Un passaporto digitale per il cibo che arriva sulla nostra tavole con la storia dettagliata e certificata di tutte le materie prime che hanno contribuito alla sua realizzazione, con le esperienze e i valori di tutte le imprese di produzione e trasformazione che hanno portato il proprio valore nella filiera di produzione. Con il progetto realizzato a metà 2015 Barilla, Cisco, Penelope e NTT DATA hanno voluto creare le premesse per cambiare nelle fondamenta il rapporto tra consumatori e food. Questa esperienza è nata da un triplo presupposto:
- Il digitale può consentire di portare maggiore conoscenza su tutta la filiera e su tutti gli attori
- I consumatori esprimono una crescente domanda di conoscenza sui prodotti e di sicurezza su ingredienti e processi produttivi
- La conoscenza dettagliata su materie prime e su processi produttivi permette alle imprese di filiera di attuare delle forme di efficientamento della produzione prima impensabili
E’ poi doveroso sottolineare che accanto a queste convinzioni il progetto ha scommesso sulla capacità di sviluppo e di diffusione tanto dell’Internet of Things quanto di altre tecnologie, come ad esempio quella dei droni, che hanno trovato nel precision farming uno dei settori più sensibili.
All’epoca il progetto ha potuto far leva sull’effetto mediatico di un evento come l’EXPO che ha acceso i riflettori sul tema del food e naturalmente della sicurezza alimentare il generale. Il risultato si è concretizzato in Safety for Food (S4F) un progetto di digitalizzazione che accompagna tutta la filiera agroalimentare dei prodotti Barilla nel segno della trasparenza con le soluzioni IoT di Cisco, con la piattaforma ValueGo di Penelope società specializzata nella tracciabilità degli alimenti e nel controllo e gestione della filiera produttiva e con le attività di sviluppo della App e del sito di NTT Data.
L’IoT nella supply chain per migliorare il rapporto con il cibo
Giorgio Beltrami, Direttore Qualità e Sicurezza Alimentare di Barilla aveva sottolineato che grazie a questa iniziativa la società puntava non solo a garantire una maggior trasparenza e sicurezza della supply chain, ma voleva sviluppare una piattaforma di relazione con i consumatori con l’obiettivo di migliorare il loro rapporto con il cibo. Seguendo la storia di quella specifica partita di pasta o di sugo, infatti, i consumatori sono in grado di correlare meglio il prodotto consumato con la cultura del territorio nel quale le materie prime sono state coltivate, con gli attori di tutto il processo di trasformazione, con le tradizioni delle imprese e con i metodi di lavorazione e di lavorazione. «La nostra è un’azienda famigliare – aveva ricordato -, che si impegna a garantire la qualità del cibo Made in Italy da oltre 140 anni, e ci rende particolarmente orgogliosi condividere questo tipo di cultura con i nostri consumatori».
E il tema è che i consumatori oggi sono sempre più attenti a quel che arriva sul loro piatto e si aspettano che i produttori del settore agroalimentare siano in grado di dimostrare la qualità e la sicurezza delle materie prime impiegate e vendute. Una aspettativa questa che è centrale per le imprese del Made in Italy e ancor più per le imprese italiano che grazie alla qualità e originalità del Made in Italy vanno alla conquista dei mercati internazionali.
Barilla Group, ha fatto proprio con il progetto Safety for Food (S4F) l’approccio tecnologico dell’Internet of Thing in uno dei suoi più importanti ambiti applicativi e ha concretamente portato in produzione un prodotto costituito da “farfalle pomodoro e basilico” in edizione limitata dotato di un vero e proprio passaporto elettronico che grazie al codice QR che si trova sul retro del barattolo in vetro permette al consumatore, grazie all’utilizzo di uno smartphone di entrare nella storia del prodotto e di tutte le sue materie prime grazie a un sito web che raccoglie tutti i dati di tutti i produttori e di tutte le imprese che hanno collaborato, lungo la filiera alla realizzazione del prodotto.
Sul sito web il consumatore trova un’analisi dettagliata di tutte le singole fasi e passaggi della catena della fornitura e può risalire al singolo lotto di produzione di grano duro e pomodoro e alle informazioni sulle imprese coinvolte. I consumatori saranno in grado di seguire il percorso del prodotto acquistato, dal campo di grano (per comprendere dove è stata coltivata la materia prima impiegata per la produzione del loro formato di pasta preferito) fino al confezionamento e all’etichettatura.
