“Prima d’ora non c’era una tecnologia che consentisse l’installazione in galleria senza l’intervento umano in loco. Prima Maccaferri ha creato la centina semi-automatica, poi abbiamo sviluppato il robot ad hoc. Il nostro Posacentine è la prima tipologia di robot radiocomandato che opera al fronte. E dimostra che maggiore sicurezza non vuol dire maggiori costi o rallentamento delle fasi operative”. Klaus Pini, ceo di CP Technology, spiega così a Internet4Things il valore aggiunto della soluzione di industry 4.0 per le grandi opere messa in campo a supporto del lavoro nei cantieri di Autostrade per l’Italia e Pavimental sparsi nel Paese.
Un macchinario da 40 tonnellate comandato a distanza, sviluppato e prodotto in soli 8 mesi, che rappresenta un esempio di innovazione tecnologica made in Italy fra le più interessanti. L’azienda di Cinisello Balsamo, specializzata da 30 anni in casseri per prefabbricazione e sistemi a carosello, ha avviato la progettazione del macchinario di posa dei tubi che danno forma e sostegno agli archi per la costruzione delle gallerie partendo dalle specifiche esigenze del gruppo Maccaferri, storica holding di ingegneria, che dopo aver brevettato una centina semi-automatica aveva bisogno di un macchinario idoneo per l’installazione in galleria.
“L’obiettivo di Autostrade per l’Italia e le ditte impegnate nella costruzione della galleria era non mandare operatori al fronte a rischiare la vita. Parliamo di strutture che vengono installate in gallerie che hanno dei rischi di stabilità – sottolinea Pini – Grazie al nostro robot le centine vengono posate oggi in un quarto del tempo e con il 25% della manodopera usata precedentemente”.
La nascita del Posacentine rappresenta un esempio virtuoso di open innovation: il grande committente (Autostrade per l’Italia), la compagnia storica (Maccaferri) e la realtà snella (CP Technology). E l’ottimo feedback avuto dalla discesa in campo del robot ha spinto CP Technology, Maccaferri e Autostrade per l’Italia a guardare ulteriormente avanti, aprendo nuove prospettive di sviluppo per un cantiere ancor più efficiente e sicuro. La fase 2 del Posacentine prevede infatti l’integrazione con dei sistemi di rilevazione topografica che permettano di monitorare il posizionamento della centina in galleria. “Puntiamo ad avere un macchinario di posa che avvisi subito se c’è discrepanza tra posa e obiettivo di posa. Stiamo pensando a un sistema di realtà aumentata. Si tratterebbe una rivoluzione ulteriore che va oltre la posa della centina automatizzata, che comunque resta una delle più importanti innovazioni di sempre”.
Il Posacentine è dunque solo il primo tassello del mosaico 4.0 pianificato da CP Technology, che oggi impiega circa 25 dipendenti e conta un giro d’affari di 7 milioni di euro. “Puntiamo a dare un metodo di gestione 4.0 del cantiere. Stiamo progettando altre innovazioni per garantire dei feedback real-time sui macchinari. Ciò significa seguire la posa in diretta, quindi agevolare il lavoro di chi sta in cantiere, ma anche inviare in pochi istanti i dati sullo stato di avanzamento dei lavori ai fornitori”.
La sfida della quarta rivoluzione industriale ha ovviamente caratteristiche diverse a seconda delle varie declinazioni. Nello specifico delle grandi opere è chiaro che l’evoluzione continua dei cantieri piazza la flessibilità fra le caratteristiche imprescindibili di qualsiasi progetto: “Il 4.0 applicato alle infrastrutture – conclude Pini – richiede un’altra lingua rispetto a quello applicato all’industria”.