Tendenze

Consumatori digitali, gli italiani primeggiano: 6 dispositivi per uno

Secondo una ricerca Accenture, il 77% dei nostri connazionali possiede uno smartphone (contro il 72% a livello globale), il 39% un tablet, e il 47% una game console con accesso a internet. Inoltre il 43% si considera “early adopter” e l’80% produce contenuti digitali. Oltre la metà pagherebbe per un servizio di connessione migliore

Pubblicato il 19 Giu 2014

Per l’uso quotidiano di tecnologie digitali gli italiani si distinguono nel mondo, possedendo in media sei dispositivi elettronici per persona. A dirlo è Accenture, come responso di una ricerca dal titolo “Digital Consumer Tech Survey 2014”, condotta su 23 mila persone di 23 Paesi, tra cui appunto l’Italia. Smartphone, tablet, console per i giochi, televisore, GPS per auto sono in quasi tutte le case dei nostri connazionali, utilizzati per accedere velocemente alle informazioni o semplicemente per divertimento.

Il 77% degli intervistati italiani possiede, infatti, uno smartphone, il 58% un televisore ad alta definizione (rispettivamente il 5% e il 6% in più rispetto alla media mondiale); il 47% ha una console game con accesso a internet e il 45% ha un GPS in auto. Anche il tablet è uno strumento molto diffuso, posseduto dal 39% degli intervistati italiani, mentre il 14% ha intenzione di comprarlo nei prossimi 12 mesi. Sono soprattutto i giovani a utilizzarlo: il 46% dei potenziali nuovi acquirenti ha tra 14 e 34 anni, il 41% è nella fascia 35-54 anni e il restante 13% fra gli over 55. Il 31% possiede un dispositivo di gioco portatile e il 19% ha un lettore eBook, mentre solo il 12% possiede dispositivi di intrattenimento a bordo delle automobili.

La ricerca di Accenture mette in evidenza come l’uso di questi dispositivi avvenga anche contemporaneamente: il 60% degli intervistati italiani fa appunto uso di più di un device allo stesso tempo (per esempio smartphone e TV), contro il 49% della media mondiale. Tra questi ci sono soprattutto i giovani (66% dei multi-device). Gli italiani sono, dunque, più “tech savvy” dei consumatori di altri Paesi: quasi la metà (43%) si considera “innovatore” o “early adopter” con una spiccata propensione a provare prodotti e servizi di ultima generazione, contro il 34% degli intervistati a livello globale. Gli innovatori sono generalmente uomini (il 56%), con disponibilità finanziaria elevata (più di 35 mila euro l’anno) e tra 14 e 34 anni.

I servizi e device digitali vengono utilizzati per velocizzare le operazioni (secondo il 90% degli intervistati), per rendere la vita più piacevole (87%), per mantenere contatti e relazioni sociali (83%), per esprimere la propria creatività (72%). Bassa la percentuale di coloro che percepiscono un rischio per la propria privacy (56%).

I contenuti cui accedono abitualmente gli italiani via internet sono user generated content (96%), programmi tv e film (94%), video-clip (91%) e informazione (87%), mentre per i libri la maggioranza (66%) preferisce ancora il tradizionale formato cartaceo. Lo studio indica che esiste una stretta connessione tra il mezzo e il tipo di contenuto: la TV è preferita per vedere programmi e film (73%) o sport (63%). I tablet sono impiegati per lo più per accedere alle news (16%) o leggere libri (15%). Gli smartphone sono il mezzo preferito per veicolare video o informazioni sui social.

Gli italiani primeggiano anche per creazione attiva: l’80% degli intervistati nostri connazionali infatti oggi non si limita a una fruizione passiva ma diventa creatore di contenuti digitali (video o testi scritti), contro il 70% della media globale. Inoltre in Italia è diffuso il malcontento per la bassa qualità della connessione: in media tra il 23% e il 31% degli intervistati sperimenta quotidianamente difficoltà nella fruizione dei contenuti sia a casa che via mobile. Più della metà si dichiara disposta a pagare un extra per un servizio di connessione più veloce e di migliore qualità.

