AirWatch va sempre più verso un approccio decentrato e globale. Riconosciuta dagli analisti come leader del mercato del software di Enterprise Mobility Management (EMM), e acquisita nel 2014 da VMware, la società punta ora su un rapporto più diretto con i clienti, modificando la strategia iniziale di accentramento. Il Connect di Londra, l’evento di punta di AirWatch per l’Europa, è stata l’occasione per sottolineare l’importanza di una presenza capillare in tutti i mercati di riferimento, in modo da poter anticipare i trend nella mobility aziendale e adeguare il business alle esigenze di ogni Paese. Attualmente Airwatch ha oltre 16mila clienti in 150 nazioni e 11 uffici internazionali e, affidandosi alla presenza diffusa di VMware, sta aprendo sedi in altri punti strategici. In Italia la scelta è ricaduta su Milano, dove ci sono due figure professionali (un sales specialist e un sales engineer), supportati dal team inglese di Milton Keynes, il quartier generale europeo di AirWatch a 90 km da Londra.
«Speriamo di ampliare la squadra italiana fino a 10 persone – annuncia Ian Evans, vice presidente e managing director EMEA di Airwatch by VMware -. Nel secondo trimestre 2015 abbiamo aperto nuove sedi in Svizzera, Germania, Francia e Spagna, oltre che Italia. Per il primo trimestre 2016 puntiamo a una presenza diretta anche in Danimarca, Svezia, Olanda, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Israele, spostando tecnici esperti per rafforzare la nostra rete già esistente di partner di rivenditori e system integrator».
«Vorremmo inoltre formare e assumere talenti locali. In questi primi 12 anni abbiamo fatto della centralizzazione di risorse e know-how la forza di un business internazionale, ora le esigenze dei consumatori stanno cambiando, specie in quei Paesi abituati a concludere un accordo commerciale con una stretta di mano – scherza Evans -. È il momento di restituire a ogni Paese quello che ci ha dato finora con una stretta presenza sui territori, e i nostri clienti potranno beneficiare di un team tecnico AirWatch locale a loro sostegno».
Il cambiamento è un fattore positivo: chi lo teme, teme la crescita, commenta Marenza Altieri Douglas, enterprise account executive Italy di AirWatch by VMWare. «Si è deciso di seguire il modello VMware, che predilige un contatto diretto nei vari Paesi. Il mercato italiano è in crescita perciò è facile pensare a un ampliamento del team. In particolare, i settori Retail e Banking/Finance sono i più interessanti per AirWatch, diversi ma accomunati dalla stessa visione innovatrice. Per Retail non pensiamo solo ai grandi marchi del lusso, che comunque sono tra i nostri clienti, ma anche alle aziende a gestione familiare e con tradizione artigianale. Sorprendentemente in Italia abbiamo riscontrato una grande propensione al cambiamento in campo IT e Mobile. Questo ci ha permesso di presidiare ogni settore verticale, dal Farmaceutico alla Food & Distribution, dalla Logistica all’Energia, dall’Oil & Gas alla Formazione».
L’espansione non è solo geografica, ma coinvolge l’intero ecosistema di servizi. Ruolo cruciale assumono le partnership degli ultimi anni con aziende che assicurano una copertura più estesa sia nella distribuzione sia nell’implementazione di nuovi applicativi. «Per restare leader nell’EMM – continua Altieri Douglas, vincitrice del Talented Young Italians 2015 nella categoria Industry & Commerce – occorre considerare altre acquisizioni che motivano la ricerca e lo sviluppo a proseguire. Con tante aziende siamo competitor su alcuni mercati, ma gestendo la business mobility abbiamo necessità di dialogare con altri operatori». Un esempio è l’accordo con Microsoft grazie al quale i clienti di AirWatch possono gestire tutti i dispositivi che supportano Windows 10, tra cui laptop, desktop, smartphone e tablet, da una singola console unificata, con nuove funzioni e maggior sicurezza. Un altro è Samsung con il quale VMWare rivenderà Samsung Know Workspace, mentre Samsung Business Services rivenderà la Enterprise Mobility Management Suite di AirWatch.
A proposito di acquisizioni, anche Boxer è entrata a far parte della famiglia di VMware per rinforzare il Mobile End User Computing. «Boxer è un rinforzo per AirWatch – spiega Altieri Douglas – perché porta in dote competenze di personal consumer experience e gestione delle informazioni personali, maturata nel settore consumer, che poi è stata molto apprezzata anche in quello enterprise. Un po’ come ha fatto Apple, testando prima il suo prodotto sui consumatori e poi portando la stessa user experience nel mondo business».
Molte scelte strategiche di AirWatch vanno verso la creazione di un ecosistema aperto anche ai concorrenti: per esempio gli ultimi investimenti in App Configuration for Enterprise (conosciuta come ACE), una community di aziende software per stilare una serie di “open-standard” universali per lo sviluppo di App e l’EMM. Anche sul lato sicurezza, Airwatch punta sul fare sistema con Mobile Security Alliance, nata per varare best practice e soluzioni di sicurezza flessibili e avanzate tra tutti i partner, tra i quali Palo Alto Networks, Check Point, FireEye, Appthority, Lookout, Pradeo, Proofpoint, Skycure, Veracode e Zimperium.
Quanto infine all’acquisizione di EMC (casa madre di VMware) da parte di Dell, «se ci saranno cambiamenti, si vedranno in futuro. VMware è una public company – dice Ian Evans – e rimarrà tale, continuando a dialogare con tutti i produttori di hardware. L’operazione si può vedere come un’ottima opportunità per noi, nel mondo ci sono milioni di device Dell con sistema operativo Windows 10 che possono essere supportati da AirWatch. È pensata per creare un grande ecosistema con aziende leader nei mercati server, virtualizzazione, soluzioni mobile, data center e storage. La nostra più grande aspirazione è arrivare a essere completamente device agnostic, con una strategia basata su tre pilastri: desktop, mobile, content».