foto) ha ricoperto in questi anni di carriera molteplici
incarichi a responsabilità crescente, seguendo
l’evoluzione di Creval da banca locale a Gruppo bancario
nazionale, uno fra i più innovativi nel panorama attuale. Nel
2009 diventa direttore generale di Bankadati, il
“cuore” tecnologico e motore di innovazione del
Gruppo. Fra le sfide che sta affrontando in questo nuovo ruolo,
c’è quella dei nuovi sistemi di pagamento contactless,
protagonisti di una sperimentazione in Valtellina che sta
ottenendo un buon gradimento.
Cosa vuol dire “innovazione” in Credito
Valtellinese?
L’innovazione in Credito Valtellinese, e quindi anche in
Bankadati che è la società del Gruppo che presidia le tematiche
organizzative e tecnologiche, è principalmente innovazione di
processo, prodotto e servizio. Spesso si sente parlare di
innovazione in maniera limitata, il termine viene interpretato in
senso riduttivo identificandolo con la pura innovazione
tecnologica. Per noi non esiste l’innovazione tecnologica
fine a sé stessa; le innovazioni di prodotto sono guidate
“dal basso”, cioè a partire dalle effettive esigenze
espresse dalla clientela “retail”, esigenze che
trovano implementazione per il tramite dei comitati
interfunzionali istituiti nell’ambito del Gruppo e, quindi,
le strutture di Bankadati. Ovviamente il presidio degli aspetti
tecnologici è fondamentale, in quanto fattore abilitante per
l’innovazione di processo, prodotto e servizio. Ma occorre
sempre chiedersi “perchè devo adottare una nuova
tecnologia?”, non possiamo dare per scontato che
l’innovazione tecnologica, in sé stessa, porti un reale
vantaggio competitivo o un beneficio per i clienti. La tecnologia
deve essere un mezzo per raggiungere lo scopo, non può
rappresentare il fine. La nostra esperienza mostra come
l’innovazione a livello di processo, prodotto e servizio
non sempre presuppone anche innovazione tecnologica. A volte
basta sfruttare meglio l’infrastruttura e le tecnologie
già presenti in azienda, in una logica di ottimizzazione ed
efficientamento dei processi, per ottenere soluzioni innovative
per i clienti. Innovare significa “introdurre una o più
novità in una situazione”. Innovare non è necessariamente
avere un’idea nuova, ma è smettere di averla vecchia. Alla
base di tutto ci sono quindi le idee e le idee vengono dalla
testa degli uomini. Per questo il capitale umano è il nostro
vero patrimonio aziendale. Forti di queste convinzioni, il nostro
Gruppo non ha avuto paura, come dimostra la nostra storia, di
sperimentare ed acquisire tecnologie fortemente innovative. Il
Gruppo Creval è stato il primo, nel 1985, ad utilizzare le carte
di pagamento dotate di microchip, negli anni 90 è stato un
pioniere in Italia nello sviluppo dei servizi bancari on line che
ancora oggi ci vedono nelle prime posizioni del sistema bancario
come numero di utenti serviti e quantità di servizi offerti. Nel
2008 siamo stati i primi in Europa a sperimentare ed utilizzare
la tecnologia Contactless, prima sulle carte tradizionali ed ora
anche abbinandola al telefono cellulare. L’innovazione è
stata un filo conduttore nella storia del Credito Valtellinese
che, nel tempo, ha saputo affrontare le sfide del mercato e
cogliere le opportunità offerte dalla progressiva diffusione
delle tecnologie.
L’organizzazione come si è predisposta ad
affrontare le sfide legate all’innovazione? Quale è il
ruolo di Bankadati all’interno del Gruppo?
Come detto la vera sfida innovativa è quella di migliorare i
processi, i prodotti ed i servizi. Occorre ragionare in una
logica di integrazione delle funzioni aziendali a presidio di
tematiche strategiche quali l’organizzazione, la conoscenza
dei processi e della normativa, il presidio delle tecnologie
abilitanti, l’erogazione del servizio ed il supporto al
business. Per essere pronta alle nuove sfide, Bankadati, nel
corso del biennio 2008-2009, è stata ridefinita attraverso la
realizzazione di un Progetto di riorganizzazione che si è posto
l’obiettivo di ottimizzare la struttura del Gruppo nel suo
complesso. Sono state inserite nel perimetro della società
ulteriori unità organizzative con l’obiettivo di creare un
centro servizi integrato di eccellenza, la cosiddetta Macchina
Operativa di Gruppo. Ad oggi le strutture di Bankadati svolgono
le seguenti funzioni per tutto il Gruppo: pianificazione e
gestione dei progetti e delle iniziative innovative; analisi e
presidio organizzativo; relazione con i clienti esterni fruitori
del Sistema Informativo bancario; gestione e controllo della
sicurezza logica, dei piani di business continuity e della
qualità dell’ICT; supporto operativo al business bancario
in particolare per i servizi di back office; sviluppo, esercizio
e supporto del sistema informativo e dell’ICT in genere;
gestione e controllo dei costi aziendali. Tutto questo senza
dimenticare che Bankadati, negli anni, ha ampliato la capacità
produttiva anche grazie alla politica di coinvolgimento di
competenze esterne per specifiche funzioni operative, mantenendo
comunque un costante presidio sulle iniziative progettuali ed una
forte competenza in ogni area del business bancario.
