Nella scuola secondaria di primo grado di via Tommaso Grossi a Rho, uno degli istituti collegati alla rete di teleriscaldamento di NET, la start up Fybra ha installato sedici sensori intelligenti che esortano ad aprire le finestre nel momento in cui è necessario farlo per migliorare la condizione di salubrità dell’aria a tutela dei ragazzi e degli insegnanti, evitando allo stesso modo di mantenere sempre le finestre aperte e quindi in ottica di risparmio energetico.
Ma non finisce qui, perché c’è anche una ricaduta didattica: l’applicativo rilascia una serie di dati che i docenti delle materie STEM possono utilizzare con i ragazzi in ambito statistico, scientifico, nell’educazione alla salute, alla sostenibilità e alla tutela dell’ambiente.
Si tratta del primo progetto avviato dall’Assessorato all’Innovazione e Smart city del Comune di Rho in collaborazione con la società pubblica NET per migliorare la qualità dell’aria nelle classi, risparmiare energia e limitare i rischi legati alla trasmissione del virus Sars-Cov-2. Un progetto simile viene avviato in contemporanea anche nel Comune di Pero
Emiliana Brognoli, Assessore rhodense all’Innovazione e Smart city, spiega che “I dati rilevati dai dispositivi potranno essere elaborati e studiati anche in prospettiva delle importanti opere che dovremo realizzare grazie ai finanziamenti PNRR. Sfruttare le risorse al meglio senza sprechi questa è la chiave di un futuro sostenibile ed anche questa è educazione civica. Ed ora più che mai è importante, visto la situazione che stiamo vivendo. Portare innovazione nelle scuole è uno degli obiettivi che ci siamo posti e che stiamo perseguendo convintamente”.
L’IoT nelle scuole alimenta un futuro sostenibile senza sprechi
La dirigente scolastica Sandra Moroni ha fatto il punto sulle innovazioni della Tommaso Grossi: “I sensori sono attivi nelle tredici aule e nei tre laboratori. Sono l’ultimo passo di un costante impegno del Comune rispetto al tema dell’efficientamento energetico. Quattro anni fa sono stati installati cappotto termico, nuovi serramenti, valvole termostatiche e impianti fotovoltaici”.
Questi dispositivi erano stati pensati prima del Covid, nel rispetto del risparmio energetico. Negli ambienti piccoli, l’aria diventa in fretta viziata. La pandemia ha spinto a tenere sempre aperte le finestre per garantire ventilazione ed è importante, ma occorre anche garantire la giusta temperatura: l’algoritmo avvisa quando aprire e quando chiudere, evitando l’effetto polmonite e facendo risparmiare energia.
A spiegare il funzionamento nei dettagli Marco Scaramelli, amministratore unico di Fybra “Con una semplice luce led il sensore comunica alla classe quando bisogna aprire la finestra per aerare il locale e quando la si può chiudere perché l’aria è tornata di buona qualità. La luce rossa indica la necessità di ventilare l’aula per disperdere microdroplets (veicoli di virus trasmessi per via aerea), CO2 e inquinanti, quella viola un progressivo miglioramento della qualità dell’aria. Quando la luce diventa azzurra, significa che la qualità dell’aria è buona ed è quindi possibile richiudere le finestre, evitando sprechi di calore e raffreddori”.