Da anni se ne parla, e ora è accaduto davvero: Microsoft ha acquisito “sostanzialmente tutta” la divisione Devices e Services di Nokia, quella che si occupa di cellulari e smartphone, per una cifra complessiva di 5,44 miliardi di euro, compresi brevetti e licenze.
Come accennato se ne parlava da anni, soprattutto da quando, nel febbraio 2011, Nokia aveva lanciato la linea di smartphone Lumia, incentrata totalmente su Windows Phone, il sistema operativo mobile di Microsoft. Da allora periodicamente le voci di acquisizione di Nokia da parte di Microsoft si sono fatte spesso insistenti, soprattutto in concomitanza con gli annunci dei critici risultati finanziari del produttore finlandese degli scorsi trimestri.
“E’ un accordo vantaggioso per tutte le persone coinvolte, dipendenti, azionisti e clienti di entrambe le società: questa unione accelererà la crescita delle quote e dei profitti di Microsoft nel mercato mobile – dichiara tra l’altro in un comunicato Steve Ballmer, CEO uscente di Microsoft -. Nokia apporta comprovate capacità di hardware design, gestione della produzione e della supply chain, vendite, marketing e distribuzione”.
“Il margine per ogni telefono passerà da 10 a 40 dollari”
In termini più concreti, nella conferenza stampa dell’annuncio, gli executive di Microsoft hanno spiegato che attualmente ogni smartphone Windows Phone venduto da Nokia porta nelle casse di Microsoft 10 dollari, mentre la gestione completamente interna di questo business può alzare questo margine unitario a 40 dollari, e nel contempo ridurre i costi di 600 milioni di dollari all’anno. Microsoft inoltre si aspetta di poter portare la propria quota nel mercato dei mobile device al 15% entro il 2018 (attualmente i vari analisti parlano di quote intorno al 4%), un risultato che comporterebbe un fatturato addizionale di ben 45 miliardi di dollari l’anno con un margine operativo tra i 2,3 e i 4.5 miliardi di dollari.
“Per Nokia questo è un importante momento per reinventarsi – aggiunge nel comunicato Risto Siilasmaa, da oggi CEO a interim di Nokia (nella foto a sinistra, con Ballmer a destra) -. Dopo un’attenta valutazione delle alternative, crediamo che questa transazione sia la migliore soluzione per Nokia e i suoi azionisti, e offre opportunità per il futuro anche a molti dei dipendenti Nokia, che faranno parte di un’azienda con la strategia, le risorse finanziarie e la determinazione per avere successo nel mercato mobile”.
Elop rientra in Microsoft: sarà il prossimo CEO?
La divisione acquisita ha fatturato nel 2012 circa 14,9 miliardi di euro, cioè la metà circa dell’intero fatturato Nokia. All’azienda finlandese rimangono quindi tre business unit, tutte in ambito mobile: NSN (Nokia Solutions Networks), che si occupa di infrastrutture di rete mobile e relativi servizi, HERE (servizi di mapping e location, che Microsoft potrà usare in licenza), e Advanced Technologies, che si occupa di ricerca e sviluppo.
Microsoft tra l’altro acquisisce la business unit Smart Devices di Nokia, che comprende la linea di prodotti Lumia basati come detto su Windows Phone (venduti nel secondo trimestre 2013 in 7,4 milioni di esemplari), nonché la business unit Mobile Phones, che ha venduto 53,7 milioni di cellulari e smartphone nel secondo trimestre 2013 e comprende il brand Asha, un insieme di modelli di fascia bassa e media e sistema operativo proprietario proposti soprattutto nei Paesi emergenti. Microsoft ha acquisito una licenza d’uso di 10 anni del brand Nokia, che continuerà a essere di proprietà ovviamente della società finlandese, ma soltanto per i cellulari di fascia bassa. Per cui è possibile che non vedremo più nuovi prodotti smartphone con il brand Nokia.
Scendendo più nel dettaglio della transazione, passeranno in Microsoft circa 32.000 dipendenti Nokia, di cui 18.300 direttamente coinvolti nei processi di produzione, assemblaggio e packaging, nonché molti manager tra cui lo stesso Stephen Elop, fino a ieri CEO e President di Nokia, e da oggi Executive Vice President of Devices & Services di Nokia. Elop, che proviene da Microsoft, a questo punto diventa uno dei candidati più accreditati alla successione di Ballmer come CEO di Microsoft.