Il manufacturing si conferma anche nel 2019 il principale mercato per quanto riguarda gli investimenti cloud in Italia: la conferma arriva dall’edizione 2019 dell’Osservatorio Cloud Transformation del Politecnico di Milano. Nel 2019, infatti, il valore del Cloud italiano è stimato in 2,77 miliardi di euro, in crescita del 18% rispetto al valore di consuntivo del 2018, pari a 2,34 miliardi. Come anticipato, in termini di spesa assoluta, il manifatturiero guida la classifica dei settori merceologici, assorbendo da solo il 25% del mercato Public & Hybrid Cloud nazionale. A seguire ci sono il settore Bancario (20%), Telco e Media (15%), Servizi (10%), utility (9%), PA e sanità (8%), Retail e GDO (8%) e Assicurazioni (5%).
Cloud ancora debole tra le Pmi
Una delle principali evidenze del report è che ormai il Cloud sembra essere piattaforma abilitante per la trasformazione digitale, tanto da essere diventato il modello preferibile nello sviluppo di progetti digitali nel 42% delle grandi imprese e addirittura l’unica scelta possibile nel 11% dei casi. L’utilizzo del Cloud nelle PMI rimane invece sostanzialmente stabile e si attesta attorno al 30%, un livello ritenuto ancora troppo basso dall’Osservatorio. Alcune notizie positive arrivano però da quelle PMI che hanno già adottato almeno un servizio Cloud . Il 38% di queste imprese ha già sposato una strategia Cloud First, che guarda alla nuvola come scelta preferenziale, nell’11% addirittura Cloud Only, in cui la nuvola rappresenta una scelta obbligata.
Un cloud che si fa sempre più ibrido
Tornando ai numeri della ricerca, si segnala una decisa accelerazione dell’ambito Public & Hybrid Cloud, ovvero l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra Cloud pubblici e privati, che raggiunge quota 1,56 miliardi di Euro (+25%), superiore persino rispetto alla crescita a livello globale. Completano il quadro della nuvola italiana il segmento Virtual & Hosted Private Cloud (661 Milioni di Euro +10%) e l’area Datacenter Automation e Convergenza (550 milioni di Euro, +10%).
“La ricerca di quest’anno ha dimostrato come, nelle grandi imprese, il Cloud sia sempre più una scelta strategica, non solo per i nuovi progetti digitali, ma anche per l’evoluzione dell’intero sistema informativo aziendale. Più della metà delle aziende coinvolte nella ricerca sta oggi costruendo, sulla base di percorsi pluriennali, configurazioni ibride in grado di gestire in modo graduale il percorso di transizione e contemporaneamente avvalersi dei benefici in termini di innovazione e agilità dei servizi offerti dal Cloud – ha affermato Stefano Mainetti, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud Transformation -. Si registra, invece, ancora una volta, un ritardo da parte delle PMI che sembrano non essere totalmente consapevoli delle potenzialità ed irreversibilità della trasformazione in atto”.
Il problema delle competenze
Nello sviluppo del cloud resta però un problema di competenze: il 58% delle aziende percepisce una difficoltà a reperire le competenze Cloud necessarie sul mercato, imputando la colpa principalmente agli attori del mercato ICT, ritenutii non sufficientemente competenti sul tema. Inoltre, un altro 37% del campione trova complesso reperire sul mercato del lavoro figure professionali con competenze specifiche per la gestione della nuvola, come il Cloud Architect o il Cloud Specialist, mentre un altro 26%, pur volendo formare in proposito il proprio personale IT, non riesce a trovare programmi di formazione adeguati alle esigenze.