In 5 anni negli Stati Uniti 16 milioni di automobilisti hanno subito danni ai loro veicoli a causa delle buche, per un costo totale di 3 miliardi di dollari all’anno. In India, ogni anno 3.000 persone perdono la vita a causa di incidenti provocati dalle buche stradali. Nel Regno Unito è stato stimato che riparare tutte le strade dissestate costerebbe 12 miliardi di sterline. Il processo di identificazione e riparazione delle buche è un processo reattivo, costoso e difficile da gestire e sono diversi i Paesi che per rilevare e monitorare tempestivamente la situazione delle reti stradali si stanno affidando alla tecnologia, con soluzioni più o meno dedicate per alleviare quantomeno il problema.
Un esempio è la combinazione di software come il 3D Pothole Dimensioning di GPC Systems e di dispositivi mobili dotati della tecnologia necessaria alle rilevazioni (nonché adatti all’utilizzo all’aperto), come i tablet Panasonic TOUGHBOOK M1 con tecnologia Intel RealSense integrata. Con l’ausilio del tablet touchscreen, gli ispettori incaricati possono scattare foto alle buche servendosi di una fotocamera 3D Intel RealSense integrata capace di comprendere, interagire e apprendere dall’ambiente. L’utilizzo di tecnologia 3D e Intelligenza Artificiale permette di analizzare all’istante la larghezza e la profondità del foro, calcolando il volume e il tipo di materiali necessari per ripararlo. Gli interventi sono così più rapidi ed efficienti, e la manutenzione stradale nei comuni può essere effettuata in maniera proattiva riducendo il rischio di lamentele.
Negli USA, la modellazione 3D verrà implementata sulla Las Vegas Motor Speedway, un circuito NASCAR dove i piloti élite raggiungono velocità di quasi 200 miglia orarie su una pista ovale. Nel Regno Unito, il Durham and Blaenau Gwent Council ha scelto GPC per rilevare i difetti stradali e ad aprile il Dipartimento per i trasporti inglese ha annunciato un finanziamento di 201 milioni di sterline per la rete stradale, di cui 50 destinati ai comuni per il recupero delle buche stradali, e 23 per la sperimentazione di nuove tecnologie sempre dedicate alla loro riparazione.