Agrifood: 100 milioni di € di benefici dal digitale. Ricetta veterinaria elettronica, tracciabilità e IoT nella logistica

I vantaggi del digitale per il Lattiero Caseario 4.0 secondo l’Osservatorio Smart Agrifood. Ricetta veterinaria elettronica, tracciabilità, dematerializzazione, Internet of Things, sensoristica e applicazioni nella logistica del fresco al centro dell’attenzione

Pubblicato il 30 Ott 2017

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Cosa può fare il digitale per il mondo dell’agricoltura? Tanto e in tanti modi! Internet4Things è da tempo attenta alle tematiche dell’Agricoltura 4.0 e non mancano contributi importanti e approfondimenti su come il precision farming, gli Agridata, le soluzioni e le innovazioni per la sicurezza della filiera agro, per la riduzione degli sprechi e per tantissime altre necessità possono cambiare le prospettive di sviluppo del settore primario.

Proprio perché gli ambiti di innovazione sono tanti è importante quantificare i valori di questa innovazione, comprenderne la portata e tratteggiare il profilo dei fenomeni. Una sfida che è stata colta dall’Osservatorio Smart Agrifood nato dalla collaborazione tra Politecnico di Milano e Laboratorio RISE dell’Università di Brescia, che ha puntato l’attenzione sugli effetti della trasformazione digitale nelle imprese del Lattiero Caseario e sulle opportunità per queste imprese di aumentare concretamene competitività ed efficienza.

100 milioni di euro di benefici dal digitale

Lo sviluppo di progetti digitali in ambiti come semplificazione burocratica, tracciabilità, monitoraggio dello stato di salute può portare a un concreto miglioramento della qualità dei prodotti e a consistenti risparmi nell’utilizzo di risorse.

Secondo la ricerca effettuata dall’Osservatorio Smart Agrifood se si unisce la capacità di lavorare sui dati (e in particolare su Agridata applicati al mondo IoT) con progetti che sanno aumentare l’efficienza di processi e sanno coinvolgere tutti gli attori, il settore è nella condizione di arrivare a produrre benefici quantificabili in 100 milioni di euro.

Il direttore dell’Osservatorio Smart Agrifood Filippo Renga sottolinea l’importanza di affrontare l’innovazione digitale nel settore primario con una visione e con azioni “equilibrate” capaci di coinvolgere tutti gli attori delle filiere, a partire da chi opera nella zootecnia a livello di allevamenti, ai fornitori di materie prime e di mangimi, alle imprese di trasformazione sino ai fornitori di servizi come la logistica e in particolare la logistica del fresco.
Solo se tutto il sistema è davvero coinvolto i benefici possono esprimere ricadute positive per le imprese e – molto importante – possono trasformarsi in nuovi valori da trasferire ai consumatori finali.

Tre fenomeni sotto la lente: ricetta veterinaria elettronica, tracciabilità e logistica del fresco

Più in concreto il focus dell’Osservatorio Smart Agrifood si è concentrato su tre fenomeni:

  • La Ricetta veterinaria elettronica
  • La tracciabilità nell’alimentazione animale
  • L’innovazione digitale a garanzia dei prodotti di qualità

Per un approfondimento sui risultati della ricerca vi consigliamo la lettura del servizio Benefici per oltre 100 milioni di Euro: l’Osservatorio Smart Agrifood misura le potenzialità del digitale nel Lattiero Caseario 4.0 pubblicato dalla testata specializzata Agrifood.Tech e del servizio L’innovazione digitale nel lattiero Caseario 4.0 sui social media


Anticipiamo qui solo alcuni dati in sintesi:

I benefici della Ricetta veterinaria elettronica

Grazie alla implementazione della Ricetta veterinaria elettronica e di soluzioni basate su portali che coinvolgono veterinari, grossisti di farmaci e allevatori, si stima un risparmio a livello di spese “sanitarie” di 64.000 euro l’anno per singola impresa. Su scala regionale a livello lombardo la ricetta veterinaria elettronica può ridurre i costi tra i 12,2 e i 26,4 milioni di euro l’anno per tutta la filiera.

Digitalizzazione dei cartellini, tracciabilità e dematerializzazione

Nell’ambito della tracciabilità la digitalizzazione dei cartellini può a sua volta portare consistenti vantaggi a tutti gli operatori. Nell’ipotesi di un mangimificio che opera su 5.000 consegne con 100 allevamenti e una latteria, a fronte di un costo annuale di 90.000 euro, la digitalizzazione dei cartellini, permette di abbassare i costi a 35.000 euro. Questo 61% di risparmi può arrivare anche al 71% (portando dunque i costi di gestione a 26.000 euro) se si calcolano anche i costi post digitalizzazione e di dematerializzazione dei documenti.

Il ruolo dell’Internet of Things e della sensoristica nella logistica

Grazie all’Internet of Things arrivano poi tante altre opportunità di risparmio anche su tutta la componente legata alla logistica. Un tema questo particolarmente rilevante in quanto la qualità della logistica del fresco può incidere in modo diretto ed estremamente rilevante sulla qualità dei prodotti e naturalmente sulla riduzione dei costi.

L’utilizzo di Internet of Things nella forma di sensori smart o di beacon associati a dispositivi in grado di monitorare costantemente i prodotti fornendo informazioni sulla geolocalizzazione in real time e mettendo i trasportatori nella condizione di controllare con smartphone tutte le fasi e tutti i passaggi permette di ridurre perdite, di evitare problemi (ad esempio sbalzi di temperatura) che incidono sulla qualità dei prodotti e permettono di aumentare il livello qualitativo dei prodotti che arrivano poi sullo scaffale della grande distribuzione.

In numeri, l’applicazione di soluzioni Internet of Things, che ha nell’agrifood uno dei suoi più importanti ambiti applicativi, può consentire la riduzione anche del 60% dei lotti compromessi per cattiva conservazione o per mancanza, ovvero per prodotti che non arrivano poi a destinazione per varie ragioni. La possibilità di ridurre questi problemi si traduce in un beneficio annuo per il settore Lattiero-Caseario di circa 7,5 milioni di Euro. Se poi si lavora sui dati per intervenire sulle cause che generano prodotti compromessi o persi si può arrivare anche ad un risparmio superiore ai 10 milioni di Euro all’anno.

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