Oltre la metà delle grandi aziende italiane (59%) consente
l’utilizzo di device personali come smartphone e tablet
per l’attività lavorativa. Prima di noi solo quelle
olandesi, con una percentuale del 67%.
Questi i risultati di uno studio pubblicato da Trend Micro –
che ha coinvolto più di 850 decision maker di imprese europee
e degli Stati Uniti – da cui emerge che le grandi
aziende italiane hanno abbracciato in pieno il fenomeno del
BYOD (Bring Your Own Device) e della consumerizzazione
professionale.
di lavoro usati più di frequente sono laptop (72%), smartphone
(58%) e tablet (35%). Per il 69% del campione questi
strumenti vengono forniti dall’azienda, mentre per il
restante 30% sono stati scelti e acquistati
direttamente dal dipendente.
Permettendo ai dipendenti di usare i propri device personali,
le aziende si aspettano benefici relativi all’incremento
della produttività (48%) e una riduzione dei
costi operativi (40%), mentre i lavoratori
apprezzano la comodità (55%), la possibilità
di lavorare da remoto o da casa (43%) e
l’ utilizzo dello stesso strumento sia per il
lavoro che per attività personali (40%).
Dal punto di vista della sicurezza, però, con l’aumento
e la diversificazione delle fonti di accesso ai dati aziendali
cresce inevitabilmente anche la complessità di
gestione e quindi il rischio di subire intrusioni o
perdite di dati: gli analisti di Gartner hanno di recente
evidenziato come il Mobile Device Management rappresenti oggi
un aspetto cruciale che le divisioni IT devono tenere in
considerazione.
considerevole delle imprese intervistate consente l’accesso
attraverso dispositivi mobili anche ad aree riservate
contenenti informazioni strategiche, come database (32%), CRM
(17%), dati finanziari (11%) e documenti di strategia e
pianificazione (11%).
Il 70% delle imprese, inoltre, non assicura ai propri
dipendenti il supporto attraverso le strutture IT interne per
quanto riguarda i device personali, esponendosi così a
considerevoli rischi.
L’analisi mostra che le procedure di sicurezza
adottate dalle aziende italiane sono spot e non coprono tutte
le tecnologie e apparecchiature. Solo il 49% prevede
“policy” differenziate per l’utilizzo da casa
o in ufficio degli smartphone, e solo il 40% per i tablet,
mentre il 30% non ha ancora previsto delle procedure per il
loro utilizzo in ambito lavorativo.
device personale per lavoro, infine, non è a conoscenza
neppure degli strumenti e tecniche di base per la protezione dei
dati e delle informazioni, mentre il 33% non è a
conoscenza delle procedure di sicurezza adottate dalla propria
azienda.