Privacy, bassa preoccupazione: 2 su 3 darebbero più dati in cambio di servizi o sconti

Fin qui lo “spaccato” italiano della ricerca di Accenture, che è ovviamente molto ricca di responsi anche a livello globale. Per citare solo alcune delle risultanze più interessanti, emerge la preferenza per i player che gestiscono contenuti e dispositivi fornendo un unico pacchetto. Alla richiesta di esprimere una preferenza per un provider non tradizionale che gestisca l’accesso a contenuti video, gli intervistati hanno risposto selezionando nell’ordine: Google, Apple e Samsung. La scelta, sottolinea Accenture, si è basata sulla valutazione di una potenziale capacità di queste aziende di fornire servizi di pay-TV, video on demand e catch-up TV, ma non sulla loro attuale offerta. Evidentemente per i consumatori è importante che il contenuto sia legato al device (e questo spiega il predominio di Amazon nel mercato ebook con il Kindle), perché permette loro di avere la migliore esperienza end-to-end.

Infine la privacy. Sebbene più della metà (55%) degli intervistati si dica preoccupata per la sicurezza dei dati, i due terzi (67%) sono disposti a comunicare dati personali aggiuntivi al fornitore del servizio in cambio di servizi supplementari o sconti. La generazione dei “nativi digitali” (Millennial), è quella più predisposta a condividere i propri dati personali, mentre gli appartenenti alla Generazione X (i nati tra 1960 e 1980) e i “baby boomer” (nati tra 1945 e 1960) sono decisamente più cauti.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale Digital Awards e CIOsumm.it

Tutti
Update
Keynote
Round table
Video
Digital360Awards e CIOsumm.it, i momenti salienti
Approfondimenti
La sinergia tra CIO e CISO trasforma la cybersecurity in un obiettivo di business strategico
Approfondimenti 
Etica dell’innovazione tecnologica per i CIO: prima chiedersi perché. Poi definire cosa e come
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, ecco i progetti vincitori
Tavola rotonda
Evoluzione del CIO: da centro di costo a motore strategico del business
Tavola rotonda
Business Process Augmentation: dall’RPA alla GenAI… il dato e tratto
Approfondimenti
Sistemi digitali potenziati: l’intelligenza dei chatbot è nelle mani dei CIO
Tavola rotonda
Intelligenza collaborativa e AI: sfide e opportunità per i CIO nell’era dello Human to Machine (H2M) 
Approfondimenti
Open Source: collaborazione e innovazione nel caos apparente del software libero 
Metodologie
BANI: che cos’è e come l’AI può aiutare i CIO a gestire la felicità (e l’infelicità) dei talenti
Prospettive
AI in un mondo complesso. Tra ordine e disordine, le aziende iniziano a capire la giusta via
Approfondimenti
Intelligenza Umana vs Intelligenza Artificiale insieme. Non invece
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, al via l’evento conclusivo
Video
Digital360Awards e CIOsumm.it, i momenti salienti
Approfondimenti
La sinergia tra CIO e CISO trasforma la cybersecurity in un obiettivo di business strategico
Approfondimenti 
Etica dell’innovazione tecnologica per i CIO: prima chiedersi perché. Poi definire cosa e come
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, ecco i progetti vincitori
Tavola rotonda
Evoluzione del CIO: da centro di costo a motore strategico del business
Tavola rotonda
Business Process Augmentation: dall’RPA alla GenAI… il dato e tratto
Approfondimenti
Sistemi digitali potenziati: l’intelligenza dei chatbot è nelle mani dei CIO
Tavola rotonda
Intelligenza collaborativa e AI: sfide e opportunità per i CIO nell’era dello Human to Machine (H2M) 
Approfondimenti
Open Source: collaborazione e innovazione nel caos apparente del software libero 
Metodologie
BANI: che cos’è e come l’AI può aiutare i CIO a gestire la felicità (e l’infelicità) dei talenti
Prospettive
AI in un mondo complesso. Tra ordine e disordine, le aziende iniziano a capire la giusta via
Approfondimenti
Intelligenza Umana vs Intelligenza Artificiale insieme. Non invece
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, al via l’evento conclusivo

Articoli correlati

Articolo 1 di 2