«Nell’organizzazione del lavoro stiamo assistendo a una vera rivoluzione, il modello basato sul lavoro d’ufficio sta cedendo il passo a quello mobility-centric, e a livello di reti aziendali questo si traduce nel passaggio dai network cablati a quelli wi-fi, con accessibilità completa da qualunque dispositivo». Così Massimo Delpero, country manager di Aruba Networks, descrive uno scenario di promettenti prospettive per l’azienda, specializzata nella fornitura di infrastrutture per reti mobili e wireless. «Non sto dicendo che il cavo sia morto, ma il 70% del protocollo di connettività in azienda sarà wi-fi».
Nata nel 2002 e con sede a Sunnyvale, California (non c’entra nulla con l’ISP italiano Aruba, che ha sede ad Arezzo), Aruba Networks è arrivata a 650 milioni di dollari di fatturato e a 20.000 clienti finali (di cui oltre 500 in Italia), tra cui nomi come Microsoft, Google, Amazon, Goldman Sachs, BBC, Nasa, Safeway, Disney, KPMG, Samsung, Sony, Hilton, BMW, e AT&T.
«Il nostro è un approccio a livello software, indipendente dalla rete: si “cala” sull’infrastruttura che c’è già, non c’è bisogno di aggiornamenti dell’hardware di rete – spiega Delpero -. In un primo tempo la maggiore domanda veniva da manifatturiero, logistica e GDO, per reti wireless in ambito di gestione dei magazzini, poi da strutture con grandi spazi, come ospedali e università, ora il settore più sotto pressione è il retail, per la connessione del punto vendita e del consumatore». Due partner OEM integrano la tecnologia di Aruba Networks nella loro offerta: Alcatel Lucent divisione enterprise, e Dell. «E poi c’è la recentissima alleanza con Brocade, con cui faremo un lavoro congiunto di ricerca e sviluppo, loro sulla parte cablata della rete d’accesso, e noi su quella wireless».
Le opzioni web based e cloud per le PMI
In Italia l’azienda è presente dal 2008, con sede a Milano, e opera con un modello di vendita indiretta a due livelli, con tre distributori (Computerlinks, EDSlan ed Elmat) e circa 40 VAR. «Qui il wireless in ambito impresa si sta diffondendo lentamente, ma dal 2012 Aruba ha deciso di investire in modo massiccio, con forte enfasi su vendite a grandi clienti e per mercati verticali, supporto del canale, sistemistica pre e post vendita: le reti wireless hanno problematiche completamente diverse da quelle cablate, la trasmissione in un mezzo come l’aria dipende da tante cose, e richiede un approccio di specializzazione completamente a se».
L’offerta dell’azienda si basa sull’architettura MOVE (Mobile Virtual Enterprise), che unifica appunto a livello software la gestione degli accessi, dell’infrastruttura di rete, e delle Mobile App utilizzate in ambito aziendale. «L’obiettivo è di aiutare l’IT gestire la Mobile Security e le iniziative Bring-Your-Own-Device (BYOD), controllando i flussi di traffico sulle reti aziendali e le modalità con cui device e applicazioni sono usati». Aruba Networks offre poi diverse opzioni di fruizione (deployment) di questa architettura: con core controller (adatta per grandi spazi e strutture), con DMZ controller («ideale per piccole filiali»), e controller-less (in cui il controllo non è fisico ma virtualizzato, integrato in uno degli access point).
La modalità controller-less si chiama Instant e costituisce in pratica l’offerta per le piccole e medie aziende, basata su una gestione Web-based dal primo access point che si collega alla LAN (il “virtual controller”), e su aggiornamenti automatici via cloud. Aruba ha appena lanciato la versione cloud di Instant (Aruba Wi-fi Cloud), in cui sia il provisioning (il primo access point si configura da solo tramite il nuovo servizio cloud di management Aruba Central), sia il management, sia il supporto vengono erogati via cloud dietro pagamento di un canone mensile.