Le applicazioni IoT possano sfruttare l’intelligenza artificiale (AI), in particolare il ‘deep learning’, per supportare le decisioni umane. E’ quanto prevede un progetto di ricerca triennale, denominato ALOHA (Adaptive and secure deep Learning On Heterogeneous Architectures), finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 e coordinato dall’Università di Cagliari. I risultati del progetto saranno testati in molteplici ambiti, sperimentando impianti di sicurezza intelligenti, basati sul riconoscimento di video e immagini, ma anche speciali catene di montaggio capaci di reagire in modo rapido e affidabile ai comandi vocali degli operatori. Saranno inoltre sviluppati dispositivi medici portatili, capaci di analizzare immagini mediche in condizioni critiche.
L’utilizzo di questi mini device equipaggiati con applicazioni di deep learning potrà rivelarsi di estrema utilità in particolare in quelle situazioni in cui non sia fisicamente disponibile un esperto, come nel caso di una TAC eseguita in una località remota dove la diagnosi venga formulata in automatico da un’applicazione IoT. Un altro obiettivo del progetto è quello di evitare che le decisioni basate sull’AI producano risultati distorti, ovvero viziati da pregiudizi cognitivi (bias).
Tra i partner di ALOHA c’è anche CA Technologies, come ha spiegato il Chief Technology Officer Otto Berkes: “In futuro tutte le tecnologie prevedranno una forma o l’altra di AI e deep learning. L’espansione di complessi sistemi IoT multi-livello porta ad emergere una serie di sfide per la sicurezza e lo sviluppo del software che solo l’intelligenza artificiale e l’Autonomous Computing potranno indirizzare”.
“ALOHA si prefigge di comprendere meglio in che modo le applicazioni in uso sui dispositivi IoT, dotati di una potenza elaborativa sempre maggiore, possano apprendere dall’esperienza e reagire in autonomia a ciò che accade nell’ambiente circostante – ha aggiunto Victor Muntés, Vice President of Strategic Research di CA Technologies – . Il nostro contributo sarà dato dal know-how che possediamo in materia di security, per evitare i rischi di contaminazione dei dati che potrebbero portare a distorsioni nelle decisioni basate sull’AI, mentre la nostra competenza in campo Agile contribuirà a incorporare in modo efficiente l’utilizzo del deep learning nel processo di sviluppo del software”.