Industria 4.0

Cosa si intende per connected products, come questi stanno guidando la trasformazione digitale

Il più importante fattore di trasformazione in ambito IT è costituito dai sistemi di connessione e comunicazione. La connessione IT del tipo many-to-many avviene tra prodotti sistemici tra loro che possono essere di tipo e controllo eterogenei

Pubblicato il 31 Ago 2020

connected products

Un’auto storica può essere descritta come un assieme complesso e organizzato di dispositivi elettrici e meccanici; un’autovettura moderna, pur essendo dotata di dispositivi elettrici e meccanici (hardware), in realtà è caratterizzata dalla presenza di sensori, software, sistemi data storage e, sempre di più, dalla connessione remota, non solo a internet. Ho utilizzato l’esempio dell’autovettura perché è un prodotto industriale di uso comune ma esso è solo uno dei tanti che sta seguendo un percorso di trasformazione dei prodotti industriali (products) anche tradizionali come autovetture, elettrodomestici e macchine verso prodotti connessi (connected products).

L’information technology driver della trasformazione

Il driver di questa trasformazione è l’IT (information technology). Spesso si parla infatti di trasformazione digitale o digitization. A partire dalla seconda metà del secolo scorso, il genere umano sta assistendo a un calo esponenziale del costo dei sistemi IT e un corrispondentemente progressivo aumento di performance dei sistemi IT. Ricordate il solito esempio del calcolatore utilizzato sulla navicella Apollo che andò sulla Luna e che aveva la capacità di una calcolatrice da tavolo e costi non immaginabili? Un giocattolo, in paragone ai contenuti tecnologici di un moderno smartphone da 300 euro.

Attualmente, l’alta disponibilità di IT caratterizzata da prestazioni crescenti e da costi calanti sta trasformando i prodotti industriali. Sempre di più i prodotti industriali moderni, per essere descritti, richiedono di suddividere i componenti nelle seguenti classi principali:

  • Hardware: componenti meccanici, pneumatici, elettrici, idraulici (vi ricordate l’auto storica?)
  • IT: sensori, processori, sistemi data storage, software, sistemi di connessione e comunicazione (porte, protocolli, antenne…)

Si pensi a titolo di esempio che l’infotainment è oggi un differenziatore in fase di acquisto di un’autovettura… e l’infotainment nelle autovetture è solo un esempio di come l’IT ha trasformato la concorrenza tra i prodotti industriali.

Tuttavia, il più importante fattore di trasformazione afferente all’ambito IT è costituito dai sistemi di connessione e comunicazione. Da anni le autovetture sono dotate di una porta OBD che altro non è che un connettore elettrico che consente a un computer (quello dell’operatore dell’assistenza) di dialogare one-to-one con i computer embedded nell’autovettura quando questa si trova in officina. Oltre alle autovetture, oggi tutti i prodotti più moderni sono dotati di una presa elettronica per la manutenzione, l’aggiornamento del software e simili.

Pensiamo ora agli AGV (automated guided vehicle): questi sono un esempio di dialogo one-to-many in quanto un unico sistema IT centrale e numerosi AGV dialogano costantemente all’interno di un sito logistico o industriale. In questo campo i progressi sono costanti e attuali: l’introduzione degli LGV (laser guided vehicle) consente al sistema IT di conoscere con un sufficiente grado di precisione la posizione reciproca dei vari carrelli tra di loro e con riferimento a ostacoli a terra fissi e mobili – tanto che in alcune aziende gli LGV operano in sicurezza insieme a operatori umani su un comune spazio di lavoro. Oggi ogni macchina è dotata di interfacce per essere inserita in un impianto e per dialogare con il sistema IT di controllo.

Connected products e connessione IT many-to-many

Una delle frontiere moderne è il dialogo o connessione IT del tipo many-to-many nel quale la comunicazione è tra tanti prodotti sistemici tra loro che possono essere di tipo e controllo eterogenei. Pensate allo smartphone di proprietà di un guidatore di auto che sale in auto e si connette all’autovettura abilitando tutte le funzioni a noi note; la stessa autovettura è di proprietà di un gestore di flotte che ne controlla a distanza lo stato di manutenzione al fine di poter intervenire preventivamente e minimizzare il fermo veicolo; lo smartphone sopracitato dialoga con il sistema di controllo del traffico in modo che lo stesso sistema possa fornire ad altri dispositivi la situazione del traffico in tempo reale (rallentamenti…)

Questa sovrabbondanza di dispositivi elettronici e la loro capacità di comunicazione hanno abilitato un network di sistemi e prodotti connessi (connected products) che sta diventando sempre più pervasivo. E che ci fa prevedere per i prossimi anni funzioni impensabili solo pochi anni fa.