Lo scorso settembre Creval ha annunciato la
sperimentazione di Tellcard Mobile, il primo servizio italiano di
Mobile Proximity Payment, distribuendo 50 cellulari NFC con un
applicativo preinstallato che consente di pagare avvicinando
all’antenna il cellulare e verificando sullo schermo del
telefonino i risultati della transazione. Da dove nasce
l’idea? Come valutate i primi risultati?
Dopo il lancio nel 2008 di Tellcard, innovativa carta di debito V
PAY (lo standard di KEY Client – ndr) unita alla tecnologia
Contactless, il Credito Valtellinese ha proseguito la
sperimentazione lanciando nel 2009 Tellcard Mobile, il primo
progetto pilota V PAY in Europa che prevede l’utilizzo del
cellulare come strumento di pagamento contactless in abbinamento
alla carta di debito. L’idea del Mobile Proximity Payment
nasce da considerazioni circa la diffusione dei telefoni
cellulari in Europa ed in Italia in particolare.
Nell’indagine sul mercato delle Telecomunicazioni,
pubblicata nel 2009 dal Commissario Europeo alle
Telecomunicazioni, l’Italia occupa il primo posto in Europa
nella graduatoria dei Paesi in cui c’è un alto tasso di
diffusione di telefoni cellulari. Questo dato è molto
interessante ed ha indotto Creval ad avviare la sperimentazione
della tecnologia contactless abbinandola ad un dispositivo così
diffuso presso i consumatori. Entrambi i progetti sono stati
accolti molto bene da utenti e merchant. La struttura di
accettazione per questo tipo di pagamenti è stata dispiegata nel
2008 per il progetto Tellcard, condotto nelle città di Sondrio,
Chiavenna, Morbegno, Tirano e Bormio. I POS contactless sono
stati dislocati presso 180 esercizi commerciali. Tra gli
esercenti coinvolti spiccano, con il maggior numero di
transazioni gestite, i bar, i piccoli negozi di generi alimentari
e i tabaccai, che sono stati dotati del terminale POS proprio in
occasione della sperimentazione della carta contactless. Tutti
gli esercenti si sono espressi positivamente sia per la velocità
con cui avviene il pagamento, senza formazione di coda alle
casse, sia per l’abbattimento dell’uso dei contanti.
Anche per la sperimentazione abbinata al telefono gli utenti
hanno espresso parere molto positivo, soprattutto per la
comodità di poter utilizzare un unico strumento sia per
comunicare che per il pagamento di piccoli importi in
sostituzione del contante.
Ci sono state delle criticità?
Come accennato i sistemi contactless sono utilizzabili solo
presso gli esercenti dotati di apposito lettore POS. Questi sono
ancora in numero limitato sul territorio nazionale. La scelta di
sperimentare le soluzioni in Valtellina, un’area
geograficamente definita in cui la quota di mercato di Creval
consente di intervenire in modo efficace sia lato commercianti
che titolari delle carte, ha permesso di valutare con attenzione
le soluzioni. Non sono state riscontrate criticità particolari,
anche per questa ragione siamo fiduciosi che gli altri operatori
daranno il loro contributo per lo sviluppo di questa
tecnologia.
Che ruolo hanno e potrebbero avere gli operatori di
telefonia Mobile in questo servizio?
Certamente la recente normativa europea, che consentirà agli
operatori di telefonia Mobile e GDO di essere Istituti di
Pagamento, renderà l’arena ancora più competitiva. La
sfida sarà cogliere l’opportunità di business per il
sistema bancario, partendo da un’idea molto semplice: il
cellulare sta in ogni tasca, con una diffusione superiore a
qualunque altro strumento di comunicazione. Anche per questo
motivo ci siamo mossi per tempo sperimentando Tellcard Mobile. La
forza della nostra soluzione consiste nella gestione dei
pagamenti con addebito sul conto corrente. Per quanto riguarda le
possibili convergenze con gli operatori vedo una possibile
integrazione tra i sistemi di pagamento e la bollettazione del
traffico telefonico.
Quali sono le sue previsioni per il futuro dei pagamenti
elettronici in Italia?
Prevedo che la normativa, ma anche la cultura dei consumatori e
dei titolari di carte di debito e/o credito, concorreranno in
tempi brevi ad aumentare l’utilizzo degli strumenti
elettronici. Probabilmente sta iniziando una vera “war on
cash”, una guerra al contante. Creval, con questi progetti,
si pone all’avanguardia su un fronte dove nei prossimi anni
ci sarà una grande attenzione. Ma è una buona notizia per i
consumatori, perché facilita i loro pagamenti con prodotti
nuovi, molto innovativi. Di sicuro per l’NFC un grosso
limite è rappresentato dalla scarsità di modelli di cellulari
adeguati alla nuova tecnologia. Sono ancora troppo pochi. Ad oggi
esiste il Nokia 6212, che stiamo utilizzando per la
sperimentazione, mentre nel 2010 sono previsti altri modelli.