di restare asintomatica per anni per poi manifestarsi all’improvviso, è una patologia che merita attenzione – continua Guido – e ci sembrava interessante creare uno strumento in grado di monitorarla».