Abbiamo parlato in un altro articolo dell’ultimo Mobility Report di Ericsson, che parla di forti incrementi, da qui al 2019, dell’incidenza degli Smartphone rispetto ai telefonini, del traffico dati e delle applicazioni più avanzate, legate ai video: tutti elementi che chiamano gli operatori a migliorare prestazioni e coperture delle loro reti, oggi messe a dura prova, soprattutto nelle città, da elementi come la densità della popolazione e gli elementi strutturali degli edifici (altezza, spessore dei muri, materiali, ecc.).
A questo proposito il report propone anche un nuovo approccio di misurazione delle performance delle reti mobili, battezzato App Coverage, per tenere conto appunto del fatto che i device mobili sono usati soprattutto in ambienti chiusi (uffici, appartamenti, mezzi pubblici, sale d’aspetto, ecc.) e nelle città. App Coverage è definito come la probabilità che la rete mobile assicuri un livello di servizio sufficiente a far girare una data App – e in particolare quelle a più alto consumo di banda, come per esempio streaming video e musicali, videoconferenza, VoIP – con un livello di qualità accettabile.
Una buona copertura mobile, spiega il report, è un aspetto importante per moltissimi utenti, tanto che è classificato tra i primi 5 fattori di soddisfazione della vita in città. Dal punto di vista degli operatori Telco, il problema è che i segnali radio si indeboliscono rapidamente appena attraversano gli edifici, e l’alta concentrazione di utenti, il tipo di materiale e l’altezza dell’edificio rappresentano ulteriori sfide.
I ricercatori quindi confrontano tre strategie alternative, con diverse conformazioni dell’infrastruttura di rete mobile, in termini di numero, distribuzione e dimensione delle stazioni radio base, per capire come ottenere in varie situazioni la migliore copertura indoor, utilizzando un software di simulazione per stimare l’estensione dell’App Coverage all’interno di edifici molto alti, con una forte percentuale di metallo e vetri nei materiali di costruzione.
Le performance di rete in 17 città
Il report si conclude poi con un’indagine sulle performance delle reti mobili in 17 città (nessuna è italiana, ci sono quattro europee: Copenhagen, Oslo, Londra e Mosca). I ricercatori hanno effettuato misurazioni tecniche oggettive, e hanno intervistato i cittadini per le percezioni soggettive. Nel primo caso prime per performance e nettamente superiori alle altre sono Copenhagen, Oslo e Seul. Le peggiori sono Delhi, San Paolo del Brasile, Mosca e Il Cairo.
Nel secondo caso l’analisi evidenzia livelli di soddisfazione sempre superiori per i servizi voce rispetto ai servizi dati e internet, con differenze anche di 20 punti percentuali, come nel caso di Istanbul. Riguardo ai luoghi, i livelli di soddisfazione migliori si hanno a casa, con numeri praticamente uguali, e oltre il 70% medio, per voce e dati. Buoni anche i dati per centro città, locali pubblici, centri commerciali/supermercati, e luoghi di lavoro/scuola, con gap però a volte molto pronunciati (locali, supermercati) tra voce e dati. Bassissimi invece i livelli di soddisfazione per bus e tram pubblici, e soprattutto per le linee metropolitane (poco più del 20%).