Con sede principale a Milano, Nexive nasce come TNT Post nel 1998 in seguito a successive acquisizioni di agenzie private di recapito e altre società di produzione e servizi del settore, tra cui lo storico marchio milanese Rinaldi L’Espresso. Nel 2014, l’azienda ha cambiato il proprio nome in Nexive, appunto per esprimere la vision di essere la piattaforma postale per eccellenza nel recapito della posta e dell’eCommerce, punto di connessione per aziende e persone, documenti e merci.
L’azienda possiede oltre 1000 filiali dirette, indirette e retailpoint, con oltre 5.500 addetti, e i suoi progetti in ambito Mobile Enterprise sono fortemente trasversali all’intera organizzazione: le diverse divisioni aziendali fanno emergere la necessità di nuove soluzioni e sviluppi applicativi, solitamente in ambito Operativo e di Marketing, e la Direzione IT viene coinvolta sia nelle scelte strategiche sia per il supporto più tecnico con le proprie competenze.
«Tali progetti – spiega Massimo Bollati, Direttore ICT di Nexive – sono divisi in due grandi categorie: da un lato quelli che interessano il mondo operativo, attraverso applicazioni a supporto della Field Force – nello specifico operatori postali e parcel (consegna di acquisti eCommerce); dall’altro lato i progetti e le soluzioni per il personale non operativo, sia esso di back office o di strutture Sales & Marketing.
A livello operativo Nexive supporta operatori del mercato postale e operatori del mercato parcel con l’adozione di circa 6.000 device tra palmari “rugged” di tipo industriale e smartphone Android.
Gli operatori postali utilizzano un palmare rugged dotato di un’applicazione per la gestione dell’ultimo miglio nella consegna dei documenti postali che, grazie a funzioni di geocoding e di localizzazione, è in grado di identificare e segnalare gli stati di consegna di ogni commessa (raccomandata, multa, etc.). Gli operatori e i driver del mondo parcel utilizzano dispositivi Android, provvisti di due App che gestiscono l’intero ciclo di vita del pacchetto (presa in carico, stati intermedi, consegna all’utente finale).
«La scelta dei diversi device per le differenti categorie di utenti – precisa Bollati – è stata dettata essenzialmente da motivi tecnici: all’interno del processo postale, caratterizzato dall’evasione di volumi elevati in tempi molto ridotti, i dispositivi devono essere dotati di una fotocamera molto performante (detta imager) in grado di leggere i barcode molto rapidamente; al contrario, questa esigenza non è così sentita nel mondo parcel, che può quindi utilizzare dispositivi con performance di lettura inferiore».
All’interno dell’azienda i dipendenti hanno a disposizione uno smartphone e, a seconda del profilo professionale, anche un tablet; si sta valutando l’introduzione di App per la gestione di servizi interni, quali ad esempio ferie, permessi e note spese. Nonostante la maggior parte dei dispositivi distribuiti sia di proprietà di Nexive, è possibile per i dipendenti utilizzare il proprio dispositivo personale, secondo il modello Bring Your Own Device (BYOD): in quest’ultimo caso è necessario aderire alle policy di sicurezza previste dall’azienda e registrare il dispositivo all’interno della piattaforma di Device Management, che ne potrà cancellare il contenuto da remoto in caso di furto o smarrimento del dispositivo.
In ambito Sales Force, recentemente è stata rilasciata un’App che permette di accedere a un vero e proprio catalogo commerciale e, in ambito consumer, una App per un concorso a premi Nexive.
Le Mobile Biz App e la piattaforma di Mobile Device Management sono interamente sviluppate e gestite all’esterno, attraverso contratti di outsourcing che prevedono l’installazione, l’inizializzazione e la customizzazione delle applicazioni.
L’introduzione della Mobility in azienda ha richiesto una formazione “on the job” di carattere prettamente tecnico, fornita da un supplier con piattaforme proprietarie. I dispositivi, conclude Bollati, hanno raccolto fin da subito un ottimo consenso tra gli utenti, anche grazie alla cultura aziendale e manageriale particolarmente aperta a queste tematiche (già nel 2007 erano presenti più di 3.000 dispositivi Mobile a supporto dei processi aziendali). «I benefici principali dei progetti di Mobility introdotti non sono relativi alla mera dematerializzazione di un processo, bensì dall’arricchimento e introduzione di nuove funzionalità ai processi esistentiı.
L’adozione delle tecnologie Mobile a supporto dei processi di Business (Mobile Enterprise) rappresenta un’opportunità per aumentare l’efficacia e l’efficienza di tutte le organizzazioni – Grandi e PMI. Sono molti i processi che possono essere trasformati (anche radicalmente) in ottica “Mobile”: dalla gestione del magazzino alle Operations, dal supporto alle vendite alle attività del personale sul campo. L’Osservatorio Mobile Enterprise della School of Management del Politecnico di Milano ha pubblicato, in occasione del Convegno di presentazione dei risultati dell’ultima Ricerca tenutosi lo scorso 6 Ottobre, alcune case history italiane di successo, tra cui questa riguardante Nexive.