Una interessante classificazione delle capacità di un prodotto connesso è la seguente:

  • Monitoring: attraverso le porte di comunicazione posso tenere sotto controllo in tempo reale i parametri di funzionamento, ad esempio per allertare situazioni di pericolo e per consigliare interventi di manutenzione predittiva
  • Control: da remoto posso controllare il funzionamento del dispositivo andando a pilotare gli attuatori disponibili in modo da ottenere il funzionamento richiesto ed osservato grazie alla capacità di monitoring
  • Optimization: se un sistema ha già le capacità di monitoring e control, allora posso collegarlo a un sistema di elaborazione dati in grado di processare algoritmi di ottimizzazione in modo che i parametri di funzionamento (control) vengano adattati in funzione dei dati rilevati (con il monitoring)
  • Autonomy: le capacità di monitoring, control e optimization possono essere configurate in modo da dare un grado di autonomia crescente al sistema – si pensi ai già citati LGV che, pur continuando a tentare di completare la loro missione, continuano a variare il loro percorso al fine di evitare esseri umani in movimento sulla loro traiettoria

Lo scenario fino a qui descritto ci ricorda di quanto i prodotti industriali sono diventati più complessi negli ultimi anni. E la tendenza è verso una maggiore complessità, in quanto le tecnologie IT continuano a migliorare e sono sempre più a buon mercato. E quindi ogni giorno si creano spazi nuovi:

  • per rispondere o creare bisogni dei consumatori e/o compratori,
  • per aumentare le performance e l’affidabilità dei sistemi tradizionali,
  • per creare un vantaggio competitivo.

La complessità dei prodotti connessi e la loro trasformazione graduale verso prodotti e sistemi sempre più complessi non può più essere gestita in maniera profittevole all’interno del perimetro dell’azienda produttrice di tipo tradizionale: il prodotto diventa sistema (complesso) e il produttore si trova costretto ad affrontare tante scelte nuove soprattutto nell’ambito delle tecnologie IT, tecnologie che possono essere

  • integrate all’interno del prodotto connesso
  • utilizzate nel/i sistema/i nel/i quale/i il prodotto verrà essere realizzato (e manutenuto, in certi casi)
  • utilizzate nel/i sistema/i nel/i quale/i il prodotto verrà essere utilizzato – in questo caso, i/il sistema/i sempre più spesso non sono sotto il controllo diretto dell’azienda che realizza e supporta il prodotto

Insieme alla complessità aumentano i rischi. Tra questi i più ricorrenti sono i seguenti:

  • investire in funzionalità e caratteristiche del prodotto che il cliente non è disposto a pagare (la storia del business è piena di prodotti dalle caratteristiche stupefacenti ma che il mercato ha cassato in favore di prodotti meno funzionali e più economici)
  • sottostimare l’effetto di attacchi alla sicurezza e le minacce alla privacy (pensate a un sistema dotato di autonomia che viene violato da un hacker oppure a un sistema con caratteristiche stupefacenti ma che il potenziale acquirente non compra perché non si fida di come verranno usati i dati raccolti durante il suo funzionamento)
  • sovrastimare le capacità e le competenze dell’azienda (ogni azienda ha le proprie e prima di avventurarsi a sviluppare internamente deve sempre analizzare cosa è già disponibile sul mercato e soprattutto scegliere accuratamente cosa fare all’interno e con quali sistemi esterni esistenti interagire)
  • trascurare gli spazi o nicchie di mercato una volta identificati

Conclusioni

Ci sono grandi opportunità per le aziende tradizionali e molte di queste opportunità sono associate alla trasformazione da products a connected products con l’implementazione dei sistemi IT. Ma insieme alle opportunità c’è anche il corrispondente rischio di risultare rapidamente obsoleti in un mercato in rapida trasformazione digitale. Guai a perdere il focus sulle operations, tuttavia imprenditori e manager illuminati non mancano di dedicare una parte sufficiente del loro tempo prezioso per dialogare con esperti di tecnologie IT. Quando imprenditori e manager parlano schiettamente con esperti di tecnologie IT e sanno ascoltarsi reciprocamente, la trasformazione digitale dell’azienda e la tendenza da product a connected products viene accelerata: in questi casi il vantaggio competitivo si consolida.

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