Si tratta di un vero e proprio “passaporto elettronico” che certifica origine, provenienza e passaggi intermedi di lavorazione del prodotto finito che con questo sistema integrato di tracciabilità permette di combattere il fenomeno in costante crescita delle contraffazioni e delle sofisticazioni alimentari, garantendo una vista trasparente su tutte le attività della filiera di produzione/lavorazione/distribuzione.
Safety for Food permette al colosso alimentare di Parma di assicurare anche in forma digitale quel principio che tanto stava a cuore a Pietro Barilla: “Date da mangiare alle persone ciò che dareste ai vostri figli” e che si unisce, ancora una volta grazie alla “potenza” del digitale con un altro principio della grande industria alimentare: Buono per te Buono per il Pianeta esprimendo così la massima attenzione ai temi della salute e della sostenibilità ambientale.
L’impegno Cisco nella digitalizzazione della filiera agroalimentare
Cisco è impegnata nel settore dell’agrifood e nella digitalizzazione della filiera agroalimentare anche attraverso forme di collaborazione con una serie di organizzazioni non governative, partner tecnologici ed esperti del settore agroalimentare che hanno partecipato all’iniziativa “Safety for Food”, allo scopo di assicurare un accesso diretto e trasparente ai dati di tutti i singoli operatori della filiera.
Le organizzazioni più lungimiranti come Barilla stanno già investendo nella gestione dei Big Data e delle analitiche per “disintegrare” i silos informativi all’interno della supply chain così da riuscire a fornire ai consumatori – sempre più esigenti e attenti a quello che finisce nei loro piatti – una maggior visibilità e trasparenza in merito all’origine e alla trasformazione delle materie prime utilizzate per preparare il cibo che arriva sulla loro tavola.
Agostino Santoni, CEO di Cisco Italia aveva osservato che l’Internet of Things unito, con i temi della connettività e della business analytics permette di innovare l’approccio verso il modo di coltivare, allevare, produrre, distribuire e consumare il cibo. In questo senso l’iniziativa Safety for Food ha rappresentato un passo importante per la creazione di un database globale dei prodotti alimentari, in modo da garantire una miglior tracciabilità lungo tutta la filiera agro che sia in linea con gli standard internazionali sulla food safety, la certificazione della qualità e dell’origine delle materie prime. Il ruolo delle case history, come Barilla, permettono di dimostrare concretamente la fattibilità con la qualità dei prodotti.
Il responsabile qualità e controllo di prodotto di Barilla Giorgio Beltrami, osserva che Safety For Food è un vero e proprio modello nella raccolta e nella gestione dai dati relativi alle materie prime, ma può anche rappresentare un nuovo modo di comunicare verso i consumatori. «Barilla raggiunge ogni giorno qualcosa come 50 milioni di famiglie e questo sforzo in termini di trasparenza consente nuove opportunità di sviluppo commerciale e permette di ottenere un nuovo vantaggio competitivo nei confronti dei consumatori più esigenti e più attenti ai valore della qualità, della sicurezza, della trasparenza e della sostenibilità.
Il ruolo della App
La App che sta a supporto del prodotto e che è stata realizzata da NTT Data, permette di vedere e seguire la carta d’identità delle farfalle Barilla. Il consumatore lancia la App e parte dal campo e può conoscere le imprese che hanno coltivato il grano utilizzato per questa produzione, può consultare il decalogo per la coltivazione sostenibile che è stato adottato da tutti i fornitori di Barilla e può arrivare a vedere i quaderni di campagna delle aziende agricole.
La App si appoggia a una mole enorme di dati che testimoniano di tutti i passaggi e di tutti gli attori “from field to fork”, confermando la capacità di presidio di Barilla su tutta la filiera produttiva con tutte le possibili informazioni, sia a livello di filiera del grano, sia per quanto riguarda la filiera del pomodoro e la filiera del basilico. La App permette di entrare nel processo di lavorazione, di vedere il profilo dell’impatto ambientale, dell’impronta ecologica, dell’impronta sui gas serra, dell’impronta idrica. Con l’ingresso in produzione si apre la fase che prevede la descrizione dei processi e con la raccolta e la interpretazione dei dati che ciascun passaggio genera e viene messa a disposizione dei consumatori una fitta quantità di dati che arrivano sino al confezionamento e alla partenza, verso i punti vendita.
Questo articolo fa parte di un dossier che comprende questi servizi
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Le linee guida di Coltivare il futuro per lo sviluppo della Smart Agrifood di Unicredit, Cisco e Penelope
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