Per fare smart working si deve partire dalle persone

Lo smart working non è una tecnologia e non è nemmeno lavorare da remoto. Smart working è una strategia, uno state of mind, che parte dalle persone. La visione di Cisco

Pubblicato il 04 Apr 2018

cubo-rubik

Che venga rappresentato come un puzzle, come avevamo raccontato in questo precedente articolo, o come un Cubo di Rubik, il dato di fatto resta: lo smart working non è un monolite, non una tecnologia, non è una azione. Non è nemmeno lavorare, uno o più giorni a seconda delle necessità, da casa o da una postazione di lavoro diversa da quella d’ufficio.
Smart working è probabilmente prima di ogni altra cosa uno “state of mind”, una scelta strategica che le aziende e le persone compiono e che – questo sì – ha assoluto bisogno di tecnologie e processi che la sostengano e che si integrino supportandosi a vicenda.

Per Cisco, Smart Working significa lavorare su sei aspetti diversi, tutti strettamente correlati tra loro. Sei, per l’appunto, come le facce del cubo di Rubik: le persone, gli spazi fisici, le attività e i processi, le comunicazioni, la user experience, le architetture.

Da un’indagine Cisco: l’ingaggio sulle persone paga

Si parte comunque dalle persone, perché sono comunque il cuore, gli attori principali, i protagonisti della trasformazione che lo smart working porta con sé.
Protagonisti attivi.
In un progetto di smart working, lavorare sulle persone significa lavorare sul loro coinvolgimento. Sull’engagement.
Un engagement che, secondo una ricerca condotta proprio da Cisco lo scorso anno, ancora manca nella stragrande maggioranza delle imprese, l’87% secondo quanto emerge dallo studio.

Eppure, non riuscire a lavorare correttamente sull’ingaggio e sul coinvolgimento dei propri dipendenti e collaboratori rappresenta un costo, in termini di produttività, di turnover, di spese correnti, esattamente come, di converso, la capacità di coinvolgere il proprio staff si traduce in un guadagno misurabile: il 25 per cento in termini di riduzione del turnover, il 21 per cento in termini di produttività, il 22 per cento in termini di profittabilità.
Non è poco.

Di questo – e in particolare di come attivare l’engagement di dipendenti e collaboratori in uno scenario di Smart Working – si parlerà nel primo di una serie di webinar dedicati a questo tema dal titolo: Le 6 facce di un progetto di “vero” Smart Working. Da quale partire? Le persone! cui parteciperanno  Michele Dalmazzoni, Collaboration & Industry Iot Leader, Cisco Italia e di Emanuele Madini, Associate Partner P4I-Partners4Innovation e di Andrea Lisanti, Senior Consultant P4I-Partners4Innovation. Nel corso del webinar verranno presentati alcuni dati aggregati provenienti da survey di monitoraggio di un campione di oltre 5.000 workers.
Il webinar, a partecipazione gratuita previa registrazione a questo indirizzo, si svolgerà il 10 aprile, dalle ore 15.00 alle ore 16.00.

 

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