Un nuovo capitolo nella storia della canadese BlackBerry. Dopo aver chiuso lo scorso anno il suo business nel settore degli smartphone e aver cercato di vendere i suoi brevetti legati ai dispositivi mobili, la scorsa primavera la società aveva anticipato e oggi conferma l’intenzione di separare le attività legate all’Internet of Things da quelle della cybersecurity e di volerlo fare aprendo, nel nuovo anno fiscale, una IPO proprio per business unit IoT.
La scelta sembrerebbe dunque premiare una struttura aziendale più snella, dando modo ad azionisti e investitori di valutare con maggiore precisione le attività separate delle singole unit, grazie a una maggiore trasparenza nella rendicontazione delle performance.
Se il CEO della società John Chen sottolinea come entrambi i business mostrino interessanti opportunità di crescita, qualche perplessità dagli osservatori emerge.
In effetti, il business della divisione IoT di BlackBerry si basa in prevalenza su QNX, sistema operativo embedded ampiamente in uso nel settore automobilistico, uno dei mercati più colpiti dalla spinta inflattiva e dalla crisi delle supply chain e dunque in fase di rallentamento.
Le previsioni di Blackberry per il business IoT
Secondo i dati annunciati nei giorni scorsi e relativi al terzo trimestre dell’anno, il business IoT vale qualcosa come 49 milioni di dollari sui 132 complessivi del quarter, mentre la cybersecurity vale circa 79 milioni di dollari.
Nonostante un calo registrato nei risultati trimestrali, la società ha rilasciato stime incoraggianti sia per l’esercizio 2024, con previsioni di crescita comprese tra il 9 e il 17% del business IoT, sia per il periodo 2023-2026, con tassi medi di crescita annui compresi tra il 18 e il 22%.
Un ottimismo che trova le sue fondamenta da un lato sulle prospettive di un miglioramento complessivo dello scenario macroeconomico, dall’altro sulla crescita della piattaforma IVY, la Connected Vehicle Data Platform sviluppata da Blackberry in collaborazione con Amazon Web Services. Piattaforma, tuttavia, che potrebbe subire gli effetti della concorrenza di competitor quali Android Automotive OS e Automotive Grade Linux (AGL).