Ci voleva l’IoT perché Microsoft si dotasse, per la prima volta nella sua storia, di un proprio kernel Linux.
Lo ha annunciato, in un recente incontro a San Francisco, Brad Smith, presidente e chief legal officer della società, che non ha evidentemente mancato di sottolineare l’eccezionalità della cosa: “In 43 anni di storia, questa è la prima volta che Microsoft annuncia e distribuisce un kernel Linux proprio”.
In effetti, Microsoft ha presentato Azure Sphere, una nuova tecnologia pensata per proteggere gli MCU (microcontroller unit), i microcontrollori integrati nei processori integrati nelle smart appliance e in generale nei dispositivi connessi. E nella realizzazione di Azure Sphere, Microsoft ha sviluppato una propria versione di Linux.
L’obiettivo, è evidente, è quello di superare uno dei limiti più evidenti legati alla proliferazione di dispositivi e gadget connessi: la mancanza di una sicurezza intrinseca.
Un problema balzato agli onori delle cronache fin dal 2016 ma finora mai effettivamente risolto.
Azure Sphere combina hardware, software e cloud per rendere più sicuro l’IoT
Con Azure Sphere, Microsoft punta a un approccio combinato, che unisce hardware, software e cloud.
Si parte infatti dalla progettazione di nuovi microprocessori, le cui specifiche verranno trasferite ai produttori a titolo gratuito, per poi passare ad Azure Sphere OS, il sistema operativo Linux based che girerà sui processori in questione.
Una scelta quasi obbligata per Microsoft, dal momento che, ha spiegato ancora Brad Smith, Windows è troppo pesante e “ingombrante” per questa tipologia di applicazioni.
Infine, ed è questo il terzo tassello del puzzle, la combinazione di chip e sistema operativo viene integrata sei servizi di sicurezza del cloud Azure, con la promessa di aggiornamenti di sicurezza continui per almeno 10 anni.
Questa è la sintesi dell’annuncio, al momento avara di ulteriori dettagli, visto che il rilascio dei primi hardware “Azure Sphere powered” è previsto più in là nel corso dell’anno. Al momento il primo set di MCU è in fase di sviluppo da parte di MediaTek, che sta lavorando su processori ARM-A7 single core a basso consumo da 500MHz e connettività wifi integrata.
Microsoft loves (un po’ di più) Linux
Va detto che l’annuncio, di per sé comunque interessante per tutti coloro che seguono le tematiche legate al mondo dell’Internet of Things – business o consumer poco importa in questo momento – trova il suo punto di attrazione proprio in questo commitment verso Linux che, di fatto, altro non è che la realizzazione concreta di quel mantra “Microsoft Loves Linux”, che Satya Nadella va ripetendo dal primo giorno del suo incarico di Ceo.
Ma se finora questo amore si era esplicitato nella sempre più stretta integrazione tra Windows e Linux, questa volta siamo alla svolta totale: Microsoft ha sviluppato una propria versione di Linux e ne fa la base sulla quale costruire una nuova generazione di prodotti e servizi.