Creative coding e robotica a scuola, ecco il “modello Faes”

Gli istituti dell’associazione hanno introdotto le competenze digitali fin dalla scuola primari, insieme alle soft skills e al problem solving. Sam Guinea, responsabile del progetto Faes: “Potenziamo il pensiero computazionale nei bambini: è importante a prescindere dalla loro professione futura”

Pubblicato il 08 Feb 2018

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Robotica e creative coding insegnato ai bambini fin dalle scuole primarie: è la scelta effettuata dalle scuole Faes di Milano. Le scuole paritarie – dal nido ai licei – gestite dall’associazione nata nel 1974 per promuovere la collaborazione educativa tra la scuola e la famiglia, sono tutte bilingue italiano-inglese e basate su un modello didattico che mette al centro le soft-skill. Tra queste anche competenze come il coding e la robotica, proposte nei piani educativi dei 1.000 studenti.

Faes: il focus è sul problem solving

“Con l’insegnamento del coding non vogliamo fare uscire dalle nostre scuole dei programmatori – afferma Sam Guinea, collaboratore del Faes responsabile del progetto – Noi intendiamo potenziare già nei bambini il pensiero computazionale facendo riferimento al linguaggio informatico, ma ciò è importante indipendentemente dalla carriera professionale che si sceglierà un giorno, perché ha a che vedere in generale con il problem solving. In estrema sintesi, un problema complesso va analizzato in maniera critica e scomposto in problemi più piccoli in modo da individuare cosa sia fondamentale e cosa no, e quali di questi sotto-problemi siano già stati in qualche modo risolti, da noi o da altri, in modo da adattare e riutilizzare la soluzione. Esponendo i ragazzi al creative coding – prosegue – si insegna loro il valore della sperimentazione e del ‘fallimento’, che è parte integrante e naturale del processo, e a non arrendersi se all’inizio la soluzione proposta non funziona. Un secondo obiettivo non meno importante è rendere i ragazzi consapevoli della crescente pervasività dell’informatica nella società, in modo che sappiano leggere e capire il mondo che li circonda”.

Da Scratch a Python

Dalla seconda classe della scuola primaria vengono svolti laboratori settimanali di un’ora utilizzando il programma Scratch, che nasce con l’intento di aiutare i bambini a imparare a programmare attraverso il gioco e la creatività. Nelle classi 4 e 5 i bambini vengono sollecitati a raccontare storie all’interno di videogiochi, inventandone i personaggi e facendoli muovere, parlare, interagire. Le ore sono condivise con la docente di arte, che seleziona materiale visivo idoneo a supportare le storie e lo digitalizza. A seguire, nelle classi della Secondaria di primo grado, invece, le lezioni di coding vedono l’affiancamento del docente di educazione tecnica: attraverso linguaggi adatti a sviluppatori alle prime armi, come Scratch prima e Python poi, gli studenti arrivano a progettare e a realizzare interamente semplici videogiochi, affrontando logiche algoritmiche più complicate rispetto a quelle viste negli anni precedenti, e si confrontano con la robotica e la sensoristica.

Per gli studenti dei Licei Faes è infine stata inserita una specifica materia denominata “Digital”: i corsi di potenziamento digitale si concentrano sull’insegnamento delle proprietà fondamentali dall’algoritmica e consistono in un mix di lezioni tradizionali e di didattica progettuale da svolgere in laboratorio.

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